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lunedì 5 marzo 2018

La leggenda dell'Holi Festival, la bellissima festa dei colori indiana


E’ la festa dei colori, una delle più antiche celebrazioni indù, ormai conosciuta in tutto il mondo. 
Parliamo dell’Holi Festival in corso in India, ma anche nel Nepal e in Pakistan e non solo.
 Dietro questo bellissimo evento è racchiusa una leggenda.

 L’Holi Festival è la festa della gioia, non a caso è la manifestazione più attesa di tutto l’anno che viene celebrata nel mese indù di Phalguna durante il giorno della luna piena, tra la fine di febbraio e all'inizio di marzo.
 In questa giornata oltre a divertirsi, si abbandonano i vecchi rancori perché in pieno spirito indù il bene vince sul male e ci si manifesta amore attraverso baci e abbracci. 
Tutti si riuniscono in strada e ci si lancia polveri colorate e secchiate d’acqua.
 Proprio attraverso i colori si dà il benvenuto alla primavera, festeggiando i primi raccolti dopo l’inverno. 

Ogni anno l’Holi Festival avviene nel giorno della luna piena, ma i preparativi cominciano molto prima.
 Le polveri sono realizzate essiccando fiori e verdure al sole che poi schiacciati e mescolati a grano, acqua e amido di mais diventano dei veri e propri colori.


Tutte le strade si animano di nuove cromie, ma come dicevamo non succede solo in India, ma in molti paesi dove sono presenti le comunità induiste, infatti non è raro vedere lo stesso spettacolo anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.


Le tradizioni devono essere rispettate alla lettera. 
Quaranta giorni prima del Festival nella piazza principale viene messo un tronco, poi da lì c’è la raccolta dei rami secchi che poi saranno bruciati in un grande falò.
 Al centro c’è la statua di Holika e mentre la legna arde, il mantra intona canti tipici indiani e tutti danzano intorno.

 Il giorno della festa è il Dhuletti, proprio quello in cui c’è la battaglia dei colori con le holi gulal, ovvero le polveri che mischiate con l’acqua poi diventano rang. 
Ogni colore ha un suo significato, ad esempio l’arancione è l’ottimismo, il blu la vitalità, il verde l’armonia, il rosso l’amore. Durante l’Holi Festival si abbattono tutte le differenze e tutti sono uguali.


Secondo la mitologia induista, l’Holi Festival deriva da una leggenda in particolare. 
Il dio Krishna, dalla pelle scura voleva fare uno scherzo a Radha, la sua sposa dalla pelle chiara e le dipinse il volto con dei colori.
 Per questo motivo, durante l’Holi Festival gli innamorati si dipingono la faccia a vicenda in segno di amore. 

 C’è poi un’altra leggenda quella del re Hiranyakasipu che essendo un despota, pretendeva che tutti i suoi sudditi si inginocchiassero ai suoi piedi. Ma il re ricevette il rifiuto proprio da suo figlio Prahlad che preferiva il dio Vishnull. 
 Un affronto che il re non potette sopportare e per questo più volte cercò di uccidere il figlio.
 Non riuscendoci, chiese aiuto alla sorella Holika che aveva il dono di non temere il fuoco.
 Re Hiranyakasipu sfidò suo figlio a sdraiarsi sulle fiamme con la zia Holika e lui accettò la sfida. 
 Così mentre Holika venne punita per la sua vanità, Prahlad fu premiato per il suo coraggio e la sua lealtà.
I falò che vengono accesi alla vigilia dell’Holi Festival, simboleggiano quindi la cremazione di Holika e il trionfo del bene sul male.


 Dominella Trunfio
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