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giovedì 5 aprile 2018

Troppi turisti: chiudono la spiaggia di The Beach e l’isola di Boracay


L’annuncio è stato quello più temuto, ma già da mesi velato.
 Maya Bay, la spiaggia di Phi Phi Island diventata celebre per il film «The Beach» con un giovanissimo Leonardo DiCaprio, così come l’isola di Boracay, nelle Filippine, chiudono al pubblico. 

 Il turismo selvaggio non è compatibile con la sostenibilità ambientale e questi particolari ecosistemi hanno bisogno di riposo forzato per tornare al loro splendore. 

I due paradisi turistici rischiano infatti di essere spazzati via per sempre a causa dell’eccessivo sfruttamento che non permettere la rigenerazione ambientale. 
 Un serio problema, che ha già visto la Thailandia correre più volte ai ripari, seguita a ruota ora anche dalle Filippine.


L’isola di Boracay è meta di quasi 2 milioni di visitatori l’anno e il turismo qui fattura un miliardo di dollari l’anno.
 Ora la chiusura, riporta la Bbc, è stata decisa dal presidente filippino Rodrigo Duterte dopo aver verificato che ristoranti e alberghi dell’isola hanno riversato liquami direttamente in mare. «Non tollererò che Boracay sia trattata come un pozzo nero», ha tuonato il leader, annunciando la chiusura a partire dal 26 aprile. Poche settimane fa, il ministero per l’ambiente aveva raccomandato la chiusura per un anno, provocando le proteste dei residenti, 17 mila dei quali lavorano nel settore turistico. 

 Chiuderà invece per sei mesi, dall’1 giugno al 30 ottobre, la Maya Bay dell’isola di Phi Phi Leh.
 Nel film «The Beach» Di Caprio ci nuotava da solo, nudo, nel blu dipinto di blu, ma in realtà la realtà quell’angolo di paradiso è invaso da migliaia di turisti.


La chiusura temporanea di alcune isole dell’arcipelago thailandese è pianificata ogni anno per permettere il naturale recupero di flora, fauna e barriera corallina, sempre più stressati dal turismo di massa. Diversi parchi nazionali chiudono a seconda del passaggio dei monsoni. 
In un primo momento sembrava che potesse bastare vietare lo sbarco diretto, ma alla fine le autorità thailandesi hanno optato per la chiusura totale per dar modo all’ambiente di riprendersi, almeno parzialmente, dai disastri causati dall’eccessivo sfruttamento turistico.



Fonte: lastampa.it

Montenegro. Da un gelso sgorga acqua


Un albero da cui sgorga acqua.
 Si trova in Montenegro ed è uno spettacolo naturale che ha già incantato il mondo.

 A mostrarlo, in un video divenuto virale, è stato il giornalista Rodrigo Contreras ma l'albero era già ampiamente noto agli abitanti della zona. 
 Più che un albero somiglia di più a una fontana. 
Ironia a parte, si tratta di un fenomeno naturale, anche se non frequente.
 Si tratta di un gelso che si trova non lontano da Dinosa, un villaggio del Montengro. 
A raccontarne la storia a Radio Free Europe è stato Emir Hakramaj che già nel 2016 aveva pubblicato un video su YouTube che mostrava l'albero-fontana.



 Secondo Hakramaj, il gelso ha oltre 100 anni di vita.
 Non ci sono antiche leggende sul fatto che da esso sgorghi l'acqua, visto che si tratta di un fatto abbastanza recente, accaduto negli ultimi 25 anni. 

Mariano Sánchez, tecnico arboricolo e curatore del Giardino Botanico Reale di Madrid, conferma questa ipotesi spiegando che è possibile che l'acqua che si trova in profondità salga più in superficie a causa delle piogge abbondanti, finendo per passare dalle radici addirittura al tronco cavo dell'albero. 

 “Non è pericoloso per l'albero.
 Gli alberi rivieraschi sono solitamente vuoti e il legno interno marcisce, ma l'esterno è ancora vivo” spiega Sánchez. 

 La cavità interna ha già funghi xilofagi, responsabili della decomposizione del legno e l'umidità aumenta solo la velocità del processo.
Ma cosa accade al gelso montenegrino? L'acqua sembra proprio sgorgare dall'albero dopo piogge molto intense.
 In questi casi, le correnti sotterranee spingono l'acqua attraverso le radici fino al tronco cavo. 

. Sarebbe più problematico se l'albero si impregnasse d'acqua a lungo. 
Ciò potrebbe danneggiare le radici, ma gli alberi che vivono lungo i fiumi come l'olmo o il pioppo, sono già abituati a questa umidità. Sanchez concorda anche sul fatto che l'albero sia molto vecchio. Stando alle sue dimensioni, in Spagna avrebbe circa 80 o 90 anni, ma è possibile che il clima più freddo del Montenegro lo abbia preservato.



Il gelso montenegrino in realtà non è l'unico albero da cui sgorga l'acqua. 
Ne esistono altri esempi in India e in Africa. 

 Francesca Mancuso
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