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venerdì 17 gennaio 2014

Rosa di Gorizia: sboccia la regina dell’inverno


Rosa di Gorizia, ecco la regina dell’inverno. 
Non si tratta di un fiore, ma di una varietà pregiata di radicchio rosso.
 La sua coltivazione è tipica del Nord Est dell’Italia e avviene ormai da ben duecento anni. Le tecniche di coltivazione su piccola scala vengono tramandate di generazione in generazione. I produttori locali custodiscono ogni segreto necessario alla produzione di un vero e proprio gioiello della biodiversità agro-alimentare italiana. 
La Rosa di Gorizia arricchisce i piatti tipici della cucina tradizionale del Friuli Venezia Giulia e punteggia i campi ancora ricoperti di brina durante la stagione fredda. Coltivazione La semina della Rosa di Gorizia avviene in tarda primavera o all’inizio dell’estate. Coincide con quella dei cereali e contribuisce ad evitare la crescita di erbe infestanti non desiderate. 
Gli agricoltori locali ne custodiscono gelosamente i semi e ognuno di loro conserva e tramanda i segreti per una coltivazione perfetta. Ogni Rosa di Gorizia non sarà mai uguale alle altre, soprattutto per merito dell’estro degli agricoltori stessi.
 Questo speciale radicchio rosso resiste al freddo e alle condizione climatiche più rigide. Durante l’autunno le foglie esterne assumono una tonalità color melanzana e proteggono il cuore interno del radicchio.
 Il gelo le brucerà, ma tra la brina rimarranno delle fantastiche rose, che potranno essere raccolte in modo scalare e conservate al di sotto della paglia, per una migliore protezione.


Proprietà benefiche 

La Rosa di Gorizia è un radicchio che rientra nella grande famiglia delle cicorie. Le sostanze dal sapore amaro che questi vegetali contengono hanno proprietà depurative e diuretiche. Sono inoltre ricchi di ferro, calcio, antiossidanti, acido folico e vitamine. Contengono inoltre antociani, che aiutano a preservare il sistema cardiovascolare.

 Cucina 

Come gustare la Rosa di Gorizia? La tradizione e i ristoranti locali suggeriscono di gustarla cruda, appena tagliata, accompagnandola con patate lesse e fagioli, condendo il piatto con olio extravergine e qualche goccia di un buon aceto di vino.
 Non buttate la sua piccola radice: è ottima tagliata sottile e condita insieme all’insalata. 

 Marta Albè

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