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mercoledì 11 ottobre 2017

Le straordinarie Piramidi di terra dell'Alto Adige


Le Piramidi di terra sono straordinari fenomeni naturali, sparsi in tutta la regione dell’Alto Adige, formatosi con l’erosione e il costante susseguirsi di piogge alternati a periodi di siccità. 

Oggi sono un’attrazione turistica che ogni anno conta centinaia di turisti.


Possono raggiungere l’altezza di 30 metri e sono frutto di un fenomeno geologico, ovvero dall’erosione delle rocce moreniche di origine glaciale. 
In pratica il materiale duro e asciutto a contatto con l’acqua diventa molle, così da lasciarsi trasportare fino a valle. Ma se nel suo percorso il terreno incontra una grande pietra, l’erosione stessa viene rallentata e crea una colonna che sorregge il sasso.
 Una dinamica naturale ma quasi fiabesca che dà origine alle Piramidi di Terra.

 Le più famose dell’Alto Adige sono le Piramidi di Terra del Renon, probabilmente le più alte d’Europa, e si trovano nella valle di Rio Rivellone a Soprabolzano, nella valletta del Rio Fosco tra Longomoso e Monte di Mezzo ed anche ad Auna di Sotto, nelle vicinanze del Rio Castro.


Ci sono poi quelle della Val Pusteria, esattamente a Plata e Terento, quest’ultime risalgono al 1834, quando il torrente locale ha eroso il terreno durante un’inondazione.

 Ancora si possono ammirare a Meltina e San Genesio vicino a Bolzano, a Tirolo (Merano e dintorni) e a Collepietra (Catinaccio-Latemar). Tutte sono raggiungibili tramite sentiero e tutte sono accomunate da un altro fenomeno: scompaiono solo quando perdono il caratteristico masso che le protegge.
 I pilastri continuano ad erodere, ma più lentamente del resto del terreno, le colonne perdono la forza per tenere la grande roccia sovrastante.


I pinnacoli sono formati da coni di materiale morenico su ciascuno dei quali poggia un grande masso creando singolari strutture di terra costituite da argilla di origine fluvio-glaciale, residuo del ghiacciaio principale della Val Isarco e di alcuni ghiacciai locali secondari.

 Difficile stabilire l’arco temporale entro il quale si può formare una piramide di terra, ma qualcuno ipotizza che possono passare centinaia di anni.

 Il materiale morenico deve presentare delle caratteristiche particolari. 
 Secondo il sito Suedtirol, la sabbia e il limo che conferiscono impermeabilità al deposito morenico devono essere mescolati con ciotoli e sassi nelle giuste proporzioni: troppi ciotoli renderebbero permeabile la morena che si imbeverebbe franando facilmente, mentre la sovrabbondanza di materiale minuto renderebbe il deposito poco consistente.


È molto importante anche la composizione chimica del deposito: le morene che danno piramidi derivano dal disfacimento di porfidi, graniti e gneiss, senza calcari, dolomie e marne; le prime darebbero luogo a fenomeni di cementazione che renderebbero il deposito troppo resistente, mentre il materiale argilloso proveniente dalle marne non darebbe sufficiente consistenza. 
 Le piogge devono essere piuttosto intense e distribuite in pochi giorni dell'anno per dare al sole il tempo di asciugare completamente la morena. 
Devono essere assenti venti costanti che potrebbero inclinare la pioggia, rendendo inefficace l'azione protettiva del masso che funge da "cappello".


È importante anche la forma di quest'ultimo: se, infatti, fosse troppo arrotondato, le gocce d'acqua lo aggirerebbero scavando il deposito sotto di esso e lo farebbero così cadere. 

Un vero e proprio miracolo che la natura ci regala!

 Dominella Trunfio
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