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venerdì 22 marzo 2013

La lince europea



La Lince Europea o eurasiatica (Lynx linx), conosciuta anche con i nomi di gattopardo, cerviere o lupo cerviere, è un felino estremamente schivo e solitario: la stessa difficoltà di osservarlo rende arduo il compito di contare gli individui che ancora esistono in Europa.
 Zampe non molto lunghe, coda corta (20 25 cm di lunghezza), vistosi ciuffi di pelo sulla punta delle orecchie. Queste, assieme al manto maculato che può avere varie gradazioni di colore, sono le caratteristiche più evidenti della Lince.
 La stazza varia molto tra i maschi e le femmine. A grandi linee si può affermare che la lunghezza va dagli 80 ai 130 centimetri, l'altezza alla spalla tra i 60 ed i 75 centimetri, mentre il peso va dai 18 ai 38 kg.
 Il manto, come dicevamo, può assumere varie gradazioni di tono: è un notevole mezzo di mimetismo, quindi assumerà colori chiari al nord, per confondersi con la neve, mentre sarà più scuro negli individui che vivono al sud Europa, per confondersi meglio con il sottobosco. Il pelo è setoso e morbidissimo ha fatto diventare questo animale una preda ambita dall'uomo.
 Altra differenza tra individui di latitudini diverse è la stazza: a nord gli esemplari sono più grossi di quelli che vivono al sud, ma in entrambi i casi la struttura è tale da permettere all'animale dei rapidi "invisibili" spostamenti che lo rendono un temibile predatore. L'olfatto è sviluppatissimo e serve soprattutto per la comunicazione con i suoi simili.

 Animale solitario, la vita sociale della Lince si limita soltanto al periodo nel quale le femmine allevano i cuccioli. Il suo periodo d'azione, invece, durante la giornata si limita alle ore serali o all'albeggiare. Solitamente il territorio di un maschio (contrassegnato con spruzzi d'urina su rocce ed alberi) si sovrappone a quelli di varie femmine, il che rende più facile l'accoppiamento.

E' un predatore, quindi carnivoro.
 Predilige gli ambienti di foreste variegati da radure e canaloni dove più facilmente trova le sue prede preferite (caprioli, camosci, cervi, marmotte, volpi, lepri, conigli o uccelli come pernici e galli cedroni), anche se, occasionalmente, possono attaccare animali domestici. La presenza dell'uomo non disturba eccessivamente la Lince soprattutto grazie alla sua capacità di rendersi praticamente invisibile. Nella caccia la Lince, sebbene dotata di un ottimo olfatto, si affida soprattutto alla vista. L'agguato è la sua tecnica principale, visto che, proprio perché può raggiungere alte velocità, non riesce a correre per lunghe distanza. La preda viene in parte consumata subito, il resto viene nascosto accuratamente e rappresenterà una riserva di cibo.

 La stagione degli amori va da gennaio a marzo e gli accoppiamenti avvengono solitamente dopo un corteggiamento di circa un paio di giorni. La coppia a questo punto si divide e la femmina cerca un riparo dove dare alla luce i piccoli: alberi cavi o caverne sono i preferiti.
 La gravidanza dura 70 giorni ed il numero dei cuccioli varia da uno a cinque che rimarranno ciechi per due settimane. In breve, però, all'incirca dopo sei settimane, i cuccioli sono in grado di seguire la madre per brevi spostamenti e lo svezzamento termina dopo 3 o 4 mesi dalla nascita.
 Rimangono con la madre per il primo anno di vita, poi i maschi iniziano a cercare un territorio mentre le femmine di solito si stabiliscono vicino al territorio della madre.
 L'età feconda per le femmine arriva già dopo il primo anno di vita, mentre i maschi saranno pronti all'accoppiamento dopo il secondo anno.
 Si presume che una Lince possa vivere anche 10-12 anni, anche se la vita media è nettamente inferiore.

Predatore fortemente diffuso nei secoli passati nell'Europa continentale, proprio grazie alle condizioni perfette per la sua sopravvivenza, la sopravvivenza della Lince europea oggi è messa in serio pericolo. Le cause principali sono soprattutto la deforestazione e la scomparsa o la forte diminuzione di quegli animali che della Lince sono le prede, il tutto unito ad una caccia che è stata davvero spietata  per l'accaparramento delle splendide pellicce.
 Già verso il 1800 la Lince era scomparsa dai bassopiano occidentali e meridionali d'Europa e sopravviveva alle falde delle catene montuose dei Pirenei e del Massiccio Centrale francese, nelle Alpi, nella Selva Bavarese e nelle vaste foreste a settentrione ed a oriente d'Europa. Negli anni 70 una intensa opera di ripopolamento a dato buoni risultati tra le montagne della Svizzera, Austria e Germania, anche se la scarsità di prede naturali ha indotto gli esemplari reintrodotti a cacciare greggi ed altri animali domestici.
 Attualmente sono stati avvistati degli esemplari sul versante italiano delle Alpi, nelle zone più aspre dei Carpazi e delle regioni balcaniche.
 In Italia il programma di ripopolamento sembra aver avuto scarso successo e sono scomparse sia la sottospecie di Lince alpina che quella di Lince sarda, anche se sembra che alcuni esemplari siano stati avvistati tra i monti appenninici.

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