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venerdì 1 marzo 2013

Il signoraggio ha radici antiche

L'inizio della monetazione medievale viene fatta risalire al 774 con l'avvento di Carlo Magno

L'abitudine di conservare i propri risparmi in un luogo sicuro e di ricorrere ad altri per chiedere prestiti, in condizioni di necessita, ha origini molto antiche. La civiltà assiro-babilonese e', secondo gli storici, la prima ad istituire dei depositi di valori e di merci appartenenti allo Stato e, presso tali depositi,  il privato lascia le merci o il denaro proprio; accade talvolta che lo stesso privato possa ottenere prestiti. Anche i Greci, come i Babilonesi, accumulano i loro tesori in luoghi sacri alle divinità come recinti o templi. 
Nell'Europa medioevale il bene di scambio più prezioso e' costituito dalle monete d'oro e da porzioni del metallo nobile allo stato grezzo o lavorato; ogni cittadino può chiedere al suo sovrano di coniargli monete con i lingotti d'oro e d'argento che egli porta alla zecca.
Il sovrano, ponendo la sua effigie sulla moneta, ne garantisce il valore, dato dalla quantità e dalla purezza del metallo in essa contenuto. In cambio di questa garanzia trattiene per se' una certa quantità di metallo: l'esercizio di questo potere sovrano prende il nome di ''signoraggio'' Lo smercio e la custodia dell'oro, presentano enormi difficoltà pratiche a causa del suo considerevole peso specifico e della costante minaccia dei briganti. Questa situazione spinge la maggior parte delle persone benestanti a depositare le proprie monete presso gli orafi, spesso di origine ebraica, poichè ai cristiani erano vietati i prestiti contro interesse. Gli orafi, a loro volta, emettono delle comode ricevute cartacee a garanzia del deposito effettuato che possono essere negoziate dal titolare al posto delle ingombranti monete che rappresentano. Si tratta quindi del modo più comodo, rapido e sicuro per disporre dei propri soldi.
Tali promesse di pagamento, vengono poi utilizzate anche quando i clienti si rivolgono a questi liberi professionisti solo per ottenere un prestito in denaro. Nel momento in cui gli orafi medioevali si accorgono che solo una bassissima percentuale di creditori torna a riscattare materialmente il valore dei propri titoli cartacei, cominciano a vendere contro interesse note di credito non garantite da nessun patrimonio effettivamente posseduto. Nasce cosi' il concetto di riserva frazionaria, conosciuta anche come quota minima di copertura, tramite il quale gli orafi riescono a lucrare prestando denaro creato dal nulla. Con questo sistema, essi possono prestare impunemente il denaro molte volte in più di quanto avrebbero potuto effettivamente.
Nei rari casi in cui si trovano a dover restituire più oro di quanto ne hanno nei forzieri, sono sostenuti dagli altri orafi che, in questo modo, riescono a garantire una lucrosa efficienza del sistema.
La prima conseguenza dell'uso della tecnica della riserva frazionaria, e' la messa in circolazione di molto denaro in forma cartacea che non rispecchia affatto l'effettiva riserva aurifera disponibile.
Ad un tasso di interesse del 20 per cento, lo stesso oro prestato cinque volte produce un rendimento del 100 per cento ogni anno, su oro che gli orafi in realtà non possiedono.
Mentre gli orafi creditori prestano denaro creato dal nulla, i loro debitori sono chiamati a pagare interessi e debiti che divengono reali per vincoli di legge;
alla fine accade che, gli orafi, risultino creditori di somme ben maggiori di quelle di cui poteva effettivamente disporre l'intera cittadina.
Una situazione che vede spesso i cittadini ricorrere sempre a nuovi prestiti di carta moneta per coprire i propri investimenti, innescando il dirottamento della ricchezze della città all'interno dei forzieri degli orafi.
Il popolo si copre così gradualmente di debiti. Gli storici attribuiscono generalmente l'evoluzione e lo sviluppo delle istituzioni economiche dell'Europa occidentale agli orafi ebrei, definiti veri e propri usurai, ed alle grandi Case e consorzi commerciali italiani.
In realtà, tuttavia, gli orafi ebrei hanno un ruolo secondario in confronto a quello del Tempio; ed il Tempio non solo precorre le Case italiane, ma istituisce il meccanismo e le procedure che quelle Case devono poi emulare ed adottare.
Le origini del sistema bancario moderno possono essere attribuite all'Ordine del Tempio.
Al culmine del loro potere, i Templari gestiscono gran parte, se non tutto il capitale disponibile nell'Europa occidentale. Sono i primi ad introdurre il concetto delle facilitazioni di credito, nonchè della concessione di fondi per lo sviluppo e l'espansione commerciale, svolgendo, di fatto, praticamente tutte le funzioni di una banca d'affari del XX secolo.

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