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lunedì 19 gennaio 2015

Le tartarughe e l'impronta magnetica della spiaggia natale


Le tartarughe marine ritrovano la spiaggia dove sono nate - e dove torneranno a deporre le uova - riconoscendo la “firma” magnetica unica che caratterizza i diversi tratti di costa. 
A scoprirlo sono stati due biologi dell'Università del North Carolina, J. Roger Brothers e Kenneth J. Lohmann, che illustrano la loro ricerca in un articolo pubblicato su “Current Biology”. 
 La ragione per cui le tartarughe marine depongono le uova nella stessa spiaggia in cui sono nate è, molto probabilmente, che sono sicure di trovarvi la giusta combinazione di caratteristiche favorevoli: sabbia soffice, giusta temperatura, pochi predatori e facile accessibilità. 
Ma come fanno a ritrovarla?


Studi precedenti hanno dimostrato che per orientarsi durante le migrazioni, nel corso delle quali percorrono migliaia di chilometri, le tartarughe marine usano come guida il campo magnetico terrestre. 
Di conseguenza, già diversi anni fa Lohmann aveva ipotizzato che nel loro sistema sensoriale (come pure forse in quello dei salmoni, che hanno un comportamento analogo), rimanesse impressa in qualche modo l'impronta del campo magnetico del loro luogo di nascita.
 La dimostrazione diretta di questa ipotesi è però al di là delle attuali possibilità tecniche, anche perché non è chiaro con quale meccanismo le tartarughe percepiscano il campo geomagnetico, benché vi siano indizi che sia legato alla presenza di minuscole particelle magnetiche nel loro cervello.

 Lohmann e Brothers hanno quindi adottato un metodo indiretto: "Abbiamo pensato che se le tartarughe usano il campo magnetico per trovare la spiaggia natale, il naturale, lento cambiamento che si verifica nel campo geomagnetico dovrebbe influenzare il punto in cui nidificano", ha spiegato Brothers.
 I ricercatori quindi hanno analizzato 19 anni di registrazioni dei singoli punti di deposizione delle uova sulla costa orientale della Florida della più grande colonia di tartarughe Caretta caretta del Nord America.
 Hanno così scoperto che i diversi siti di nidificazione effettivamente si erano via via spostati in modo perfettamente conforme al cambiamento del campo magnetico.

 Fonte: http://www.lescienze.it/

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