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venerdì 30 agosto 2013

Buonanotte

Franz Schubert - Serenade ♫Violin♫

Titanic. Il carillon giocattolo sopravvissuto e restaurato suona dopo 101 anni.


Questo carillon, che oggi suona di nuovo note dolci e rassicuranti, ne ha viste parecchie di cose. Ha tenuto compagnia a Edith Rosebaum, giornalista americana di 32 anni, nelle cucccette del Titanic. Poi, quando quest'ultimo si è scontrato contro la fatidica roccia di ghiaccio, è stato imbarcato sulla scialuppa di salvataggio insieme a lei e una folla terrorizzata di uomini e bambini aspettando i soccorsi per una delle peggiori tragedie marittime di tutti i tempi.
 Il giocattolo musicale a forma di maialino, fatto con legno e ricoperto di pelle vera, è l'unico oggetto ritrovato dopo la tragedia e oggi, a distanza di 101 anni da quel 15 aprile 1912, suona nuovamente  note che hanno una storia a dir poco incredibile. Rosenbaum, infatti, utilizzò il maialino per tranquillizzare i bambini terrorizzati a bordo della scialuppa di salvataggio su cui si trovava e che ha salvato sia lei che il "giocattolo fortunato". 
 Il carillon era conservato, ammutolito per 100 anni da gelo acqua e tempo, al Museo Nazionale Marittimo di Londra.
 La tecnologia, fornita dalla casa fotografica Nikon, ha fatto sì che si potesse studiare la struttura del carillon e aggiustarla. Un curatore del Museo, Rory McEvory ha raccontato al Telegraph: "La melodia è venuta fuori meravigliosa. E' stato abbastanza incredibile e molto emozionante. Ci sono poche note mancanti, a causa di un paio di 'denti' finiti in mare ma, per il resto, la canzone era chiara come lo sarà stata una volta. Ascoltarla per la prima volta ha avuto su di noi un impatto molto forte". 


Nel 1934 la giornalista sopravvissuta insieme a 705 su un totale di 2223 persone a bordo, raccontò di aver ricevuto il giocattolo in dono dalla madre, come amuleto fortunato dopo un incidente in macchina
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Differenza tra i decreti legge e le leggi



Un decreto-legge:
Nell'ordinamento giuridico italiano, è un atto normativo di carattere provvisorio avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità e urgenza dal governo, ai sensi dell'art. 77 della Costituzione della Repubblica Italiana
Entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, ma gli effetti prodotti sono provvisori, perché i decreti-legge perdono efficacia sin dall'inizio se il Parlamento non li converte in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione.
È inoltre regolato ai sensi dell'art. 15 della legge 23 agosto 1988, n. 400. il decreto-legge sarebbe di per sé illegittimo, in quanto nato extra ordinem, ossia in deroga alla riserva della potestà legislativa alle Camere ex art. 70 Cost.
Tale deroga sarebbe giustificata da motivi di necessità ed urgenza, ed in questo senso sarebbe pienamente comprensibile la necessaria conversione del decreto-legge in legge, pena una vera e propria inesistenza giuridica dell'atto.
Inoltre, in quest'ottica sarebbe giustificata la particolare disposizione dell'art. 77 comma 2 Cost., che prevede che il Governo adotti il decreto "sotto la sua responsabilità". I decreti-legge, se non convertiti in legge entro 60 giorni, perdono efficacia sin dall'inizio.
La perdita di efficacia del decreto-legge è chiamata "decadenza". Infatti, la decadenza travolge tutti gli effetti prodotti dal decreto-legge.
Quando il decreto entra in vigore, esso è pienamente efficace e va applicato; ma se decade, tutto ciò che si è compiuto in forza di esso è come se fosse stato compiuto senza una base legale.
Tutti gli effetti prodotti vanno eliminati perché costituiscono, una volta persa la base legale, degli illeciti.
A ogni modo, negli ultimi decenni, a fronte della crisi della legge parlamentare, il decreto-legge continua a essere lo strumento utilizzato dai Governi dei vari colori politici, per utilizzare una corsia preferenziale per fare approvare i propri disegni di legge (cosiddetto abuso del decreto-legge), allontanandosi vistosamente dall'impianto del Costituente, che aveva pensato al decreto-legge quale strumento straordinario per fronteggiare soltanto i casi imprevedibili.

