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venerdì 12 ottobre 2012

Madinat-al-Zahra (Medina Azahara)

Vicino a Cordova (Córdoba per gli spagnoli), ai piedi delle montagne della Sierra Morena, ci sono i resti della meravigliosa città di Madinat-al-Zahra (Medina Azahara) fatta costruire da Abd al-Rahman III come simbolo dell’indipendenza dai califfati orientali di Damasco e Egitto. Autoproclamatosi nel 929 “califa”, massima autorità politica e religiosa e principe dei credenti, crea il “califado di Cordoba” inizio di un periodo di gran splendore per la Spagna musulmana. La rappresentazione chiara e visibile del prestigio del nuovo potere che detiene è questa città che sorge nello sfarzo ed il lusso. Lavorarono 10.000 persone al giorno per creare in 25 anni di costruzione una imponente urbanizazione che, servendosi delle condizioni naturali del territorio, si sviluppò in 3 terrazze. La parte più alta destinata a residenza del “Califa” e luogo di rappresentanza, la media a sede del governo e giardini e quella più bassa con la Moschea e la città con mercati, giardini, orti e tutto quanto serviva alla vita di una gran città.
Fra le tante meraviglie di questa città c’era il Salone dei califfi che dai racconti dell’epoca aveva il soffitto d’oro e marmo di diversi colori, solidi ma trasparenti così come le pareti. Nel centro c’era una gran pila piena di mercurio. Ci si immetteva nel salone da otto porte ad ogni lato, ornate con oro ed ebano su pilastri di marmi e cristalli. Quando il sole entrava nella sala da queste porte il riflesso nelle pareti e soffitto era tale che accecava e a questo si univa la voglia di stupire del “califa” che con un solo gesto ad un schiavo faceva mettere in movimento il mercurio contenuto nella pila e d’un tratto sembrava che tutta la stanza fosse attraversata dai raggi del sole e tremasse e girasse… all’inseguimento del sole
Questa città, distrutta a 75 anni dalla sua costruzione, è rimasta ancorata alle leggende , ai racconti ed a quell’ ambiente magico di città delle Mille ed un notte… Numerose sono le leggende su questa città; una è quella che ci racconta del tunnel che collegava Medina Azahara alla Moschea di Cordova che usava il “califa” per andare in preghiera…. Le mie preferite sono quelle che ci raccontano della nascita di questa città come una città nata dall’amore di Abd al-Rahman verso la sua favorita Azahara. In una di queste si dice che fu per lei che fece costruire questa splendida città che avrebbe portato il nome della sua amata diventando appunto ” la città di al-Zahra”…
Dopo la distruzione, Medina Azahara rimase nel più totale abbandono e molte delle sue decorazioni finirono per essere usate nella costruzione dei bei palazzi di Cordova o in aste all’estero. Solo nel 1910 iniziò il lungo lavoro per ritornare a portare alla luce i resti di questa splendida città, lavoro che continua ancora ora. La parte attualmente emersa e ristaurata è soltanto il 10 % della totale estensione della città per cui, molto tempo ci vorrà ancora per poter vedere apparire dalla terra che la copre la totalità di Medina Azahara.

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