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sabato 22 febbraio 2014

Nyctea scandiaca , la civetta delle nevi

La civetta delle nevi (Nictea scandiaca) è stata classificata per la prima volta nel 1758 da Carolus Linnaeus. Il nome "scandiaca" è una parola latinizzata riferimento alla Scandinavia, dove la civetta è stata osservata la prima volta. 
 E l'uccello simbolo dello stato del Québec.


La civetta delle nevi è così chiamata per via del fatto che vive prevalentemente nelle zone dei ghiacci polari e della tundra, e solo d'inverno si sposta più a sud, verso la Scandinavia meridionale e il Canada. 
Mentre compie i suoi lunghi viaggi sul mare si può fermare a riposare su iceberg, banchi di ghiaccio o anche navi se vi è ad esempio una bufera.
 Ama stare in superfici pianeggianti con dei poggi dai quali puoi dominare con lo sguardo l'intera distesa (come piccoli alberi, rocce emergenti dalla neve o anche staccionate).


Solitamente questo volatile è molto silenzioso, a eccezione dei forti suoni (che si propagano anche a 10 Km di distanza) che emette in primavera per rivendicare il proprio territorio.
 La femmina, se si trova lontana dal nido, è difficile da avvicinare: non appena sente un grosso predatore avvicinarsi vola via anche se il pericolo si trova un chilometro distante. 
Quando invece è nei pressi del nido ha due modi per allontanare le minacce: il primo consiste nel distrarre il nemico gettandosi a terra fingendosi ferita, mentre nell'altro caso fa gesti intimidatori con le ali mentre il maschio piomba sull'avversario colpendolo alla testa con gli artigli.


Questa civetta caccia di giorno (anche se la luce nell'inverno artico non è molta), individuando dalla zona rialzata su cui si apposta prede anche a 500 m di distanza, che poi raggiunge planando e colpisce con gli artigli; solitamente un colpo è sufficiente se l'animale è di piccola taglia, ma per quelli più imponenti deve beccare più volte sulla loro testa.


A causa della vita nomade che la civetta delle nevi vive, maschio e femmina difficilmente formano una coppia fissa per oltre una stagione, infatti i nidi non sono null'altro che buchi scavati nel ghiaccio.
 La femmina depone un uovo ogni 2-4 giorni, proporzionalmente alla quantità di cibo; inoltre, per garantire la sopravvivenza almeno del più forte, il primogenito viene sempre nutrito per primo mentre gli altri pulcini mangiano solo se vi è cibo d'avanzo.
 I piccoli nei primi mesi di vita hanno un piumaggio grigio scuro che oltre ad attirare il calore li rende meno evidenti all'interno del nido; al secondo mese sono già perfettamente in grado di volare.


Il fotografo Yves Adams ha sfidato il gelo di Montreal (meno 20 gradi) e seguito un'esemplare di civetta delle nevi tutto il giorno per riuscire a immortalare questo splendido uccello in tre immagini che stanno facendo il giro del mondo.
 La sua macchina fotografica è riuscita, infatti, a fissare la civetta con una gamba tesa dietro mentre è in equilibrio su un artiglio dando l'impressione di pattinare sul ghiaccio con un insolito sorriso. "Volevo davvero avvicinarmi a questo uccello – racconta Adams al Daily Mail - così ho strisciato molto lentamente attraverso la neve per un'ora o giù di lì.
 Alla fine sono arrivato molto vicino, forse a 15 metri di distanza, ma il gufo era molto rilassato.
 E 'stata una bella scena da vedere, nonostante il freddo.
 Anche se l'uccello era in un sonno profondo, i suoi occhi facevano capolino registrando ogni movimento che facevo.
Ad un tratto si è svegliato e si è stirato. Tutto questo è accaduto in pochi secondi, così ho dovuto reagire molto molto velocemente". 
Ne valeva la pena che dite?

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