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venerdì 2 maggio 2014

Grave il cigno reale bastonato a Bracciano. La sua colpa ? Difendere il nido.


E' corsa contro il tempo al Bioparco di Roma per cercare di salvare la vita a un giovane cigno preso a bastonate probabilmente da qualche ragazzino sulla spiaggetta del lago di Bracciano all'altezza del camping Parco del Lago. 

Lì, da diversi anni, una famiglia di cigni reali nidificano ed è un'area che rientra nei confini del Parco di Bracciano e Martignano: i frequentatori del lago sono abituati ad una convivenza rispettosa con questa specie che lì ha il suo habitat naturale. 
Tuttavia sabato scorso qualcuno, probabilmente un giovanissimo turista, ha aggredito con una improvvisa e imprevedibile raffica di pugni sulla testa un cigno maschio che, difendendo il suo nido, si era opposto al giovane intruso probabilmente tentando di beccarlo. Un ospite del campeggio e la sua compagna in due occasioni sono intervenuti per allontanare il ragazzo dal cigno e poi si sono subito rivolti alla direzione del camping. 
Durante la tarda serata poi, c'è stata una seconda aggressione all'animale, probabilmente con qualche bastone. 
Secondo quanto raccontano i titolari del camping, la mattina di domenica il cigno era agonizzante in spiaggia, incapace di muovere collo e cranio.
 Alessio Rosi, responsabile della struttura, ha quindi iniziato a contattare diversi enti preposti alla salvaguardia faunistica del parco. Una corsa in salita dove nessuno, a quanto racconta Rosi, si prendeva la responsabilità di intervenire per soccorrere il cigno: l'Ente Parco era chiuso perchè era domenica.
 L'ufficio del Guardiaparco non è potuto intervenire per assenza di mezzi.
 Il responsabile dell'ufficio veterinario della ASL di competenza ha rifiutato l'intervento perché non si trattava di animale domestico.
 La Guardia Forestale e anche quella Provinciale hanno rimandato la richiesta di aiuto per il cigno al punto di partenza, cioè all'Ente parco. E porte chiuse anche dall'assessorato all'Ambiente del Comune di Roma. 
Alla fine viene contattata la Lipu, i cui uffici chiudevano alle 17.30 e comunque i volontari della Lipu non potevano venire a prelevare l'animale perché era ormai tardi e il luogo troppo distante dalla loro area di intervento. E, paradossalmente, trattandosi di un animale selvatico i proprietari del campeggio non avrebbero nemmeno potuto spostarlo dal lembo di spiaggia in cui giaceva. 
Durante la notte, quindi, hanno sorvegliato sia l'animale ferito sia il nido (per timore dei rapaci, dei roditori o di qualche altra follia umana) e in mattinata, dopo altre richieste d'aiuto inevase, i titolari del camping hanno deciso di trasportare, nonostante tutto e tutti e con le dovute cautele, il cigno a Roma, presso il Bioparco dove finalmente ora l'animale ferito è ricoverato e preso subito in cura dal direttore Federico Coccia.
 "Speriamo che quel bel cigno ce la faccia a vivere" commenta Rosi, "ci saremmo aspettati attenzioni diverse da parte dei tanti enti preposti, verbalmente, alla sua salvaguardia" 

http://roma.repubblica.it/cronaca/

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