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Un'oasi verde, non intaccata dal fuoco: i cipressi mediterranei, naturale barriera contro le fiamme.
I test di infiammabilità della pianta, compiuti non solo su campioni secchi - come si usava in passato - ma anche su rami vivi e completi di foglie, hanno rivelato che la pianta è particolarmente ricca d'acqua. La spessa cuticola (il tessuto idrofobico che ricopre rami e foglie) e la struttura interna delle foglie riducono al minimo la perdita di liquidi anche nelle situazioni di calore estremo.
Il risultato? questi cipressi impiegano fino a 7 volte di più a incendiarsi rispetto a pini, ginepri e querce.
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I frammenti di foglie che si depositano al suolo, poi, trattengono l'acqua come una spugna: un'ulteriore barriera contro le fiamme.
La forma affusolata e rada della chioma dell'albero fa sì che non si accumulino foglie morte tra le fronde, e aiuta a dissipare il calore. Infine, se nelle conifere la componente resinosa della pianta fa accelerare la combustione, in questi cipressi i componenti volatili infiammabili degassano poco a poco, rallentando di fatto l'incendio.
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