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venerdì 20 settembre 2013

La memoria dell'acqua


AMORE E GRATITUDINE
L'acqua compone in una percentuale del 95% l'uovo umano fecondato, e per il 70% il corpo umano, 70% è anche la percentuale dell'acqua che compone la Terra: l'uomo, quindi come microcosmo, si rispecchia nel pianeta visto come macrocosmo. La mancanza di acqua determina la morte, sia per l' uno che per l'altro.
Il corpo è come una spugna ed è composto da trilioni di cellule, che contengono acqua. La qualità della nostra vita è direttamente connessa alla qualità della nostra acqua.
L’acqua è una sostanza molto malleabile. La sua forma fisica si adatta facilmente a qualsiasi ambiente sia presente. Ma la sua apparenza fisica non è l’unica cosa che cambia; anche la sua forma molecolare cambia. L’energia o le vibrazioni dell’ambiente, modificheranno la forma molecolare dell’acqua. In questo senso l’acqua non ha solo l’abilità di riflettere esteriormente l’ambiente, ma anche di rifletterlo attraverso le proprie molecole.L’acqua, essendo materia, è caratterizzata da una specifica conformazione geometrica: si dispone infatti a tetraedro e quindi le sue molecole possono assumere varie forme che concorrono alla costruzione di strutture diverse di volta in volta.
Infatti, analizzando due fiocchi di neve al microscopio, risultano diversi uno dall’altro, e c’è anche di più: sciogliendo separatamente i due fiocchi e facendolo gelare nuovamente, si ri-ottengono gli stessi identici fiocchi. Questa è memoria, memoria dell’acqua. Infatti ogni molecola dell’acqua possiede un’identità geometrica originale ed inconfondibile, che la rende unica fra miliardi di miliardi di altre simili.
L’acqua porta quindi la memoria dell’elemento con il quale è entrata in contatto e lo fissa geometricamente nella sua memoria. E proprio da questo principio prendono il via molte discipline terapeutiche quali l’omeopatia, è per questo che si innesca il processo di guarigione con una diluizione altissima di acqua e veleno di api, ad esempio: ed è giustissimo dire che oramai non rimane nemmeno la traccia del veleno nel rimedio omeopatico finale. La traccia no, ma la memoria si.
Allo stesso modo l’acqua usata per lavare le cisterne delle navi che trasportano materiale radioattivo, per lavare il sangue dei macelli, l’acqua che filtra in un terreno pieni di diserbante o antiparassitari, anche se evapora e si condensa trasformandosi in pioggia a migliaia di chilometri più in là, conserva ancora la sua memoria .
Questo ci dovrebbe far comprendere molto anche in merito ai nostri rapporti sociali di tutti i giorni: quante volte ci siamo ammalati di fronte alle parole di qualcuno? Oppure dopo aver sentito una notizia angosciosa o triste che ci riguardava direttamente. Un altro esempio potrebbe essere la persona che si dice "Odio il mio corpo" , o quando addirittura ogni giorno qualcuno ci ripete quanto siamo inadeguati, incapaci, brutti o diversi, scatenando una reazione nella memoria dell’acqua del proprio organismo, che a lungo andare certamente peggiora la situazione.
 
Masaru Emoto dopo aver messo a punto la sua tecnica di refrigerazione, cominciò ad esaminare e fotografare diversi tipi di acqua, come l'acqua dell'acquedotto di diverse città del mondo, e quella proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai. Quindi gli venne l'idea di esporre l'acqua alle vibrazioni della musica, delle parole (pronunciate o anche soltanto scritte sulle bottiglie dei campioni d'acqua) e persino dei pensieri.
I risultati dei suoi esperimenti mostrano, che i cristalli d’acqua, così trattata, cambiano struttura a seconda dei messaggi che ricevono.
 
L'acqua trattata con parole "positive" forma dei cristalli bellissimi, simili a quelli della neve; l'acqua trattata con parole "negative" invece, reagisce, creando forme amorfe e prive di armonia geometrica. Le immagini dei cristalli sono talmente impressionanti che Masaru Emoto ha deciso di renderle disponibili a tutte le persone interessate, attraverso la pubblicazione di numerosi libri e attraverso conferenze che tiene in tutto il mondo

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