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sabato 2 febbraio 2013

Il tango

Il tango nasce in Argentina e Uruguay come espressione popolare, e solo successivamente divenne una forma artistica, che comprende musica, danza e testo.
La parola tango è di origine africana: gli schiavi di origine africana, in particolare provenienti da Congo, Golfo di Guinea e Sudan, usavano questa parola per riferirsi a ”recinto”, “cerchio”.
Gli schiavisti spagnoli chiamavano tango i luoghi in cui venivamo tenuti gli schiavi.
Quindi il tango originerebbe dagli schiavi africani, ma sua struttura armonica si deve alla mescolanza tra la Payada e la Milonga Criolla (arrivata dalla campagna attraverso i Gauchos), l’Habanera (portata dagli schiavi liberati) ed il Tango Andaluz (dagli spagnoli).
Il tango inizialmente divenne popolare nei “bassifondi” dove vivevano gli immigranti europei, quindi era una danza associata generalmente ai bordelli e veniva considerata “sconcia”.
Ben presto il tango passò dai bassifondi ai saloni, e nacque il tango salon, nei salotti dell’aristocrazia, caratterizzato da una ricerca di eleganza e spettacolarità del movimento.

Alcuni hotel stravaganti e/o sfiziosi

Si tratta dell’hotel che per primo introdusse nel settore alberghiero, la stanza a capsula ed è diventato ormai famoso in tutto il mondo e vanta ormai moltissime imitazioni, soprattutto in Oriente.
Tante piccole stanze, grandi a malapena per ospitare un letto, poste una sopra l’altra e dotate spesso di televisione e altri confort.
Il nome 9h si riferisce alle ore che ogni cliente deve rispettare 1 ora per farsi la doccia, 7 ore per dormire, e 1 ora per prepararsi al mattina dopo .
Il concetto alla base Capsule Hotel giapponesi è che si rivolgono a uomini d'affari che non hanno il tempo di andare a casa.
Il 9h hotel o Nanaiwasu, tuttavia, è più di un capsule hotel di lusso, si trova a Shimogyo-ku, Kyoto.


Hotel Palafite Questa struttura ultramoderna sorge sul lago di Neuchâtel in Svizzera.
Le palafitte non rispecchiano esattamente l’idea che si ha di loro, in quanto non sono delle costruzioni in legno azzardate.
Si tratta infatti di lussuose abitazioni di 68 mq super tecnologiche e ricche di extra confort come idromassaggio, tv al plasma e aria condizionata.
L’hotel è inoltre l’unica struttura alberghiera a 5 stelle sull’acqua in Europa 
Sala Silvergruva L’albergo si trova in una delle meglio conservate miniere di metalli preziosi al mondo, si trova a  Sala in Svezia, ricavata a 155 m di profondità. L’unico inconveniente sembra essere l’ubicazione del bagno: assicuratevi di portare con voi una luce o potreste ritrovarvi tra buie e fredde gallerie e laghi.artificiali










Cappadocia Cave Resort & Spa
Nella regione della Cappadocia, nella Turchia centrale, sorge questa imponente struttura unica al mondo.
Questo lussuoso resort infatti è stato scavato nella roccia ed è considerato il più grande museo a cielo aperto.
La struttura è immersa nel Parco nazionale di Göreme, nominato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1985
L’hotel è una vera e propria isola di relax, grazie anche al suo esclusivo centro benessere che mette a disposizione dei suoi ospiti diverse piscine, saune, palestre ed altri servizi per assicurare un soggiorno indimenticabile, in un hotel a 5 stelle.

