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sabato 11 gennaio 2014

La body modification dei Maya


I Maya, in nome della bellezza, sono arrivati ben oltre quegli estremi che noi, oggi, crediamo di aver raggiunto. Per esempio lo scheletro di K'inich Janaab 'Pakal, che fu signore di Palenque tra il 615 ed il 618 d.C., mostra chiaramente i segni di una costrizione fisica: il suo cranio, appena nato, fu schiacciato tra due assi per comprimere e far rientrare la fronte. Questa rientranza era stata, poi, sottolineata da un ponte artificiale sul naso, probabilmente fatto di argilla o di gesso. Questo ponte, ovviamente, non è sopravvissuto al tempo ma una scultura, trovata sotto il sarcofago del signore di Palenque, mostra chiaramente come dovrebbe essere.
A Pakal, inoltre, è stato provato che sono stati tagliati i capelli sul cranio in modo da formare una serie di strisce, richiamando le foglie di mais. Infatti, presso il sito di Cacaxtla, un murales mostra le pannocchie di mais sulla pianta sotto forma di teste umane.
Non è finita qui, con le deturpazioni a fini estetici. Pakal, infatti, aveva i denti anteriori a forma di T rovesciata. Per molti Maya, soprattutto per coloro che appartenevano all'élite aristocratica, le decorazioni ottenute limando i denti erano un elemento distintivo. Soprattutto i canini e gli incisivi superiori venivano spesso letteralmente incisi con disegni e modelli, conferendo al sorriso un aspetto sicuramente "sinistro".
Spesso i denti venivano addirittura forati nella parte anteriore, utilizzando una canna oppure ossa cave a mò di trapano. Poi nel foro venivano inseriti piccoli dischi di giada, ossidiana od ematite, che vi venivano cementati. Si riusciva ad inserire fino a tre dischi in un dente e giada ed altri materiali sono stati talmente ben combinati tra loro che si dovevano scorgere balugginii colorati ogni volta che il soggetto rideva o parlava.

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