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giovedì 24 gennaio 2013

Le mitiche imprese "del salvatore della patria" e amici

Bel record!! in poco più di un anno di (lavoro) siete riusciti a portarci indietro di 15 anni

''La vicenda che ha coinvolto il dimissionario presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, e' gravissima.
Ma e' ancor piu' grave che il governo Monti abbia finanziato le casse del Monte dei Paschi di Siena con un prestito da 3.9 miliardi di euro, cifra equivalente all'Imu sulla prima casa, l'imposta con cui questo esecutivo ha tartassato gli italiani.
Si tratta di soldi pubblici, presi dalle casse dello Stato e dalle tasche dei cittadini, e versati a Mps da questo governo di banchieri.
Tutta quest'operazione rappresenta l'ennesimo schiaffo alle famiglie italiane salassate da Monti con le politiche del rigore.
Politiche che hanno fatto pagare il costo della crisi ai lavoratori, ai giovani, ai pensionati, ai piu' onesti, alle piccole e medie imprese e agli artigiani che, in questo momento, sono presi per il collo dal sistema bancario.
Ci auguriamo che la magistratura faccia al piu' presto luce su questa torbida vicenda''. 
Signor monti: il governo da lei presieduto ha sì o no offerto garanzie a MPS per poco meno di 30 miliardi di euro? approvando poi un provvedimento che ha fatto affluire a Siena 4 miliardi di soldi pubblici senza un monitoraggio dei conti e senza pretendere di avere il controllo della banca medesima?
Nel frattempo si è accorto che:
I consumi sono regrediti di 15 anni e il reddito disponibile reale è tornato ai livelli del 1986.
Per il 2013, dopo un 2012 che ha segnato un -4,4% dei consumi reali pro capite,si stima una flessione dell'1,4%, Il reddito disponibile reale pro capite, sempre secondo Rete Imprese Italia, nel 2012 è sceso invece a 17.337 euro dai 18.216 euro del 2011, con una flessione del 4,8%.
Si stima inoltre un ulteriore calo, a 16.955 euro per quest'anno. Questa previsione, ha spiegato Mariano Bella di Rete Imprese Italia, determina su questo fronte «un salto indietro al 1986».
Sale invece a quota 100 mila il conto delle imprese chiuse nel 2012 rispetto al 2011. Il saldo tra mortalità e natalità delle aziende artigiane e di servizi di mercato più manifatturiere e costruzioni porta la somma a 100 mila aziende «scomparse».

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