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sabato 27 ottobre 2012

Arles


Arles è una importante città provenzale lungo il Rodano, alle porte della Camargue, fondata nel VII secolo a.C. dai Focesi, gli stessi che diedero vita al nucleo originario di Marsiglia. 
L’avamposto commerciale creato dai Focesi prese il nome di Théliné e già nel 102 a.C. era nell’orbita romana, come testimonia il canale navigabile detto fosse mariane fatto scavare dal console Mario. Giulio Cesare la cita poi col nome di Arelate, che deriva forse dal gallico are (luogo presso) e late (lo stagno), e ne fa un suo alleato nella guerra civile contro Pompeo. Nel 46 a.C. divenne colonia romana e fu destinata ai veterani della Legione VI che vi si trasferirono per coltivarne le fertili campagne. Inizio cosi un rapido progresso che ne ampliò il porto fluviale e ne sviluppo l’edilizia e l’urbanistica fino a farne il capoluogo della prefettura delle Gallie, tra le residenze predilette dall’imperatore Costantino. Nel Medioevo divenne capitale del regno di Arles (934-1032), centro di accoglienza per i pellegrini diretti a Santiago di Compostela. Qui Van Gogh visse alla fine del XIX secolo e dipinse alcuni dei suoi quadri più celebri. Le testimonianze storiche monumentali di questa città sono tra le più ampie e meglio conservate della Provenza e le sono valse, nel 1981, l’iscrizione nell’elenco dei Patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO. Il cuore della città romana, il foro, venne costruito attorno al 46 a.C. e la grande piazza era sorretta su tre lati da altrettante gallerie sotterranee disposte ad U; quando nel V secolo l’area fu abbandonata e del foro si perse memoria, questi locali sotterranei furono riusati e ritenuti catacombe. Solo nel 1737 la scoperta di un fregio le fece interpretare come edifici romani. Nel 1951 iniziarono veri e propri scavi archeologici che hanno permesso di recuperare un gran numero di frammenti in marmo e di riaprirle alla visita con un suggestivo itinerario sotterraneo, detto dei Criptoportici , al quale si accede dalla Cappella dei Gesuiti.
Del teatro romano costruito ai piedi della collina dell’Hauture e inaugurato nel 12 a.C., restano oggi alcuni ordini di gradini, l’orchestra, il proscenio e due colonne della scena. Poteva accogliere quasi 10.000 spettatori; la scena era decorata da tre ordini di colonne in marmo colorato e un complesso scultoreo del quale faceva parte la celebre “Venere di Arles“. Nel V secolo venne fortificato con la Torre di Rolando che faceva parte della cinta fortificata. Fu poi invaso da edifici di vario genere e riscoperto solo sul finire del XVII secolo. La prima vera campagna di scavo archeologico e restauro iniziò nel 1823, l’ultima risale al 2004 e lo ha reso fruibile alla città che vi allestisce spettacoli.
L’ anfiteatro, conosciuto oggi col nome di les Arènes, fu costruito poco prima del 80 d.C. e poteva contenere quasi 21.000 spettatori. La cavea, divisa in quattro settori orizzontali detti maeniana, era retta da due ordini di 60 arcate sovrastate da un attico demolito in antico. L’arena era coperta con un tavolato in legno che celava al di sotto lo spazio per i macchinari di scena. Nel Medioevo fu trasformato in una cittadella fortificata con quattro torri, ancora oggi al loro posto, e solo dal 1822 iniziò ad essere liberato dalle costruzioni che vi si erano insediate nel corso dei secoli accorpandosi alle sue mura.

Le terme vennero costruite nel IV secolo d.C. quando Arles era sede della corte dell’imperatore Costantino. Poi durante il Medioevo le strutture murarie furono riusate come abitazioni private e nel XVI secolo i pochi resti visibili, noti come palazzo della Trouille, erano ritenuti i resti del palazzo imperiale di Costantino. Gli scavi succedutisi dal XIX secolo hanno permesso di identificarle come terme e di riaprirle alla visita.

Nel 2003 lavori di sterro sulla collina dell’Hauture hanno riportato alla luce i resti della Basilica paleocristiana, la prima cattedrale di Arles del IV secolo nota fino ad allora solo per le fonti. Nel V secolo d.C. la cattedrale venne spostata nei pressi dell’antico Foro e dedicata a Santo Stefano. Poi durante i secoli successivi ebbe vari ampliamenti e tra il 1100 e il 1152 fu costruita quella oggi visibile, dedicata a Saint Trophime (San Trofimo). L’interno è tre navate, la centrale a cinque campate e due laterali molto strette, e il monumentale portale centrale è decorato in maniera assai ricca con splendide scene del Giudizio Universale. Le absidi originali furono sostituite da un coro gotico nel XV secolo e alla fine del XVII secolo altri lavori aggiunsero i portali laterali sulla facciata.
Nel 149 d.C. l’imperatore Antonino Pio fece costruire fuori dalle mura cittadine un monumentale circo, situato lungo la riva del fiume, capace di oltre 20.000 spettatori. Nel V secolo sembra fosse ancora in funzione, ma di li a breve lo spazio inizierà a perdere la sua funzione originaria e ad essere occupato da abitazioni che ne sfruttano i materiali da costruzione. Nel VI secolo viene usato addirittura come cava di materiale per rafforzare le mura. Ricoperto dalle alluvioni del fiume, verrà riscoperto e in parte scavato solo nel XVII. Nella piazza della Repubblica, davanti alla cattedrale, si trova un obelisco risalente al IV secolo d.C. che proviene dal Circo romano. Realizzato in un tipo di pietra originaria della Turchia, fu rinvenuto nel 1389 in due pezzi e venne collocato nella piazza nel 1676. Nella vicina chiesa barocca di Sant’Anna nel 1825 fu allestito il primo museo archeologico della città, detto curiosamente “Museo di arte pagana”.

Vincent van Gogh La Nuit étoilée (La notte stellata) Arles, 1888 olio su tela 72,5 x 92 cm Musée d'Orsay, Parigi

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