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mercoledì 16 gennaio 2019

Scoperto in Gran Bretagna un cimitero romano con molti corpi decapitati


La recente scoperta di un cimitero romano in Inghilterra ha impressionato gli archeologi al lavoro a causa di uno strano particolare: molti corpi avevano la testa tagliata e messa fra le gambe.
 Dei cinquantadue scheletri scoperti nel cimitero, risalente al IV secolo dopo Cristo, ben 17 erano stati decapitati.

 Il motivo per il quale i cadaveri furono decapitati è completamente sconosciuto, ma Andy Peachey, archeologo impiegato presso lo scavo, afferma che: “sembra essere un attento rito funebre, che può essere associato a un particolare gruppo all’interno della popolazione locale“.


Gli archeologi hanno scoperto il misterioso cimitero a causa degli scavi preliminari per un complesso residenziale nei pressi di Great Whelnetham, nel Suffolk.

 La notizia non è giunta inaspettata, perché già dal 1964 gli archeologi erano a conoscenza di un insediamento romano nei pressi del villaggio, testimoniata da un forno per la terracotta, da monete e sepolture. 

 Quel che ha stupito gli archeologi è stata la decapitazione, avvenuta certamente post mortem, di così tanti cadaveri.

 Peachey prosegue: “Le incisioni attraverso il collo furono praticate post-mortem, realizzate con cura proprio dietro la mascella. Un’esecuzione mostrerebbe un taglio più basso, associato a una violenta forza d’urto, particolari che non si ravvisano negli scheletri rinvenuti“. 

 Le sepolture del cimitero, oltre ai 17 cadaveri decapitati, presentano anche altre anomalie. 
Di 52 scheletri soltanto 17 furono sepolti in posizione supina, o distesi sulla schiena. 
Gli altri vennero sepolti a faccia in giù, in posizione rannicchiata, oppure decapitati. 
Altro particolare curioso è che: quattro dei teschi decapitati erano accanto a scheletri di altre persone.


L’enigma di tante sepolture singolari è evidente, e porta gli studiosi ad avanzare diverse ipotesi.
 E’ infatti possibile che le decapitazioni post mortem fossero una pratica propria di un gruppo di persone che si trasferì nella zona, forse appartenenti a un gruppo di schiavi di altre zone dell’Impero Romano.
 Le decapitazioni potrebbero quindi essere legate ad alcune credenze pagane, che ritenevano che gli spiriti necessitassero di essere liberati per raggiungere l’aldilà, o anche che la testa fosse un contenitore dell’anima, una pratica vista nelle tribù celtiche preromane. 

 Purtroppo l’enigma potrebbe essere impossibile a svelarsi. Le sepolture non offrono indicazioni sul ruolo sociale dei defunti, e fatta eccezione per due pettini in osso di tipo romano nelle tombe non sono presenti artefatti che possano fornire indicazioni utili alla soluzione del mistero.


Oltre alla decapitazione rituale e alla strana posizione degli scheletri, il cimitero non era dissimile da tanti altri nei territori dell’impero.
 Le sepolture erano di uomini, donne e bambini, e probabilmente rispecchiano la demografia all’interno dell’insediamento.

 Fonte: vanillamagazine.it

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