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mercoledì 3 luglio 2013

Le incredibili spirali di Tungsteno ritrovate nel sottosuolo degli Urali !




Nel 1991 un gruppo di geologi russi del istituto 2NI6RI stava compiendo una serie di ispezioni nel bacino dei fiumi Narada,Kozim e Balbanyu,sul versante orientale degli Urali,alla ricerca di filoni auriferi.
Nelle sabbie dei depositi del Pleistocene (2.58 milioni di anni fa-11.500 anni fa) sono stati ritrovati strani stupefacentementi piccole spirali,oggetti e sottili filamenti metallici.
Questi erano senza dubbio frutto di un’avanzata tecnologia metallurgica,sia per i materiali che per le loro dimensioni,variabili da un massimo di 3 cm e fino a 3 millesimi di millimetro.
Gli oggetti  estratti da 30-12 metri di profondità e sono composti essenzialmente da materiali diversi:i più grandi di rame, i più piccoli di tungsteno e mobildeno.
Il tungsteno fonde a 3410 C° mentre il mobildeno a fonde a circa 2610 °C, bolle a 5560 °C,e ha densità relativa 10,2 e peso atomico 95,94.
Trova applicazione soprattutto come costituente di leghe speciali molto resistenti, in grado di resistere a temperature e pressioni elevate; si tratta di ottimi materiali strutturali, utilizzati nella costruzione di parti di aerei e automobili.
I fili di molibdeno si usano nei tubi per la produzione di fasci elettronici, mentre il solfuro trova impiego come lubrificante solido. IL tungsteno invece viene usato per i filamenti delle lampadine oppure come indurente nelle leghe d’acciaio.
Chi ha costruito questa che appare come una perfetta spirale in tungsteno ritrovata nel sottosuolo,
E' uno dei grandi misteri dell'archeologia contemporanea.
Insomma, se è vero quello che sostengono autorevolissimi archeologi russi,sembrerebbe proprio che in strati di roccia profondissimi siano presenti in buon numero queste misteriose 'nano-formazioni' che risalgono a qualcosa come 100.000 anni fa. C'è da dire subito che le nanotecnologie sono appunto tecnologie che permettono di manipolare oggetti piccolissimi, come è appunto il caso di queste spirali, La storia del ritrovamento di queste spirali ha veramente dello straordinario, ed io ogni volta mi meraviglio che ad esse sia attribuita così poca rilevanza nei media tradizionali, perchè se fosse confermato - e dalle risultanze attuali lo è (nessuna spiegazione naturale potrebbe e può giustificare la perfezione della levigatezza di queste strutture osservate al microscopio ) - che esse risalgono all'epoca del Pleistocene, sarebbe una prova davvero inconfutabile della esistenza di civiltà straordinariamente evolute, delle quali noi oggi non sappiamo nulla.
Le analisi compiute dalle accademie delle scienze di Mosca, Syktyvka di San Pietroburgo, e da un istituto scientifico finlandese, ha unanimemente confermato che questi manufatti sono artificiali, databili ad un'epoca compresa tra 20000 e 320.000 anni fa.
Una nuova spedizione fu condotta nel 1995 dal giornalista Valerij Ouvarov e dalla geologa Elena Matveyeva e ha portato agli stessi risultati, portando alla scoperta di nuovi esemplari di spirali al tungsteno, anche queste risultanti, all'esame al microscopio, perfettamente levigate, come se si trattasse appunto di moderne costruzioni di induttori usati attualmente nelle industrie specializzate in nanotecnologie.
Un bel rompicapo, davvero, visto che nessuno finora ha dato una spiegazione plausibile di come sia stato possibile ritrovare manufatti simili all'interno di rocce così antiche.

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