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lunedì 8 aprile 2013

Henri de Toulouse-Lautrec



 Henri Marie Raymond de Toulouse-Lautrec nacque il 24 novembre del 1864 ad Albi, nel palazzo medioevale della famiglia, le cui origini nobili risalivano fino a Carlo Magno.
 Il padre, ozioso e appassionato di caccia, nel 1868 si separò dalla moglie a seguito della morte del fratello di Henri, di tre anni più giovane di lui.
 Nel 1872, Toulouse - Lautrec si trasferì con la madre a Parigi, dove frequentò il Lycée Fontanes e conobbe Maurice Joyant, l'amico della sua vita, che sarebbe divenuto anche il curatore della sua eredità, il suo primo biografo e che avrebbe fondato, ad Albi, il Museo Toulouse - Lautrec. 
Nel 1875, Lautrec a causa del suo cagionevole stato di salute, ritornò ad Albi dove la sua istruzione continuò ad opera della madre e di insegnanti privati. Egli soffriva di picnodisostosi, una malattia ossea di natura ereditaria, dovuta alla consanguineità dei genitori che erano, infatti, cugini di primo grado.
 A tredici anni, nel maggio del 1878, si ruppe il femore sinistro a seguito di una rovinosa caduta e l'anno successivo una nuova caduta nel letto di un torrente in secca gli procurò la rottura del femore destro. Le uniche cose che in quei momenti difficili gli davano consolazione erano il disegno e la pittura.
 Dopo aver ottenuto la maturità nel 1881, Lautrec si recò a Parigi da René Princetau, pittore di animali, sordomuto ed amico del padre, che, vista la bravura e il talento di Lautrec, l'anno successivo lo mandò dal noto artista francese Léon Bonnat che ebbe, e continuò ad avere anche dopo la morte di Lautrec, un giudizio negativo sul suo modo di disegnare.
 Nel settembre del 1882, Toulouse - Lautrec entrò nello studio di Fernand Cormon, dove frequentò Henri Rachou, 
Adolphe Albert, René Grenier  Louis Anquetin e conobbe Vincent Van Gogh, di cui divenne amico e il cui ritratto è una delle sue migliori prime opere.

 Nel 1884 si trasferì da amici a Montmartre luogo che fu un'inesauribile fonte di ispirazione e in cui aprì, nel 1886, un proprio atelier di pittore. Frequentò assiduamente cabaret, caffè e sin dalla sua fondazione, nel 1889, divenne ospite fisso del Moulin Rouge, al cui ingresso faceva mostra di sé la sua opera "Cavallerizza acrobata al circo Fernando", del 1888, e per il quale realizzò il "Ballo al Moulin Rouge", del 1892.

Molti dei personaggi del cabaret, tra cui La Goulue, Yvette Guilbert, la ballerina Jane Avril, il proprietario di cabaret Aristide Bruant, Valentin le Désossé,
 furono resi immortali grazie ai quadri e ai manifesti di Lautrec

 Nel 1884 ebbe luogo la prima esposizione a cui prese parte con alcune sue opere, a cui ne seguirono altre e nel 1893 realizzò la sua prima grande mostra individuale che vide giudizi positivi da parte della critica. Ammiratore di Cézanne, Renoir, Manet e in particoalr modo di Degas, Lautrec si interessò molto alla xilografia giapponese, di cui venne a conoscenza grazie a Van Gogh.
 Nel 1891, quando il Moulin Rouge gli commissionò la realizzazione di un manifesto pubblicitario che sarebbe stato affisso in tutta Parigi, iniziò per Lautrec un periodo di notorietà e di commissioni: produsse 31 manifesti, tra cui famosi quelli per Jane Avril,
 Aristide Bruant, la ballerina May Milton,
 il Divan Japonais e il Jardin de Paris.


 Viaggiò molto, visitando la Francia, l'Olanda, la Spagna, il Belgio, l'Inghilterra: realizzò, però, pochissimi paesaggi: non nutriva particolare interesse per la pittura paesaggistica, prediligendo le figure umane. Autore, nei vent'anni di attività, di 600 dipinti, 350 litografie, 31 manifesti e 9 incisioni, Lautrec è universalmente riconosciuto come uno dei più geniali grafici della storia dell'arte, soprattutto nella litografia a colori. Intorno al 1890, Lautrec ebbe l'incarico di dipingere il salotto della casa chiusa di Rue de Moulins, la migliore di Parigi, e pertanto si trasferì lì, vivendo in quegli ambienti considerati malfamati ma che egli trovava ricchi di vita ed accoglienti. Fra il 1892 e il 1895 Toulouse-Lautrec dedicò moltissimi quadri e disegni alle case chiuse parigine e alla vita quotidiana che in esse si svolgeva, colta negli aspetti più particolari e segreti. Interessato al teatro, al circo, all'ippica e all'automobilismo, da cui traeva motivi ed ispirazioni per le sue opere, Lautrec, anche a causa della sua vita smodata e senza soste, iniziò ad avere i primi effetti dannosi per la sua salute. Bevitore di alcol, dal 1897 in poi fu sempre più colto da depressioni, manie di persecuzione, nevrosi, irascibilità, fino ad essere ricoverato, all'inizio del 1899, in una clinica neurologica. Uscitone dopo qualche mese, riprese soprattutto a dipingere, realizzando, tra le altre, "Miss Dolly, l'inglesina dello Star a Le Havre", "La modista", "Al Rat Mort".


 Henri de Toulouse-Lautrec Miss Dolly, l'inglesina dello Star a Le Havre,
 1899 Olio su tavola, dim: 41 x 32,8 cm

Henri de Toulouse-Lautrec La modista, 
1900 Olio su tavola, dim: 61 x 49,3 cm

 Riprese a bere e l'unica cosa che gli desse conforto era il lavoro: realizzò altri manifesti e quadri, tra cui una serie di dipinti per l'opera teatrale "Messalina", fino a quando, nell'estate del 1901,
 fu colpito da un colpo apoplettico che gli procurò
una semiparalisi.


 Morì, trentasettenne, il 9 settembre del 1901, assistito dalla madre e dal suo amico Paul Viad.

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