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sabato 3 settembre 2022

Le piramidi di Giza costruite grazie a un ramo del Nilo ormai scomparso


 Secondo recenti scoperte le tre maestose piramidi della necropoli di Giza, Cheope, Chefren e Micerino, situate alla periferia occidentale del Cairo, in Egitto, sono state costruite grazie ad un ramo ormai scomparso del fiume Nilo, attraverso il quale è stato possibile trasportare i materiali necessari: grazie a granuli di polline antico, è stato infatti possibile tracciare le variazioni nei livelli dell’acqua di questo tratto per oltre 8.000 anni di storia dinastica egiziana, scoprendo che all’epoca della realizzazione delle piramidi, tra 2686 e 2160 a.C., il corso d’acqua era ancora navigabile.

La scoperta, pubblicata sulla rivista dell’Accademia nazionale delle scienze statunitense (Pnas), è stata portata a termine da un gruppo di ricercatori guidati dal Centro Europeo per la Ricerca e l’Insegnamento delle Geoscienze Ambientali (Cerege), in Francia. Gli scienziati, guidati da Hader Sheisha, hanno analizzato i granuli di polline presenti in carote di terreno estratte dall’attuale pianura alluvionale che un tempo ospitava il ramo del Nilo: in questo modo hanno ricostruito la tipologia di vegetazione presente all’epoca, che svela gli innalzamenti e abbassamenti delle acque avvenuti nel corso del tempo.

Secondo i dati ottenuti il livello dell’acqua è aumentato molto durante il cosiddetto Periodo Umido Africano (Ahp), tra circa 14.800 e 5.500 anni fa, che vide la sostituzione di gran parte del territorio desertico del Sahara con graminacee, alberi e laghi e fu causata da variazioni nell’orbita della Terra attorno al Sole. In seguito il braccio scomparso del Nilo si ridusse nuovamente, restando comunque navigabile per molto tempo, e consentendo il trasporto di merci utili alla costruzione delle piramidi di Giza. Secondo gli autori dello studio, la scoperta apre nuove prospettive sulle condizioni ambientali che hanno favorito la realizzazione dei monumenti faraonici.

Fonte: meteoweb

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