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giovedì 19 settembre 2013

L'isola di Pantelleria


Costantemente avvolta dalla brezza lieve e calda dello scirocco, l'isola di Pantelleria è una delle terre più affascinanti del mediterraneo.
 Isola di origine vulcanica è un vero e proprio spettacolo della natura. 
Qui, il nero della lava contrasta con i colori intensi e vitali delle bouganville e delle ginestre. Tutt'intorno il blu del mare fa da cornice al verde dei vigneti e dei fiori dei capperi, il prodotto più famoso di Pantelleria insieme allo Zibibbo, il vino passito.
 Qui le calette sono dei veri e propri anfiteatri sul mare. Tra le tante e bellissime non si può non visitare Cala Levante, sovrastata dal roccioso Arco dell'Elefante; Cala Tramontana; Cala Cinque Denti; Punta Spadillo, uno sperone roccioso dominato da un paesaggio lunare con la piscina naturale delle Ondine e il magnifico Specchio di Venere, un laghetto di acque termali e sulfuree.
 La sua natura vulcanica è poi rintracciabile nella presenza di piccoli crateri spenti e dalle coste scoscese inframmezzate da articolate insenature e dalle colate laviche, le emissioni di vapore fuoriuscenti dalle fessure del terreno o dalle pareti delle grotte costiere.
 Per chi volesse approfondire l'origine vulcanica dell'isola, calzi scarponcini e si armi di tanta buona pazienza per raggiungere la Montagna Grande, il cratere vulcanico spento attorniato da un paesaggio lunare incredibile puntellato da coni vulcanici e crepacci che soffiano vapori bollenti, soffioni e sorgenti d'acque termali. Mare e vulcani a parte, Pantelleria è nota anche per le sue colture. Si deve agli arabi la coltura del cotone e dell’ulivo e il miglioramento della coltura dello zibibbo, l'uva tipica della zona. 
Ancora oggi l'influenza araba si vede nella modalità con cui viene coltivata l'uva. Una tecnica che vede la creazione di terrazze coltivabili ricavate da muretti in pietra.


Della dominazione araba restano poi anche i dammusi (dall'arabo “damus”, edificio a volta), costruzioni particolari in pietra lavica con il tetto a cupola, molti dei quali oggigiorno sono diventati caratteristici e affascinanti resort. 
Simbolo architettonico dell'isola, il dammuso, vede la sua nascita ad opera degli arabi nel X secolo D.C. Una struttura che oggigiorno potrebbe essere definita ecologica. Un modello di architettura che non ha nulla da invidiare alle conoscenze moderne.


L'ubicazione, infatti, non tiene solo conto degli aspetti morfologici del terreno su cui verrà costruita ma ha una struttura completamente in pietra che ha permesso una perfetta staticità. 
La forma a cupola dei tetti ha permette poi che l'acqua piovana venga canalizzata verso le cisterne ubicate nei pressi del dammuso. Completano l'abitazione: un forno, la stalla, l'aia, lo stenditoio (essiccatoio, per uva, fichi e pomodori) il "passiaturi" (terrazzo in siciliano) e "U Jardinu"(il giardino costruito come un vero e proprio tempio per la coltivazione degli alberi di agrume, come limone, cedro e arancio)

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