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Un disegno di Athanasius Kircher che ritraeva un planisfero, sul quale capeggiava una scritta: “GEOGRAPHIA CONJECTURALIS DE ORBIS TERRESTRIS POST DILUVIUM”, in cui sembra che il Gesuita volesse mettere in confronto grafico le terre emerse dopo il diluvio e quelle che invece lo erano prima del diluvio.
Questo particolare non è di poco conto, in quanto ci dice con ogni probabilità che in certi ambienti dell’epoca, e forse anche oggi, ci sono ancora in circolazione le matrici delle carte che poterono osservare Piero della Francesca, Leonardo da Vinci e tutti coloro i quali, prima della fumosa vicenda della scoperta dell’America per mano di Cristoforo Colombo, ebbero modo di consultarle
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Nel dipinto di Benozzo Gozzoli, l’Indio raffigurato presenta caratteristiche somatiche quantomeno singolari rispetto a tutti gli altri personaggi presenti, tra i quali vi sono senza ombra di dubbio personaggi orientali e afro.
Trovarsi dinanzi un personaggio dai tratti amerindi desta senz’altro più di una curiosità, confermata dall’analisi del copricapo che lo contraddistingue e da quello che si può leggere in ordine alle gerarchie del popolo Inca.
La presenza nel dipinto di Benozzo Gozzoli di Pachacùtec, il più famoso degli imperatori Inca, morto nel 1460, è perlomeno molto singolare.
Ogni giorno scopriamo che quello che insegnano a scuola ,che ci propinano come verità assolute, non sono niente altro che BUGIE
.pianificate e tavolino per scopi ben precisi di convenienza.
È difficile distruggere i dogmi.... Ma siamo sempre di più a capire e ricer are la verità anche se spesso é talmente palese che non si capisce Co e sia possibile ignorarla.
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