lunedì 20 giugno 2016
La misteriosa origine dei dischi di giada
Nell'antica Cina venivano posti dei grandi dischi di pietra sui corpi degli aristocratici cinesi che risalivano ad almeno il 5.000 a.C.
La funzione originaria ancora sfugge agli scienziati, così come il modo in cui venivano creati, considerando che venivano scolpiti con la giada, una pietra notevolmente dura.
La giada è una pietra preziosa dura, formata da differenti minerali silicati e spesso utilizzata per la realizzazione di vasi, gioielli e altri ornamenti.
Generalmente è priva di colore, ma la contaminazione con altri materiali, quali il cromo, di solito gli conferisce un colore verde smeraldo; può essere di due tipi: nefrite e giadeite.
Data la durezza della pietra, la giada è un materiale estremamente complesso da lavorare e questo genera dubbi sul perché gli antichi abitanti della Cina nel Neolitico abbiano scelto proprio questa pietra.
I dischi di giada, anche noti come Bi, sono anelli tondi e piatti creati con la nefrite dalla cultura Liangzhu durante il tardo periodo Neolitico. Sembra siano stati particolarmente importanti per la loro società dal momento che sono stati ritrovati sui corpi dei morti in quasi tutte le più importanti tombe della cultura di Hongshan (3800- 2700 a.C.) per poi diventare parte della cultura Liangzhu (3000- 2000 a.C.).
Le pietre venivano poste in posizione di rilievo sul corpo del defunto, generalmente vicino allo stomaco o al petto, e spesso vi erano raffigurati dei simboli collegati al Cielo.
La parola cinese per giada è 'Yu', che significa puro, tesoro e nobile.
Dal momento che sono stati creati in un periodo in cui non sono pervenuti strumenti di metallo, gli archeologi credono che siano stati probabilmente realizzati tramite la brasatura e la lucidatura, modalità che avrebbe impiegato una grande quantità di tempo per essere completata.
Quindi la domanda che sorge spontanea è: perché sarebbero andati incontro a un tale sforzo?
È logico supporre che l'importanza di questi dischi di pietra possa essere connessa alle loro divinità.
Altri hanno ipotizzato che rappresentano il sole o la ruota e riflettono la natura ciclica della vita e della morte.
Durante la guerra il perdente doveva offrire i dischi di giada come segno di sottomissione al conquistatore e questo mostra che l'importanza delle pietre di giada era oltre quella di meri ornamenti.
Alcuni hanno suggerito che i dischi di giada possano essere collegati alla misteriosa storia delle pietre dei Dropa, anch'esse pietre a forma di disco, risalenti presumibilmente a 12 mila anni fa, che si dice siano state rinvenute in una grotta tra le montagne di Bayan Kara-Ula al confine tra la Cina e il Tibet.
È possibile che le pietre di giada dei Liangzhu siano collegate alle pietre dei Dropa?
Lo Smithsonian Institute ha mostrato grande interesse per i dischi di giada e ha investito molto nella loro ricerca.
Attualmente vantano una collezione di più di 150 dischi.
I dischi di giada sono stati un rompicapo per gli archeologi per secoli ma, dal momento che sono stati creati in un periodo in cui non esisteva la scrittura, il loro significato ci è tuttora sconosciuto e la domanda su quale fosse il loro valore e sul perché siano stati creati rimane ancora senza risposta.
Fonte: http://epochtimes.it/
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