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giovedì 17 ottobre 2013

Ecco le 10 cose essenziali da sapere per valutare il provvedimento.del governo




Nessuna misura potenzialmente recessiva, ma nemmeno colpi d'ala che siano davvero in grado di imprimere una svolta.
La prima Legge di Stabilità targata larghe intese, varata dal governo di Enrico Letta il 15 ottobre dopo cinque ore di riunione è essenzialmente una manovra di galleggiamento.
Le misure (che devono passare il vaglio del parlamento) movimentano complessivamente 26,6 miliardi in tre anni (dal 2014 al 2016).
PARTI SOCIALI DELUSE La buona notizia è che si è data una sforbiciata alle tanto temute tasse, senza tagliare servizi essenziali come la Sanità.
A spegnere gli entusiasmi si sono levati subito i sindacati e Confindustria che hanno bollato la manovra come «un intervento che allontana la ripresa».
Ecco le 10 cose essenziali da sapere per valutare il provvedimento. 

1.Cuneo fiscale: 2,5 miliardi (nel 2014) per ridurre il costo del lavoro
Per rilanciare la competitività il governo ha deciso un taglio del cuneo fiscale, che rappresenta la differenza tra lo stipendio netto del lavoratore e il salario lordo in carico all'azienda, comprensivo anche delle trattenute fiscali.
In pratica: tra quello che finisce in tasca al dipendente e quello che paga l'azienda per averlo.
200 EURO ALL'ANNO IN BUSTA PAGA
Per il 2014 il governo ha messo sul piatto 2,5 miliardi: non moltissimi.
Per ogni lavoratore si traducono in un bonus massimo di circa 200 euro all'anno.
Non migliore lo scenario fino al 2016: ci sono in ballo 5,6 miliardi destinati alle imprese e 5 per i lavoratori.
INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI Per incentivare le assunzioni, inoltre, è stata confermata la defiscalizzazione fino a 15 mila euro dall'Irap per i neo assunti (per tre anni).
Dal 2014 poi ci sarà la restituzione completa (prima era limitata a sei mesi) del contibuto addizionale Aspi dell'1,4% in caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.

2. Sparisce la tassa Tares e arriva il tributo Trise
Nasce un nuovo tributo sui servizi (Trise) a sua volta suddiviso in due parti. La Tari sui rifiuti e la Tasi sui servizi indivisibili che sostituiscono la Tares e l'Imu sulle prime case non di lusso. L'Imu resta sull'abitazione principale di pregio e sulle seconde case. La Tari si calcola in base alla superficie calpestabile, la Tasi invece è un tributo con un'aliquota di patenza dell'1 per mille che utilizza la stessa base imponibile dell'Imu.

3. Enti locali: 1 miliardo per l'allentamento del Patto di stabilità Arriva 1 miliardo di euro per sbloccare i pagamenti in conto capitale delle amministrazioni locali, più altri 50 milioni di dote per i versamenti dei debiti arretrati.
Cambiano poi le regole per calcolare il Patto di Stabilità interno agli enti locali.

4. Dalla vendita di immobili pubblici 1,5 miliardi entro il 2016 Lo Stato ha intenzione di vendere alla Cassa depositi e prestiti un pacchetto di immobili statali: dovrebbero essere tra 50 e 60 e il ricavato è necessario per limare il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo (Pil) e tagliare il debito pubblico per un importo di 525 milioni.
La prospettiva però è reperire risorse pari a 1,5 miliardi in tre anni dalla vendita di immobili pubblici.

5. Sanità salva: saltano i tagli per 2,65 miliardi Si salva la Sanità: nessun taglio di 2,65 miliardi in tre anni come preannunciato. La carta vincente giocata dal ministro Lorenzin è stata quella di affidare al Patto per la Salute tra governo e Regioni, da siglare entro la fine del 2013, un'operazione di rilancio e di efficienza del Sistema sanitario nazionale.

6. Cassa in deroga: 600 milioni per il rifinanziamento Rifinanziamento di 600 milioni per cassa e mobilità in deroga nel 2014.
Il fondo per la social card viene rimpinguato con 250 milioni. Confermta anche la carta acquisti per i residenti, non più solo a quelli di cittadinanza italiana, ma anche a quelli comunitari e agli stranieri in possesso di permesso di soggiorno per un lungo periodo. FONDI DESTINATI AL SOCIALE Rifinanziato il 5 per mille con 380 milioni, 300 milioni per il fondo politiche sociali e 250 milioni per il fondo per i non autosufficienti e 100 milioni per i lavoratori socialmente utili.
Saltano però i 330 milioni per i sussidi in deroga per chiudere il 2013, ma il governo ha assicurato che arriveranno.
A breve dovrebbero essere anche assegnati alle Regioni i 500 mln stanziati dal decreto Imu-Cig di fine agosto.

7. l'Istruzione: 230 milioni per il 2014 Per l'Università sono pronti 230 milioni: 150 per rimpinguare il fondo per il finanziamento ordinario, oltrea 80 milioni per i policlinici universitari.
Buone notizie anche per la scuola. Per il 2014 arrivano risorse per 220 milioni.

8. Ecobonus per i lavori in casa rinnovati al 65% e al 50% per un anno Confermato l’ecobonus anche nel 2014. L’esecutivo così conferma l’impianto di agevolazioni anche per il prossimo anno in tema di ristrutturazioni e risparmio energetico, prevedendo però un loro graduale ripensamento per gli anni a venire. Il costo per le casse dello Stato si aggira attorno al miliardo di euro.

9. Bollo sui titoli in rialzo È previsto un aumento del bollo sulle gestioni di titoli, oggi pari allo 0,15%. Tra le ipotesi, la nuova aliquota potrebbe salire allo 0,165%.
Non c’è invece l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, come ha spiegato dal presidente del Consiglio Enrico Letta.

10. Per le pensioni sopra i 3 mila euro assegni congelati
Le quote degli assegni pensionistici sopra i 3 mila euro non vengono adeguate al costo della vita nel 2014.
Adeguamento al 90% per quelle superiori a tre volte il trattamento minimo Inps; al 75% per quelle superiori a quattro volte il minimo; e al 50% per quelle superiori a cinque volte il minimo.
Allo studio un contributo di solidarietà dal 5% al 15% sopra i 100 mila euro

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