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venerdì 9 novembre 2012

9 novembre 1989

Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino: una data entrata nella storia che segnò nel modo più spettacolare la fine del dopoguerra, dando il via alla riunificazione della Germania Considerato l'emblema stesso della cortina di ferro, ossia la linea di confine che durante la Guerra Fredda divideva non solo Berlino e la Germania, ma l'intera Europa tra la zona di influenza sovietica e quella di influenza statunitense, il "Muro della vergogna" è universalmente riconosciuto simbolo indelebile della storia mondiale. Voluto dal regime comunista della Germania dell'Est per arginare l'imponente flusso migratorio che dal 1949 aveva portato oltre 2 milioni di tedeschi dell'est a trasferirsi nella zona occidentale, il muro venne costruito in una sola notte tra il 12 e il 13 agosto 1961. La frontiera di 155 km che divideva in due la città era fortificata da due barriere parallele di cemento armato separate dalla cosiddetta "striscia della morte": larga alcune decine di metri e circondata da filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, nel corso degli anni è stata più volte disseminata di mine antiuomo. Degli oltre 100.000 cittadini residenti a Berlino Est che durante i 28 anni di divisione della città hanno cercato di fuggire, almeno 136 sono morti nel tentativo di superarla. Quel che resta oggi del Muro di Berlino - i tratti di cemento armato ricoperti di murales, la Porta di Brandeburgo, il Check Point Charlie e i numerosi luoghi della memoria - è diventato un simbolo indelebile di quegli anni drammatici, richiamando ogni anno migliaia di turisti.

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