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mercoledì 19 marzo 2014

Festa papà: 'sindrome da Calimero' per 8 padri su 10, esclusi e ignorati


Molti papà italiani si sentono un po' come il 'brutto anatroccolo', vittime in otto casi su dieci di quella che gli esperti definiscono 'sindrome da Calimero': esclusi dal rapporto madre-figlio (26%) e talvolta persino ignorati (21%), molti hanno l'impressione di essere visti come dei veri e propri 'bancomat' (34%), e il 45% si lamenta del fatto che spesso vengono messe da parte le proprie esigenze, quando basterebbe una maggiore condivisione in famiglia per riscoprire la gioia che provava all'annuncio che sarebbero diventati padri (il momento piu' bello della vita per il 54%). 

E' quanto emerge da uno studio del 'Found!' in occasione della Festa del papà, condotto su circa 600 uomini con figli in età adolescenziale.
 Il tutto attraverso un monitoraggio sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per capire quali sono i rapporti con la famiglia, con i figli, con le aspettative, le gioie e i dolori dell'essere padre. 
Ebbene, per il 19 marzo stando alla ricerca i padri sognano di essere un po' coccolati e viziati (41%), e di ricevere un regalo che li faccia sentire veramente al centro dei pensieri dei propri familiari. Out regali seriali (64%) e oggetti utili (55%), meglio qualcosa legato a passioni e hobby, ma soprattutto da 'godere' insieme a tutta la famiglia (61%).

 "Essere papà oggi e' difficile piu' che mai - commenta lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro medico Santagostino di Milano - soprattutto nel trovare il modo di conciliare il lavoro con la famiglia.
 E' un'alchimia, e spesso ne risente il proprio equilibrio interiore. Per loro è possibile parlare di 'sindrome da Calimero' - sottolinea - Il papà vive fisiologicamente una genitorialità differente dalla mamma, non necessariamente vincolata alla quotidianità, ma non per questo meno intensa.
 Forse per retaggio culturale il padre tiene una posizione più distaccata, magari trovandosi a dover supportare la moglie nel suo ruolo di mamma, più che confrontandosi direttamente con il suo vero ruolo".
 "Troppo spesso - sottolinea - i papà lottano come in uno film muto, senza dare voce al proprio dissidio interiore, con la fatica di trovare un modo per gestire tutto e tutti.
 La parità di ruoli potrebbe essere interpretata come la possibilità di schierarsi in prima linea, inserendosi nella routine dei bisogni e delle mansioni, libero di mostrarsi fragile, spaventato.
 Genitori si diventa ad un certo punto, ma fare il papà e la mamma lo si impara con l'esperienza". 

 Quali sono, allora, le lamentele dei papà italiani? Il 26% si sente spesso escluso dal rapporto madre-figlio, né veramente coinvolto quando si tratta di prendere una decisione (21%). 
Qualche problema anche in relazione al 'ruolo', che per 31% spesso non gli viene riconosciuto. 
Una situazione che non sembra essere migliorata con il trascorrere degli anni, tanto che il 33% ammette di avere non pochi problemi di rapporti con i figli, cosa che accade soprattutto con i maschi (43%), con i quali sembra esserci veramente poco dialogo o complicità.

 I papà odiano essere tenuti a distanza (37%) o essere presi in considerazione solo in determinati momenti, ad esempio quando servono soldi, tanto che il 34% dice di sentirsi poco piu’ che un bancomat. 
E come se non bastasse, molti si lamentano di essere giudicati distratti, assenti o troppo presi dalle loro cose (26%). Ecco allora che il 41% vorrebbe essere coccolato e viziato almeno nel giorno della Festa del papà, con un regalo, ma anche con attenzioni speciali e personalizzate. 

 Fonte : http://www.focus.it/

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