Acca Larenzia
Pare che la mamma di tutte le 'lucciole' sia una leggenda: Acca Larenzia, madre adottiva di Romolo e Remo.
Si racconta che i gemelli abbandonati in una cesta sul fiume, furono allattati da una lupa e trovati dal pastore Faustolo, che li portò alla moglie Acca Larenzia.
Ma il termine lupa era anche la parola che i romani usavano per indicare una prostituta.
Il legame tra Acca Larenzia e la prostituzione viene anche da un'altra leggenda; si dice che una bella prostituta del VII sec. a.C ebbe rapporti con Ercole, una divinità che la fece sposare con un uomo ricchissimo.
Diventata successivamente vedova e ricca lasciò i suoi beni al popolo romano: in suo onore si istituì una festa chiamata Larentalia.
Licoride
La ex schiava ed attrice Licoride, a Roma, divenne la 'concorrente' addirittura di Cleopatra: fu amata da Marco Antonio.
Influì sull'arte, in modo indiretto però, perchè abbandonò Gaio Cornelio Gallo, il prefetto d'Egitto che per lei compose poesie struggenti e fu considerato l'iniziatore dell'elegia latina, una forma poetica che a Roma prese la forma di un canto di amore e passione.
Taide
Viene ricordata perchè convinse Alessandro Magno a incendiare il palazzo reale di Persepoli.
In quello stesso periodo altre due ètere ateniesi,
Pizionice e Glicera.
Fecero perdere la testa ad Arpalo, il tesoriere di Alessandro Magno:alla prima fu dedicato un mausoleo in Grecia e un santuario in Babilonia e alla seconda una statua di bronzo.
Purtroppo questi onori costarono la faccia al loro protettore!
Veronica Franco
L'ambasciatore francese Monsignor de la Morett definì 'Merze (merce) senza eguali nel mondo' le cortigiane veneziane che avevano deliziato i suoi soggiorni nella Serenissima: ma attenzione,quelle merci erano nel caso di cortigiane oneste, prostitute d'alto bordo, donne che erano state educate alla musica, al canto, alla poesia, alle conversazioni brillanti, insomma erano donne colte. Una di queste, una poetessa veneziana Veronica Franco nata nel 1546 e morta nel 1591, era riuscita a pubblicare i suoi versi in un libro, il Terze Rime arrivando a duellare poeticamente con un nobile che l'aveva offesa, tale Maffio Venier... La Franco concesse i suoi favori a personaggi illustri, che divennero i suoi amanti-protettori come Enrico di Valois, futuro re di Francia con il nome di Enrico III; la Serenissima arrivò a festeggiare Veronica con 11 giorni di bagordi per cementare il rapporto tra la Repubblica e la corte di Francia e anche per strappare qualche segreto al Re. La visita doveva essere privata ma la corte ne parlò per mesi e mesi. Fu ritratta anche dal Tintoretto. E pensare che la 'tariffa' di Veronica, come declamava il libro 'Catalogo di tutte le principali e più honorate cortigiane di Venetia' a metà tra la satira e la guida turistica, ne indicata una cifra molto bassa, due scudi...come guadagnava sua madre.
Messalina
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Frine
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Ninon de Lenclos
iniziò il suo 'lavoro' inizialmente venduta dalla madre a 18 anni, e continuò facendosi mantenere da numerosi amanti-protettori: divenne l'animatrice dei salotti letterari e filosofici della Parigi del '600. Era una donna molto scaltra; divideva i suoi amanti tra 'favoriti' e 'martiri' di cui i secondi erano destinati a mantenerla facendole regali costosi ma non avevano il diritto di toccarla. La de Lenclos fu consigliera di Molière e anche del re Luigi XIV, il Re Sole, che la interpellava chiedendole consigli. Ironica e spiritosa come lei era anche Nell Gwyn (1650-1687) attrice e amante di Carlo d'Inghilterra II. Famoso l'aneddoto in cui mentre andava in carrozza, una folla di cattolici ne bloccò il mezzo perchè la volevano linciare: lei senza scomporsi si sporse dal finestrino ed esclamò: “Vi prego, brava gente, siate civili, io sono la puttana protestante”, riferendosi alla sua rivale, la duchessa di Portsmouth, che era cattolica. La folla, scoppiando a ridere, la fece passare. Anche lei iniziò la sua 'attività' da piccola, mescendo bevande nel bordello gestito dalla madre. La sua carriera si evolse quando iniziò a prostituirsi nei teatri, diventando poi attrice e conoscendo successivamente il re, che amava girare in incognito nei teatri. Era una donna che non dimenticò mai le sue umili origini, fu generosa con i poveri e la gente la ricordò sempre con affetto. Nell'Ottocento le cortigiane divennero più audaci. Le “grandes horizontales” grandi orizzontali, dettarono legge in fatto di moda, provocarono drammi e dilapidarono fortune ingenti, ma lasciarono tracce in tutte le arti: il poeta Baudelaire, suo amante, elesse a sua musa la cortigiana Apollonie Sabatier, nei suoi versi 'I fiori del male'.
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La bella Otero
Altre donne furono però considerate fatali ai loro amanti guadagnandosi la fama di 'mangiatrici di uomini', come la Bella Otero, Carolina Augustina Otero Carasson, una spagnola, diva della Belle Epoque mantenuta da teste coronate e miliardari.
Fu famosa per il suo ingente patrimonio ma anche per aver condotto al suicidio sette uomini.
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