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martedì 12 dicembre 2017

La diplomazia del Panda: quando i rapporti bilaterali li tesse il celebre orso


Yuan Meng è un panda speciale: il suo nome significa “sogno che si avvera” ed è il cucciolo di una coppia di panda arrivata in Francia dalla Repubblica Popolare Cinese nel 2011. 

Alla cerimonia per il battesimo del cucciolo, che è ospitato nello zoo di Beauval, nella Loira, la première dame Brigitte Macron ha detto che «Nella vita ci sono delle gioie semplici e io ne ho provata una incontrando Yuan Meng. Questo panda è il frutto energico e vigoroso dell’amicizia franco-cinese ed è unico e simbolico».

 Già, perché il cucciolo è solo l’ultimo esempio della cosiddetta “democrazia del panda”, vale a dire l’antica tradizione cinese di regalare questi simpatici animali ai paesi coi quali si intende instaurare solidi rapporti bilaterali.

 La panda diplomacy ha origini antichissime: secondo le fonti storiche l’usanza di donare un panda risalirebbe alla dinastia Tang; il primo caso documentato è quello avvenuto durante il regno di Wu Zetian (625-705), quando un panda venne donato all’Imperatore del Giappone.

 Negli ultimi anni il tenero ambasciatore ha fatto tappa in 9 differenti Paesi, tra cui gli Stati Uniti che si videro donare una coppia di orsi, Ling-Ling e Hsing-Hsing, dopo la storica visita in Cina del presidente Nixon nel 1972. 

Dal 1984 le cose sono però cambiate: il commercio di questa specie – che per decenni è stata simbolo degli animali minacciati – è stato regolamentato in maniera più stringente. 
Infatti, a partire da quella data i panda possono solo venire prestati per 10 anni, a fronte di una cifra corrisposta annualmente pari a un milione di dollari. 
Questa somma, che la Cina incassa, è destinata a progetti per la salvaguardia del panda e del suo habitat naturale.
 Una politica che ha dato i suoi frutti dato che questo animale dal 2016 non figura più nella lista degli animali a rischio di estinzione.


Non ci sono solo i panda: nel 2008, in occasione delle Olimpiadi di Shanghai, il governo cinese regalò a quello di Hong Kong 5 pesci, a simboleggiare gli altrettanti cerchi dei giochi olimpici. 

In Mongolia, invece è tradizione donare cavalli ai dignitari stranieri in visita nel paese. 


 FONTE: RIVISTANATURA.COM
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