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martedì 24 novembre 2015

Dopo 20 anni di prigionia in un circo il puma Mufasa ritrova la libertà


Dopo 20 anni Mufasa è finalmente libero.
 Questo meraviglioso puma aveva fatto parte per anni di un circo peruviano ed era costretto a vivere incatenato all’interno di un furgone.
 Il Perù ha vietato il circo con gli animali e ora è il momento di prendersi cura di loro. 
 Animal Defenders International (ADI) ha da poco pubblicato il video che mostra la liberazione di Mufasa. Grazie al lavoro dell’associazione animalista, il puma ha riprovato il piacere di camminare in un prato e ora vive in un luogo sicuro della foresta amazzonica, sempre seguito dalle cure di ADI.
 E’ infatti molto importante che gli animali che abbiano vissuto a lungo in cattività siano poi monitorati nel loro ritorno al proprio habitat naturale. 
Ora che Mufasa è stato liberato, in Perù non esistono davvero più circhi con animali.
 Il Paese aveva vietato gli animali nei circhi già nel 2011 ma in alcuni casi purtroppo continuavano ad essere sfruttati.
 Ecco allora che le associazioni animaliste si sono impegnate a scovare i circhi che stavano violando le regole.
 Questo fantastico puma, che ha dovuto affrontare almeno vent’anni di cattività per via del circo, ha potuto ritrovare la libertà che si merita.




Come ha sottolineato ADI, adesso Mufasa si trova al sicuro nella foresta pluviale peruviana.
 Jan Creamer, presidente di ADI, che ha guidato la squadra di soccorso in Perù, ha spiegato che vedere Mufasa incatenato tra le strutture del circo accatastate su un furgone è stato straziante.
 Le catene intrappolavano il corpo del puma e lo legavano a un pesante trapezio.
 Mufasa era stato strappato al suo ambiente naturale per vivere la peggiore esistenza possibile all’interno di un circo e ora, secondo le parole di ADI, è fantastico ammirarlo finalmente libero nella foresta.
 Il puma avrà bisogno di cure e le donazioni raccolte dall’associazione serviranno per regalargli una vita migliore. 

Guardate il commovente video della liberazione di Mufasa.

 

Marta Albè

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