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lunedì 27 ottobre 2014

Sabbia al microscopio


La sabbia : quanto l’abbiamo apprezzata da bambini, quando in riva al mare creavamo formine e castelli, scavavamo buche, creavamo percorsi per giocare con le biglie, incuranti di ‘impanarci’ come una cotoletta.
 Già allora sapevamo quanto fosse bella oltre che divertente, benché ad occhio nudo si mostrasse solo una enorme distesa di colori caldi, dal dorato al marrone. Ma oggi possiamo avere un’idea della sua incredibile meraviglia, osservandola al microscopio.

 Le sue immagini parlano da sole e ci lasciano quasi senza parole.


Il dottor Gary Greenberg, scienziato, biologo e fotografo, da anni immortala la struttura della sabbia vista al microscopio, regalandoci queste spettacolari fotografie. 
La sua passione per la scienza e la fotografia lo ha portato, nel corso degli anni, a creare da sé uno strumento in grado di dare una spettacolare profondità di campo alle immagini, fino ad arrivare ad una definizione in 3D.


Greenberg ha scoperto le meraviglie della composizione della sabbia quasi per caso, cercando di sviluppare un microscopio sempre più avanzato.
 Cominciò ad esaminare la sabbia delle Hawaii che gli spedì il fratello come souvenir da Maui e rimase sbalordito nello scoprire le sue forme.


Sfogliare le sue foto è come guardare il catalogo di una collezione di perle e monili.
 Le particelle hanno delle forme incredibilmente belle ed ognuna di esse è il risultato di un processo di trasformazione lungo migliaia, milioni di anni.


Oggi Greenberg afferma di avere circa un centinaio di ampolle di sabbia stipate nel suo laboratorio e provenienti quasi da ogni spiaggia del mondo: dalle Bermuda alle Hawaii, dall’Asia agli Stati Uniti.
 La composizione dei granelli è la più variegata: scaglie minerali, granelli di lava, frammenti di resti biologici (coralli, ecc.), che rispecchiano l’ecosistema biologico e geologico dell’area in cui la sabbia è stata prelevata.


Il lavoro che sta portando avanti questo scienziato ci offre uno spunto di riflessione apparentemente banale, ma effettivamente trascurato da ciascuno di noi: dobbiamo sempre osservare con attenzione anche le cose più semplici che abbiamo attorno, è attraverso quelle che è possibile vedere l’universo che vi si cela all’interno.

 CLAUDIA RAGANÀ

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