Un Huntza può vivere bene fino a 130-140 anni

il popolo degli Huntza:
questa popolazione non solo vive in media 130-140 anni ma non conosce neppure le nostre tanto temute patologie degenerative, il cancro, malattie del sistema nervoso, ecc..
Vivono al confine nord del Pakistan all’ interno di una valle sulla catena Himalayana e sono la popolazione in assoluto più longeva della terra.
La nostra èlite medica si vanta di tenere in vita i nostri anziani fino agli 80 anni e oltre.
Ebbene, gli Hunza, senza ricorrere ai prodigi della nostra scienza medica, a cento anni sono vivi, incredibilmente attivi, lavorano ancora nei campi e curano i loro figli con estrema vivacità e vitalità.
Le donne Hunza sono ancora prolifiche anche oltre i novant’anni.
Il loro fisico è ancora piuttosto giovanile e non ha nulla a che vedere con le nostre novantenni.
Gli strumenti indiscutibilmente più utili alla loro longevità paiono essere il lungo digiuno a cui sono sottoposti ogni anno, l’alimentazione vegetariana e l’acqua alcalina presente nelle loro terre.
Digiuno e prodotti vegetali.
Gli Hunza vivono infatti dei frutti della natura e soffrono anche un lungo periodo di carestia nei mesi invernali.
Adottano forzatamente quello che i naturopati definiscono “digiuno terapeutico”.
L’altopiano su cui vivono, in Pakistan, è un luogo in gran parte inospitale e non dà raccolto sufficiente per alimentare i 10.000 abitanti Hunza per tutto l’anno.
Coltivano orzo frumento, miglio, grano saraceno e la verdura da orto: pomodori, cavoli, spinaci, rape, piselli e hanno numerosi gli alberi di noci e albicocche, ciliegie, more, pesche, pere e melograni.
Fino a marzo però, quando matura l’orzo, digiunano anche per settimane intere (fino a due mesi in semi digiuno) per poter razionare i pochi viveri rimasti in attesa del primo raccolto.
Il bello è che questa “bizzarra” consuetudine, che secondo vecchi concetti di nutrizionismo porterebbe a debolezza, morte e distruzione, al contrario nel corso degli anni ha prodotto nella popolazione straordinarie capacità di vigore. Un Hunza può camminare tranquillamente per 200 km a passo spedito senza mai fermarsi.
Le forti doti di resistenza sono conosciute in tutto l’oriente, tanto che nelle spedizioni Himalayane, sono assoldati come portatori.
Il digiuno nel mondo animale.
Anche in molti animali il digiuno è una cosa normale per la sopravvivenza, nei periodi di carenza di prede.
In autunno gli stambecchi, camosci e cervi mangiano molto di più per accumulare grasso per l’ inverno, che a causa dell’ altitudine dove vivono, non permette l’approvvigionamento di cibo sufficiente.
Il bello che i violenti scontri che i cervi hanno tra di loro per l’accoppiamento e la successiva fecondazione avvengono proprio in pieno inverno, quindi praticamente a digiuno, che non compromette, anzi enfatizza le loro energie. Gli uccelli migratori mangiano a fine estate più del fabbisogno e quando partono verso i luoghi più caldi sono talmente grassi da pesare il doppio del normale.
Ma durante la migrazione, che può arrivare anche a 5000 km, non si fermano mai e a fine corsa il loro peso ritorna normale.
I lupi cacciano per giorni, ma poi possono restare per settimane senza mangiare e nello stesso tempo percorrono grandi distanze per procacciare altro cibo, vivendo con il solo grasso corporeo come del resto quasi tutti i predatori.
Anche i pesci digiunano, come per esempio il salmone, che nella sua famosa risalita del fiume non ingerisce nulla, nemmeno nel successivo periodo della posa delle uova.
In sostanza il digiuno è una condizione che non è quindi nata da 10.000 anni, ma da milioni di anni della storia stessa dell’uomo/animali ed è per questo che apporta molti benefici.
Acqua alcalina.
L’ultimo elemento fondamentale per la forza, e la longevità di questo popolo è la composizione dell’ acqua.
Dopo diversi studi emerse che l’acqua degli Hunza possedeva elevato pH (acqua alcalina), con notevole potere antiossidante ed elevato contenuto di minerali colloidali.
Effettivamente come sperimentatore e ricercatore indipendente devo dire che digiunare con acqua alcalina è molto più semplice che digiunare con acqua di rubinetto o imbottigliata.
L’acidosi metabolica innescata dal digiuno prolungato viene infatti compensata e il ph rimane più stabile.
Per quanto riguarda l’alimentazione ho già spiegato che l’unico frutto a mantenere il ph umano stabile è la mela rossa; nel digiuno invece ci si può aiutare bevendo acqua alcalina, acqua con argilla verde ventilata, o facendo lavaggi interni/esterni con acqua e sale integrale.
Oggi il territorio degli Huntza è stato intaccato dalla società “evoluta” e anche lì sono arrivati cibi spazzatura, farina 0 impoverita, zucchero bianco, sale sbiancato chimicamente, ecc… e con loro le prime carie, le prime problematiche cardiovascolari, i primi problemi reumatici che l’Occidente evoluto conosce bene.
In pochi sono riusciti a scampare da questo inquinamento “evolutivo” evitando ogni forma di contagio con usanze e abitudini percepite ad istinto come innaturali e dannose.
Conclusioni:
Ragioniamo con calma e chiediamoci se hanno senso le classiche chiacchiere da bar che sentiamo comunemente:
“Aveva 80 anni, per lo meno ha vissuto a lungo e ora ha smesso di soffrire”… “Ormai ho 35 anni, mi devo sbrigare se voglio avere un bambino”…
“Ho superato i 40 anni, devo stare attento a non esagerare con l’attività fisica”…
“Ho 30 anni, ho le ginocchia a pezzi, dovrò smettere di giocare a pallone”, ecc…
“Signora, a 60 anni è normale pensare ad una dentiera” ……….
Esiste veramente un orologio biologico incontrovertibile nell’uomo o sono gli stili di vita errati ad accelerare il corso delle lancette?
Hanno senso le ansie di alcune donne che toccati i 30 anni iniziano già a temere di non riuscire ad avere figli “in tempo”?
E’ veramente fisiologico avere ad una certa età menopausa, andropausa, osteoporosi, artrosi, demenza senile …. ?
E’ normale lo scatenarsi di così tante patologie senili, cronico-degenerative, o al sistema nervoso?
Ciò che è normale in una società malata potrebbe essere contro natura o senza senso per un popolo consapevole.

Andrea Conti Dottore in Fisioterapia Università degli Studi di Roma

fonte: Gli Huntza, la popolazione più longeva al mondo | Collettivo Exit http://www.magozine.it/gli-huntza-la-popolazione-piu-longeva-al-mondo#ixzz2JlGV9KCO

L'elettromagnetismo


 In questo servizio di Voyager, tratto dalla puntata del 26/3/2012, si parla delle recenti ricerche del premio nobel Luc Montaigner che sta indagando fenomeni straordinari che evidenziano il ruolo fondamentale delle onde elettromagnetiche nella biologia molecolare.
Ma il vero protagonista è l'acqua che è un vettore ideale per l'informazione elettromagnetica e che ha la capacità di memorizzare "l'impronta" delle sostanze disciolte e agire anche in assenza delle stesse!
Si tratta di ricerche in scia con quelle dello sfortunato scienziato e medico Jaques Benveniste che negli anni '80 per primo indagò questi fenomeni e a causa di ciò venne perseguitato e deriso, specie non appena accennò alla possibilità di fornire una spiegazione scientifica dei principi alla base dell'Omeopatia.
Per chi vuole approfondire l'argomento si consiglia la lettura dell'interessantissimo libro "Il Campo del Punto Zero"
di Lynne McTaggart :
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