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giovedì 19 maggio 2016

Barbie, the icon : al Vittoriano la storia di un mito


Se dicessimo ad una bambina se vuole la bambola Barbara Millicent Robert probabilmente storcerà la bocca e ci guarderà perplessi. Ma se le dite il nomignolo con cui invece questa bambola è conosciuta, allora vi sorriderà. 
E forse non solo le bambine. 
Perché Barbie, come appunto è meglio conosciuta la signora Barbara Millicent, è diventata negli anni un vero e proprio oggetto di culto per bambine e collezionisti di ieri e di oggi.
 Ed oggi Barbie la troverete a Roma, al Vittoriano, dove fino al 30 ottobre potremo conoscere più a fondo la storia e i look di questo intramontabile mito, nell'ambito della mostra Barbie, the icon 
 Un autentico viaggio nel tempo, dal 1959 (anno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair) ad oggi. 
Specchio della nostra società, dei nostri eventi, usi e costumi. Barbie è stata sulla Luna, ha indossato mille vestiti e fatto mille professioni, rimanendo sempre al passo coi tempi.














Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie, ospite in questi 57 anni, nelle case delle bambine di più di 50 nazionalità 

 L’esposizione, curata da Massimiliano Capella, in collaborazione con la Mattel, si occupa inoltre delle bambole che riproducono la coppia reale inglese William e Kate, nonché le varianti Curvy, Tall e Petit.

 Fonte: bb-roma.it

Il lago di Bled e le antiche leggende del suo isolotto


Affacciato sulle Alpi Giulie si trova un piccolo lago naturale, una piccola perla blu con al centro un isolotto su cui sorge una chiesa dedicata all’Assunta.
 Un luogo ricco di leggende facilmente raggiungibile in treno da Nova Gorica oppure in autobus da Lubiana.
 La fermata è Bled, in Slovenia, che è anche il nome del paese dove sorge l’omonimo lago. Un lago di origine glaciale che la tradizione vede però nascere come punizione divina alla popolazione locale che non ha protetto dal bestiame al pascono la cappella della Madonna.
 Dio, irato per questa noncuranza, ha allora scelto di allagare i prati attorno alla piccola chiesa e quindi isolarla tra le acque.
 Oggi la si può raggiungere a nuoto ma anche, e molto più facilmente, con delle piccole imbarcazioni non motorizzate. Il regolamento del comune vieta infatti la circolazione dei mezzi a motore sulle acque del lago per preservarne la bellezza naturale. Poco male però per gli innamorati che così si possono concedere una romantica navigazione sulle Pletna a remi, le caratteristiche imbarcazioni messe a disposizione dei turisti.


Una volta giunti sull’isola e visitata la cappella, meta di pellegrinaggio, non bisogna dimenticare di suonare la campana dei desideri: secondo le credenze chi la suona vedrà i suoi sogni trasformarsi in realtà.

 Come il lago anche la campana ha una leggenda legata alla sua nascita: realizzata fondendo insieme i gioielli di una ricca signora. Peccato però che durante il trasporto sull’isola questa campana è caduta dall’imbarcazione finendo per sempre sul fondo del lago. C’è chi giura di sentire il suono di quella preziosa campana arrivare dalle profondità delle acque nelle notti stellate.






Infine, vagando per l’isola di Bled, sicuramente può capitare di alzare lo sguardo e rimanere basiti di fronte all’imponente castello arroccato sopra la cittadina.
 La sua costruzione risale all’inizio degli anni 1000 quando Enrico II decise di donare i terreni di Bled al vescovo di Bressanone. 
Nella realizzazione hanno dato grande importanza alla costruzione delle strutture difensive mentre molta meno cura l’hanno messa nel realizzare gli interni, ma d’altro canto i vescovi non l’hanno mai abitato. 
Oggi invece, restaurato negli anni sessanta del ‘900, è diventato un museo sulla storia del paese ed uno spazio espositivo per eventi e mostre.


Gian Luca Gasca
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