La legge:
L'iter legis, ossia il procedimento che porta alla formazione di una legge, è così schematizzabile:
iniziativa → istruttoria → esame → approvazione (articolo per articolo e finale) → promulgazione → pubblicazione.

L'iniziativa spetta al governo, ai singoli parlamentari (che devono presentare la proposta di legge alla loro Camera d'appartenenza), ai cittadini (che devono presentare una proposta formulata in articoli e accompagnata dalle firme di 50.000 elettori), ai singoli Consigli regionali e al C.N.E.L. (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro).
L'iniziativa, una volta pervenuta a una delle due Camere, deve essere assegnata a una commissione competente per materia perché svolga una preliminare attività istruttoria (avvalendosi anche dei pareri formulati da altre commissioni, e in particolare dalle cosiddette «commissioni filtro»).
A questo punto, il procedimento può seguire due strade diverse. Nel procedimento normale la commissione competente si riunisce in sede referente e, formulata una relazione e nominato un relatore, trasmette la competenza alla formulazione e all'approvazione del testo all'assemblea.
Il tutto deve avvenire in non più di 4 mesi alla Camera e di 2 mesi al Senato.
Una volta approdato in una Camera, avviene la discussione generale, a cui segue l'esame (e il voto) articolo per articolo, le dichiarazioni di voto e in ultimo la votazione generale, che normalmente avviene e in modo palese (il voto segreto è previsto per materie che implicano scelte dettate dalla coscienza individuale).
Se il progetto ottiene la votazione positiva di una Camera, passa all'altro ramo del parlamento che la deve votare senza ulteriori modifiche.
In caso di modifiche, il testo ritorna all'altra Camera che lo deve riapprovare.
Se il testo ripete questo procedimento più volte si parla di "navette" o palleggiamento.
Approvato lo stesso testo in entrambi i rami del Parlamento, questo verrà trasmesso al presidente della Repubblica, perché entro un mese provveda alla promulgazione, salva la possibilità di chiedere alle Camere, con messaggio motivato, una nuova deliberazione (ipotesi nella quale la promulgazione è atto dovuto). Una volta promulgata, la legge sarà quindi pubblicata - a cura del ministro della Giustizia - sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore dopo il periodo di vacatio legis (15 giorni, a meno che non sia altrimenti stabilito).
Questa puntuale disciplina è  stata distorta da una prassi divergente, che ha portato parte della dottrina a parlare di un vero e proprio «abuso» del decreto-legge.
Il governo, alla scadenza dei sessanta giorni, riproduceva – talvolta anche introducendo modifiche più o meno incisive – le disposizioni di un decreto-legge non (ancora) convertito in un nuovo decreto-legge, in modo da fare scattare nuovamente il termine di sessanta giorni per la sua conversione.
Questa pratica era stata esplicitamente vietata dalla l. n. 400/1988, ma, poiché queste disposizioni erano contenute in una legge ordinaria, erano suscettibili di deroga da parte delle leggi successive (Criteri di risoluzione delle antinomie):
Nel corso degli anni , si era così arrivati alla situazione di decreti-legge giunti alla ventesima o alla trentesima reiterazione, senza che fossero mai stati convertiti in legge dal Parlamento.
Un ulteriore abuso del decreto-legge era costituito dalla mancanza, in alcuni casi, dei presupposti di necessità ed urgenza. il decreto-legge finiva per essere un vero e proprio strumento ordinario di legislazione e il Governo veniva ad assumere stabilmente poteri legislativi, in violazione del testo costituzionale, che qualifica il Parlamento come unico titolare della funzione legislativa (art. 70 Cost.;

