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giovedì 19 giugno 2014

Carone: sotto la luna di Plutone un oceano d'acqua liquida



Nel cuore di una delle lune di Plutone, Caronte, potrebbe esserci acqua.
La superficie ghiacciata del satellite di uno dei pianeti più lontani del nostro sistema solare presenta delle fratture, all'interno delle quali le temperature potrebbero favorire la presenza di acqua allo stato liquido.
Ad ipotizzarlo un nuovo studio della Nasa.
Riclassificato come pianeta nano nel 2006, Plutone ha cinque lune di cui due, Stige e Cerbero scoperte tra il 2011 e il 2012. Caronte è stata la prima ad essere individuata, nel 1978.
L'analisi delle fratture potrebbe rivelare se il suo interno era caldo da aver mantenuto un oceano sotterraneo di acqua liquida. Plutone è un mondo molto lontano, in orbita intorno al Sole ad una distanza 29 volte maggiore rispetto alla Terra.
Con una temperatura superficiale stimata inferiore a 229 gradi Celsius, l'ambiente di Plutone è troppo fredda per permettere acqua liquida sulla sua superficie.
Anche le lune si trovano nello stesso ambiente gelido. Tuttavia, com'è già successo ad altre lune in orbita attorno ai pianeti giganti gassosi del sistema solare esterno, la superficie si è incrinata mostrando la presenza all'interno di oceani.
Ne sono esempi Europa, la luna di Giove, e Encelado, quella di Saturno. “Il nostro modello prevede diversi tipi di fratture sulla superficie di Caronte a seconda dello spessore del suo ghiaccio superficiale, della struttura interna della luna, di quanto facilmente si deforma e come la sua orbita si è evoluta”, ha detto Alyssa Rhoden del Nasa Goddard Space Flight Center Greenbelt. “Confrontando le attuali osservazioni di New Horizons di Caronte alle varie previsioni, possiamo vedere cosa si adatta meglio e scoprire se Caronte avrebbe potuto avere un oceano sotterraneo nel suo passato, con elevata eccentricità”.
Le ridotte dimensioni e la grande distanza, rendono Plutone difficile da osservare, ma a luglio del 2015, la sonda New Horizons della Nasa sarà il primo veicolo a visitare Plutone e Caronte e fornirà le osservazioni più dettagliate fino ad oggi.
Poiché l'acqua liquida è un ingrediente necessario per le forme di vita conosciute, gli oceani di Europa ed Encelado sono considerate luoghi in cui potrebbe essere trovata vita extraterrestre. Tuttavia, la vita richiede anche una fonte di energia utilizzabile e un ampio rifornimento di molti elementi chiave, come carbonio, azoto e fosforo.
Non si sa ancora se questi oceani ospitano questi ingredienti aggiuntivi.
Francesca Mancuso
Tratto da blue planet heart

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