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domenica 27 ottobre 2013

Per chi ha questo componente nella famiglia ........vi riconoscete?

Omaggio a Lou Reed

Estratto vaniglia fai da te

Preparare in casa l'estratto di vaniglia è molto semplice.
Vi basterà avere a disposizione una bevanda alcolica a scelta, tra rum, vodka, tequila o brandy, oppure dell'alcol alimentare.
Poi dovrete acquistare uno o più baccelli di vaniglia, a seconda delle ricette.
Grazie all'autoproduzione non dovrete più comprare la vanillina, che purtroppo non è altro che un additivo di origine sintetica.

L'estratto di vaniglia preparato a partire dai baccelli viene ottenuto tramite macerazione alcolica.
E' bene scegliere baccelli di vaniglia biologici e alcolici di qualità per la preparazione dell'estratto, che utilizzerete in gocce per insaporire i vostri dolci preparati in casa.
L'estratto di vaniglia è adatto per preparare torte, biscotti, creme, gelati e budini e per qualsiasi tipo di dolce da forno.
L'estratto di vaniglia fatto in casa si conserva molto a lungo.
Lasciate sempre i baccelli di vaniglia all'interno delle bottiglie o dei barattoli utilizzati come contenitori, in modo da prolungare l'aroma il più possibile.
Soltanto quando il sapore di vaniglia inizierà ad affievolirsi, potrete sostituirli con dei nuovi baccelli.
Rinnovate il vostro estratto, ad esempio quando il liquido si sarà dimezzato, aggiungendo altro alcol e almeno un nuovo baccello.
Per prelevare l'estratto di vaniglia dalla bottiglia o dal barattolo è utile avere a disposizione un contagocce.
Ecco come preparare il vostro estratto di vaniglia fatto in casa in modo davvero semplice.
Alcool o liquore a votro piacimento
Bottigliette munite di contagocce 
Bacelli di vaniglia

Incidete con la punta di un coltello i baccelli di vaniglia, in modo da estrarre i semi che si trovano al loro interno.  Inserire nella bottiglia   sia i semi che i baccelli.
Chiudete la bottiglia.
Lasciate riposare per 3 settimane agitando almeno una volta al giorno

Amor di nuora

Una signora un giorno incontra un'amica e tutta contenta le dici :
" Sai? Mi sono fatta la casa nuova ed è tutta rotonda 
" L'amica domanda :
" Ma perché così strana ?
" La signora risponde :
" Sai, mia suocera da quando ha saputo che avrei comprato una casa più grande , mi ha domandato se ci sarebbe stato un angolo anche per lei..."

Sprout: la matita che diventa una pianta



Dal Minnesota arriva la prima matita al mondo che, una volta finita di utilizzare, può contribuire a far crescere una piantina di basilico, rosmarino, e tanto altro!
Si chiama Sprout la prima matita al mondo che – una volta terminato il suo utilizzo – si può piantare per veder crescere dei germogli.
L’idea è venuta a un gruppo di ricercatori del MIT evidentemente stufi di veder cestinare i “mozziconi” di matita: di qui, la volontà di creare una matita di alta qualità, in legno di cedro, che all’estremità contiene una capsula con quattro semi “attivabili” mediante acqua. In altri termini, quando si finisce la matita basterà inserire il fondo della stessa in un comune vasetto, e cominciare a bagnare.
In breve tempo la capsula che contiene i semi si scioglierà, e i semi potranno cominciare a germogliare.
Per i più appassionati di botanica, vi è la possibilità di scegliere se “piantare” matite a base di basilico, coriandolo, menta, rosmarino, salvia, timo o aneto.
Prodotta in Minnesota, la matita sta diventando un piccolo culto per gli amanti del genere, e può ben rappresentare una simpatica ed ecologica idea regalo. Il mix di mina di grafite e argilla ne fa infatti un prodotto assolutamente non dannoso per l’ambiente, per le falde acquifere e – naturalmente – per le persone.
Unico difetto? Dovrete smettere di rosicchiare il fondo della matita. Nella parte che spesso finisce all’interno del nostro cavo orale sono infatti contenuti i semi, e il rischio che correrete è quello di trovarveli in bocca.
Ecco perchè il team di ricercatori americani non ha ritenuto opportuno arricchire la parte finale della matita con gommini & co…

Fonte Foxgreen.it

Bishop Castle:

Torri alte 48 metri ornano un bizzarro castello medievale sorto nella terra dei cowboy, a Rye, in Colorado. 
 Il Bishop Castle è una di quella costruzioni del tutto fuori contesto, che proprio per questo assumono un rilievo turistico diventando mete di curiosi e viaggiatori del bizzarro.
 Infatti, se questo maniero dotato di vetrate colorate, drago metallico, torri e trifore si fosse trovato nella Valle della Loira sarebbe stato solo un piccolo singolare esperimento di castello post moderno. Invece, dato che Jim Bishop ha costruito il suo maniero privato lavorandoci 37 anni e facendolo sorgere dalle pietre del Colorado, il Bishop Castle è diventato una delle tappe dei visitatori che si aggirano da quelle parti per addentrarsi nella National Forest o per scoprire cosa c’è da fare a Colorado Springs.


