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lunedì 13 giugno 2016

Svelato il mistero dell’unicorno


Ecco da dove arriva il famoso culto dell’unicorno.
 Si riferisce a un bizzarro animale scomparso dalle pianure del Kazakistan 26mila anni fa. 
Lo rivela uno studio russo condotto sulle rive del fiume Irtysh, in corrispondenza di Kozhamzhar, piccolo centro siberiano.
 I paleontologi hanno rivenuto il cranio di un animale riconducibile alla specie Elasmotherium sibiricum. Si credeva estinta da oltre 300mila anni, ma le datazioni dell’ultimo reperto danno conferme diverse. 

L’animale doveva essere alto un paio di metri e lungo sei. Simile al rinoceronte moderno, era più grande (fino a cinque tonnellate) e caratterizzato da una dentatura tipica dei cavalli e dalla capacità di andare al “galoppo”. 
Ma la sua prerogativa principale era un lungo corno che si stagliava dallo scheletro del capo. E la folta pelliccia per superare gli inverni rigidi della regione.

 Se è vero quanto affermano gli scienziati russi, sull’articolo originario pubblicato dal Journal of Applied Science, da qui sarebbe partita la leggenda dell’unicorno.
 26mila anni fa, infatti, l’Homo sapiens sapiens popolava già le terre euroasiatiche da circa 10-15 mila anni. 
Significa che, contrariamente a quanto ritenuto finora, le due specie si sono incontrate e hanno interagito. 
Si pensa dunque che il rinoceronte primitivo possa avere fatto la stessa fine del mammut o di altri animali del Pleistocene. 
Tuttavia potrebbe essere rimasto in vita nell’immaginario collettivo dell’uomo che l’ha trasformato nel cosiddetto unicorno.


L’animale fantastico appartiene a varie mitologie e rappresenta il simbolo della pace e della saggezza.
 Compare nelle storie che circondano l’India dell’età del Bronzo; ma anche il Pakistan e l’Afghanistan. 
La Grecia lo affronta in varie opere di antichi filosofi e scrittori, mentre compare nella Bibbia col nome di re’em. 

 Fonte: http://www.rivistanatura.com/

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