L'acustica perfetta negli antichi teatri


Il segreto dell’acustica dei teatri romani e greci (come il teatro di Siracusa o quello di Epidauro, in Grecia, risalente al IV secolo a. C.) è riconducibile alla conformazione a semicerchio, che contribuisce a “trattenere” i suoni. Molta importanza hanno anche le gradinate e la loro pendenza: le strutture di pietra opportunamente inclinate agiscono infatti da filtri acustici. Due ricercatori del Georgia Institute di Atlanta (Usa) hanno notato che i gradini in pietra “tagliano” le frequenze basse che disturberebbero l’ascolto (brusio degli spettatori, rumori ambientali...) e preservano invece i suoni più acuti come le voci degli attori o la musica degli strumenti.
Un diverso studio, condotto all’Università di Sheffield (Uk), ha messo invece in evidenza che l’acustica è tanto migliore quanto più il palcoscenico è elevato, i sedili ripidi e il materiale con cui è costruito il teatro solido e compatto. Con questi accorgimenti, il suono viene riflesso più volte tra palcoscenico e gradinate, creando una sorta di riverbero che amplificava le voci degli attori come se si trovassero in un teatro al chiuso. Risultato: a Epidauro, le voci sono perfettamente udibili a 60 metri di distanza.

Tratto da Focus.it

Valsoia: qualche buona ragione per boicottare questo marchio

Impresa del settore alimentare che fattura 28 milioni di euro e impiega 42 persone.
Vende esclusivamente prodotti a base di soia, dal gelato alle polpette, dall'olio al latte, dalla pizza ai biscotti.
Valsoia non è dotata di stabilimenti produttivi, ma solo di uffici e laboratori, perciò affida a tutta la sua produzione ad altre grandi aziende come Nestlè per il gelato, Granarolo per lo yogurt e Bistefani per i biscotti.
Eccovi elencati una serie di motivi per boicottare Valsoia:
Il gelato è prodotto dalla Nestlè, la più grande multinazionale del settore alimentare, oggetto della più grande campagna di boicottaggio mondiale (http://www.ribn.it - Rete Italiana Boicottaggio Nestlè)
L'impresa, a seguito di un'indagine condotta nel 2002 da Greenpeace Italia. ha dichiarato di non utilizzare OGM, ma le analisi effettuate nel gennaio 1999 dalla rivista Altroconsumo hanno messo in evidenza la presenza di soia transgenica nel prodotto "Lecitina e selenio" (Altroconsumo n. 112, gennaio 1999, pag. 25)
Su alcuni prodotti di Valsoia è segnalata la scritta "prodotto in Israele". Per tale ragione nel 2002 è stata anche oggetto di una campagna di boicottaggio in merito alla questione palestinese (http://www.arcipelago.org 2/03) 
Alcuni ingredienti utilizzati nei propri prodotti (quali cacao e zucchero) non provengono da un commercio equo e solidale ma da un mercato che basa la propria economia sullo sfruttamento dei lavoratori (anche minorenni) del terzo mondo 
Alcuni prodotti hanno ingredienti di origine animale

fonti: Guida al consumo critico, centro nuovo modello di sviluppo,

Ho messo quella vignetta proprio per evidenziare il poco interesse che suscitano queste notizie nella stragrande maggioranza del pubblico.
E' questo l'errore di fondo , i bambini sfruttati, gli abitanti dei territori cacciatile, e molto spesso uccisi,le foreste abbattute, gli animali che muoiono perchè non hanno più il loro habitat.
Ultimo ma non ultimo LA NOSTRA SALUTE e sopratutto quella dei nostri bambini.
Tutto questo per rimpinguare le tasche di queste multinazionali senza scrupoli Nestlè e Monsanto in testa.
Gente che lucra sulla pelle di tutti gli altri.
E noi non possiamo farci niente?
Possiamo, possiamo, lasciando quei prodotti sugli scaffali.
Toccali nelle tasche e allora solo allora si faranno delle domande 
e magari cambieranno i metodi.
Il benessere di tutti DEVE interessare a tutti
Il benessere dell'ecosistema è priorità di tutti 
Abbiamo solo questo pianeta per vivere

Buongiorno

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