Pare che Jim abbia comprato, vari decenni fa, un terreno circondato per tre lati dalla San Isabel National Forest ed abbia cominciato a costruire la sua opera, che dai fitti pini della foresta viene nascosta alla vista. 
L’opera iniziò come un cottage di legno tra i boschi dove andare a passare qualche giorno di relax. Poi, vista l’abbondanza di pietra, Bishop si mise a pensare a qualcosa di più stabile e duraturo. 
Un giorno, Jim avviò la saldatura di un grosso cilindro di metallo, alto vari metri, che doveva servire come serbatoio per l’acqua piovana. 
Insomma, tra i muri di pietra e le torrette metalliche, la gente della zona prese a visitare il cantiere del costruttore folle, chiedendo come mai stesse costruendo un castello.


Negli anni Jim ha dunque seguito questo suggerimento, lavorando da solo e arrivando in tempi recenti ad aggiungere anche un campanile e dei ponti panoramici per ammirare il panorama dei boschi in lontananza.

 I visitatori sono ben accetti, ancora di più se rispettano il cantiere (dato che il castello tecnicamente non è ancora finito), non gettano rifiuti in giro e lasciano una donazione per sostenere i lavori.

Funny Cats

Swarovski



Swarovski è il marchio di punta della Swarovski International Holdings di Zurigo, Svizzera. Ha il suo quartier generale a Wattens vicino a Innsbruck, in Austria.
È specializzata nella produzione di manufatti in cristallo e deve la sua fama sia all'alta qualità della lavorazione che a quella del materiale usato.
La sua composizione è in vetro e piombo (circa il 30%) ma l'esatta formula è gelosamente custodita come segreto industriale.
Il logo aziendale è rappresentato da un cigno che è apposto su ogni prodotto come segno di autenticità. Il particolare cristallo è stato ideato da Daniel Swarovski nato in Boemia nel 1862. La materia prima viene utilizzata per diverse linee di prodotto.
Dai componenti per bigiotteria all'ottica di precisione, dall'oggettistica per la casa, alla gioielleria.

La storia del cigno più luccicante del mondo inizia nel 1895 a Wattens, un piccolo villaggio austriaco dove Daniel Swarovski brevettò un congegno alimentato elettronicamente per il taglio del cristallo Daniel Swarovski, tagliatore di vetro e gioielliere in Svizzera originario della Boemia, brevettò nel 1892 una macchina da taglio, incrementando la produzione e la lavorazione di cristalli.

Nel 1895 Daniel Swarovski, il finanziere Armand Kosman e Franz Weis fondarono la Swarovski company, conosciuta originariamente come A. Kosmann, Daniel Swarovski & Co, successivamente abbreviata come K.S. & Co.
L'industria di taglio di cristalli fu stabilita a Wattens per godere della disponibilità di risorse energetiche garantite dalla locale centrale idroelettrica, in grado di sostenere i processi di lavorazione energicamente dispendiosi brevettati da Daniel.
Ma bisognerà aspettare il 1955 per concretizzare realmente il progetto. Per Christian Dior viene creata 'Aurora Borealis' una pietra in cristallo ricoperta da sottili strati di metallo.

Ma è il 1976 l’anno in cui Swarovski nasce come l’azienda creatrice di articoli da regalo noti nel mondo.
Come accadde? Un operaio, Max Schreck, per caso attaccò insieme due pezzetti di cristallo.
Il risultato fu un oggetto molto simile a un topolino. Fu l’inizio di una grande fortuna Nel 2004, Swarovski ha creato una stella di cristallo di oltre 2,5 metri di diametro, per un peso di quasi 250 kg, che è stata da allora in cima all'albero di Natale del Rockefeller Center a New York per cinque anni consecutivi.
Swarovski è stato anche uno degli sponsor del film Il fantasma dell'opera di Joel Schumacher, dove il lampadario era composto da cristalli Swarovski.
Successivamente viene anche inquadrata la vetrina di un negozio Swarovski.
Tuttavia, invece di usare il fiore di stella alpina, come sarebbe stato corretto fare nell'era in cui il film era ambientato, viene utilizzato il logo attuale, col cigno


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