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giovedì 3 ottobre 2013

Il Castello di Schwerin - Germania

Il Castello di Schwerin ( XIX secolo) è il simbolo della città di Schwerin, capoluogo del land Meclemburgo-Pomerania Anteriore, nel nord della Germania.
Il castello, in stile rinascimentale francese si trova su un isolotto del Lago di Schwerin (Schweriner See).
È sede del Parlamento (Landtag) del land Meclemburgo-Pomerania Anteriore. Un tempo esso era sede dei duchi (e poi granduchi) del Meclemburgo e del Meclemburgo-Schwerin.

Della presenza di un castello in loco si ha notizia già dal 965, secondo quanto riferito dal commerciante arabo Ibrahim ibn Ya'qub, il quale fu tra i primi personaggi appartenenti al mondo islamico a viaggiare per i territori degli Slavi in Europa.
Il castello all'epoca era in realtà una città fortificata alto medioevale (Rocca di Meclemburgo) come molte altre nel continente europeo, si trovava ove ora vi è il comune di Dorf Mecklenburg ed era di proprietà della locale tribù degli Obodriti.
Nel 1160 il forte divenne l'obbiettivo conquista di alcuni nobili tedeschi che erano intenzionati ad espandere i loro territori ad est. Lo scontro avvenne tra i germanici guidati da Enrico il Leone (1129-1195) e gli Obodriti guidati da Niklot.
Il castello finì per essere distrutto ma i tedeschi occuparono l'area e scacciarono l'antica tribù.
Ad ogni modo, anche i conquistatori germanici riconobbero l'importanza strategica e l'interesse estetico che destava l'isola su cui il castello era costruito ed incominciarono quindi la costruzione di un nuovo forte.
La fondazione della città di Schwerin ebbe luogo nello stesso anno e divenne poi sede di un vescovato.
Nel 1167, Enrico il Leone cedette la contea di Schwerin ad uno dei propri vassalli, Gunzelin von Hagen, ed il resto del paese attorno tornò invece al figlio di Niklot, Pribislavo, il che andò a formare il primo nucleo della casata ducale regnante sino al 1918.
Nel 1358 l'area di Schwerin (che nel 1348 era stata elevata a ducato) venne acquistata dai discendenti di Niklot.

Il periodo vedeva artisticamente l'ultima fioritura del gotico classico e come tale anche la fortezza venne trasformata in questo periodo in un grande castello di rappresentanza grazie anche alle favorevoli condizioni economiche della famiglia regnante. Originale di quest'epoca è la Bischofshaus ("Casa del vescovo") che si è conservata intatta sino ai nostri giorni.

Il XVI secolo: da castello a residenza. Sotto il governo del duca Giovanni Alberto I di Meclemburgo-Schwerin (1525-1576), il castello subì molte importanti variazioni strutturali.
Il castello perse ormai ogni forma difensiva rilevante e venne trasformato in un palazzo con eleganti decorazioni in terracotta, materiale largamente usato per tutto il rinascimento e che a Schwerin giungeva da Lubecca.
Alcuni anni dopo aver risistemato il castello, dal 1560 al 1563, Giovanni Alberto ricostruì completamente anche la cappella privata che si trovava nella struttura ed essa divenne anche la prima chiesa protestante di stato data la conversione del principe alla nuova fede. L'architettura era ispirata alle chiese di Torgau e Dresda.
Il cancello, in stile rinascimentale veneziano, venne realizzato in questa stessa epoca da Hans Walther (1526-1600), uno scultore fatto pervenire appositamente da Dresda.
Decorazioni vennero applicate anche sulle finestre della facciata a nord che illustrano scene bibliche del noto artista Willem van den Broecke (1530-1580).

Nel dicembre del 1913 un pericoloso incendio scoppiò nel castello e lo danneggiò in gran parte.
La rivoluzione del 1918 portò all’abdicazione del granduca, ma all’epoca solo la parte esteriore della struttura era già stata completata.
Non più residenza principesca, il castello divenne successivamente un museo e dal 1948 fu sede del parlamento.
La Repubblica Democratica Tedesca rese l’area una scuola di agraria dal 1952 al 1981 e l’Orangerie divenne un museo tecnico dal 1961.
Dal 1981 al 1993 la struttura divenne nuovamente un museo per poi divenire nuovamente sede del parlamento del Meclemburgo-Pomerania Anteriore che tutt’ora qui si riunisce.

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