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giovedì 13 settembre 2012

La rosa simbolismo

ll simbolo della Rosa è, assieme a pochi altri, onnipresente nei tempi e quasi in tutto il globo. Gli eroi greci la usavano per ornare il loro elmo come Enea ed Ettore (peraltro eroi Troiani), oppure lo scudo come Achille. I roseti erano consacrati tanto ad Afrodite che ad Atena ed una leggenda mitologica dice che inizialmente in Grecia esistevano solo rose bianche finché la dea Afrodite, accorrendo in aiuto di Adone, mortalmente trafitto da un cinghiale, si punse con le spine, tingendo del rosso del proprio sangue le corolle del fiore ad essa consacrato. Già, le spine, il cosiddetto “rovescio della medaglia”. Secondo varie leggende medievali, l’Eden era pieno di rose senza spine, nate dopo il “peccato” di Eva. E San Bernardo di Chiaravalle era solito dire:” Eva, spina; Maria, rosa”. Il dio Arpocrate, l’equivalente greco dell’egizio Horus, era il dio della segretezza e veniva raffigurato incoronato di roselline. Ciò fece sì che il simbolismo della rosa acquisisse anche il simbolo iniziatico della conservazione dei segreti. Ecate, dea degli inferi, era talvolta rappresentata con la testa cinta da una ghirlanda di rose. Questo fiore era per i greci anche simbolo di rigenerazione e perciò era usanza deporre rose sulle tombe. Nell’antica Roma la rosa celava il “profumo di eternità”, tanto che durante le “Rosalie”, cerimonie miranti ad onorare gli dei Mani celebrate tra maggio e luglio, i cittadini erano soliti offrire ai defunti ampie ghirlande di rose. Pure il famoso “asino di Apuleio” riacquistò forma umana mangiando una corona di rose vermiglie offertegli dal sacerdote di Iside. Il Cristianesimo attinse copiosamente nel simbolismo della Rosa che divenne addirittura emblema del Graal, la mitica coppa che raccolse il sangue di Cristo sgorgante dalle sue ferite. Ma la rosa era anche simbolo di trasformazione: in due diverse leggende abbiamo la Rosa bianca che si trasforma in rossa con il sangue di Cristo e la Rosa rossa che si trasforma in bianca con le lacrime della Madonna. I cinque sepali del fiore ricordano proprio un calice, il calice in cui ogni anima che si incarna raccoglie il proprio destino futuro. Fra gli alchimisti la Rosa bianca rappresentava l’ ”Albedo” (purificazione del sentire, ovvero del Mercurio) e quella rossa la “Rubedo” (purificazione del volere, ovvero lo zolfo), le due fasi dell’Opera di trasmutazione successiva alla “Nigredo” (la putrefazione di base). Nell’esoterico Ordine Rosacrociano una corona di rose rosse con al centro una rosa è posta al centro della Croce, al posto del cuore: il dolore umano (Croce) abbinato all’Amore (Rosa). Anche il rosone in vetri colorati che si vede in alcune cattedrali o il rosone in pietra posto sulla facciata delle chiese trae origine dal simbolismo della Rosa: attraverso il rosone, la luce (ossia la Verità) può entrare nel Sacro edificio. Nell’XI secolo alcuni monasteri regalavano ogni anno a Papa Leone IX una rosa d’oro, in segno di riconoscenza per ciò che la Chiesa faceva per loro. Inoltre in tutto il Medioevo il simbolo della Rosa era tra i più usati, assieme alla Croce, dagli ordini cavallereschi.

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