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venerdì 27 febbraio 2015

L'incredibile attacco di un polpo a un granchio


I polpi sono predatori temibili,con un'ampia varietà di armi naturali a loro disposizione, dai tentacoli all'inchiostro, passando per una grande intelligenza e per le capacità mimetiche. La prova è in un nuovo video virale che sta impazzando su internet.
 Lo ha realizzato una donna australiana lungo la costa della cittadina di Yallingup e immortala un polpo mentre cattura un granchio fuori dall'acqua. 
Porsche Indrisie stava osservando un grande granchio sulla scogliera, quando ha visto emergere dalle acque un rapidissimo polpo che lo ha catturato.
 I giornali locali l'hanno convinta a postare le immagini su Youtube e in sole 24 ore sono state visualizzate 17mila volte e condivise oltre 450 volte, mentre sulla sua pagina Facebook il video aveva in appena un giorno 65,973 visualizzazioni.
 Ma cosa c'è di particolare nella sequenza?
 Roger Hanlon, uno scienziato del Marine Biological Laboratory di Woods Hole, Massachusetts, spiega al National Geographic che si tratta di un tipico polpo delle acque poco profonde, animali che avvolgono la preda e la mordono, iniettando una neurotossina. Finché le branchie sono bagnate, possono rimanere fuori dall'acqua per un minuto o due senza danni.
 I granchi sono uno dei loro alimenti preferiti. Ma la sequenza dell'attacco colpisce per la sua rapidità e per l'aggressività mostrata. Dopo aver catturarato il granchio, il polpo scompare immediatamente sotto una roccia.

 

Roberta Ragni

Daruma, le bambole talismano


Le bambole Daruma  sono in Giappone alcuni dei più popolari talismani portafortuna.
 Rappresentano Bodhidharma, il primo patriarca della dottrina buddista Zen, il quale, nel V secolo, restò seduto per nove anni dinanzi a un muro ritenuto sacro a meditare senza muovere il minimo arto. 
La leggenda vuole che i suoi arti e i suoi occhi siano caduti perché atrofizzati.


L’idea di fabbricare questa bambola è attribuita al sacerdote Togaku che, nel 1764, la fece costruire in modo che potesse portare fortuna, felicità, prosperità e scongiurare incidenti e disgrazie.
 La bambola in poco tempo fu riconosciuta come simbolo della regione.
 La Daruma doll raffigura un uomo con la barba; Inoltre ha due occhi privi di pupille. Questo racchiude un significato molto profondo: La prima pupilla verrà disegnata quando si inizia un progetto mentre, la seconda pupilla verrà disegnata dopo averlo portato a termine.


Le bambole hanno diversi ideogrammi giapponesi disegnati: longevità, vittoria e buona fortuna. 
 La Daruma originale è di colore rosso (per ricordare la veste rossa indossata dal fondatore zen) ma ci sono di vari colori, ognuno ad indicare il diverso traguardo da raggiungere: 
 Rosso: portafortuna generale
 Giallo: Soldi
 Blu: per lo studio o per il lavoro
 Rosa: amore
 Nero: scacciare la sfortuna
 Verde: per la salute.


Circa l’80% della produzione delle bambole Daruma è effettuata nella città di Takasaki, nella prefettura di Gunma, che ogni anno, il 6 e il 7 gennaio, raduna acquirenti da tutto il Giappone. 

Solitamente si scrive il cognome del proprietario sulla parte inferiore della bambola, ma può essere dipinta anche una parola a scelta. 

Esistono non poche canzoni e filastrocche che rendono omaggio al patriarca Zen, musa di queste creazioni, e tanti sono i riti di purificazione che ne conseguono; per esempio il rituale di bruciare le bambole nei templi che le hanno “marchiate” come segno di attesa, determinazione e costanza, da parte del proprietario verso la realizzazione del desiderio.

Nel Perù preamazzonico dominavano i coccodrilli


Quella che oggi è una fitta e quasi impenetrabile area di foresta amazzonica, nel Miocene (periodo compreso tra 23 e 5 milioni di anni fa) era il regno incontrastato di caimani e coccodrilli.
 I fossili di sette diverse specie di rettili sono state rinvenute, dopo più di 10 anni di scavi, nel nordest del Perù, in un deposito di ossa risalente a 13 milioni di anni fa, che contiene il maggior numero di specie di coccodrilli coesistenti in uno stesso luogo e nella stessa epoca storica. 

 La scoperta, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B, è una possibile chiave di lettura per l'incredibile biodiversità che ancora oggi caratterizza l'Amazzonia peruviana. 
«Il moderno bacino del Rio delle Amazzoni contiene il complesso di organismi vegetali e animali più ricco al mondo, ma le origini di questa straordinaria diversità sono ancora poco chiare», spiega John Flynn, curatore della sezione sui mammiferi fossili del Museo di Storia Naturale americana e autore dello studio. 

 La Pebas Formation, l'area nord occidentale del Perù dove sono stati compiuti gli scavi, offre una finestra sull'ecosistema pre-amazzonico.
 Prima di essere occupato dal Rio delle Amazzoni circa 10 milioni e mezzo di anni fa, il bacino amazzonico ospitava una vasta distesa di paludi, baie e laghi che defluivano a nord verso i Caraibi (al contrario del Rio delle Amazzoni che scorre a est, verso l'Oceano Atlantico). 
L'habitat paludoso era popolato da molluschi e crostacei, ritrovati in abbondanza nei depositi amazzonici.


Ecco spiegata l'abbondanza di coccodrilli, ghiotti di questi invertebrati: dal 2002 a oggi Flynn e colleghi hanno rinvenuto i fossili di almeno sette di questi rettili, tre dei quali ancora del tutto sconosciuti.
 Il più strano nell'aspetto è il Gnatusuchus pebasensi, un caimano dal muso corto e con denti a goccia, poco appuntiti, che si pensa usasse le ampie fauci per scavare nella sabbia delle paludi in cerca di cibo.
 Tra i ritrovamenti c'è anche il più antico fossile di Paleosuchus, un genere di alligatore sudamericano ancora vivo, dalla dieta più varia (quindi più adattabile).



 Oggi nel bacino amazzonico vivono sei specie di caimani, che raramente condividono lo stesso habitat, come accadeva 13 milioni di anni fa. 

 Fonte: focus.it
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