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giovedì 2 luglio 2020

La “leggenda” del bacio sotto il Ponte dei Sospiri a Venezia ispirò un film americano degli anni ’70


Il Ponte dei Sospiri a Venezia: bellissima e un po’ triste opera di architettura barocca, evoca la grandezza della Serenissima, ma anche il suo inflessibile sistema giudiziario.

 Progettato da Antonio Contin all’inizio del 1600, fu costruito per collegare, con un doppio passaggio, il Palazzo Ducale con le Prigioni Nuove, passando sopra il Rio di Palazzo.

 Leggenda vuole che i sospiri fossero quelli dei detenuti che attraversavano il ponte, andando verso la prigione: l’incantevole vista della laguna di Venezia era l’ultima immagine della libertà perduta, probabilmente per sempre.

 In realtà, dall’interno del ponte non si vede quasi nulla, e quindi probabilmente il nome si riferisce agli ultimi respiri dei prigionieri come uomini liberi, perché chi era condannato, nella Serenissima Repubblica, non aveva altro destino che morire in prigione.
 Ancora più probabilmente, i sospiri erano in realtà i lamenti dei prigionieri, che riecheggiavano nel canale attraverso le strette finestre delle carceri.


La triste storia del ponte non lo rende meno bello: la sua bianca pietra d’Istria, e le decorazioni scultoree, lo rendono una delle principali attrazioni turistiche di Venezia. 

Ad un’attenta osservazione, si nota che tutti i visi scolpiti nell’arcata hanno un’espressione di rabbia o tristezza; l’unico che sembra avere una faccia felice è probabilmente il guardiano del ponte.


Il Ponte dei Sospiri può essere visto dal Ponte di Canonica e dal Ponte della Paglia, oppure navigando in gondola lungo il Rio di Castello. 


Un’altra leggenda, forse inventata ad uso e consumo dei milioni di turisti che ogni anno visitano Venezia, convince molte coppie a passare sotto il Ponte dei Sospiri in Gondola, perché un bacio scambiato al tramonto sotto la sua bianca volta, nel momento in cui le campane di San Marco iniziano a suonare, assicura amore eterno e felicità.


Da questa “leggenda” è stato tratto anche un film con Laurence Olivier e Diane Lane, dal titolo “A Little Romance”, “Una piccola Storia d’Amore” nella versione italiana che vinse l’Oscar per la Colonna Sonora.
 La pellicola fu ispirata al libro “E=mc2 Mon Amour” di Patrick Cauvin, tradotto in Italia come “Piccolo Grande Amore”.

 Fonte: vanillamagazine.it

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