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lunedì 3 marzo 2014

Le perle barocche


Manifattura fiamminga-Pendente raffigurante Ercole, in oro, smalti e perla scaramazza-XVI secolo- 

Verso il XVI secolo le perle imperfette che venivano scartate per selezionare quelle rotonde richieste dalla committenza erano divenute troppe: c'era un residuo di invenduto che i mercanti cercarono di reintrodurre sul mercato ,dapprima senza troppa fortuna, per farne pendenti e oggetti da mostrare per la loro particolarità. 
 Fu sufficiente creare la mentalità disponibile ad accogliere il nuovo tipo di oggetti, che subito,dai paesi fiamminghi dove i mercanti avevano venduto le strane perle,l'uso si propagò nei paesi tedeschi,francesi,ed europei in genere- 
Le perle imperfette, una volta trasformatesi in oggetti fuori dell'ordinario,diventarono alcuni fra gli elementi più ricercati e più richiesti di un certo collezionismo di preziose rarità artistiche che si cominciava a praticare presso le corti europee. E mentre quasi tutti gli oggetti realizzati con perle imperfette posseduti da privati andarono perduti nel tempo, solo quelli conservati all'interno delle più famose collezioni sono giunti sino a noi e fanno bella mostra di sé nei Musei.


Manifattura fiamminga-Pendente in forma di animale marino in oro, smalti,piettre preziose con perla scaramazza-XVI secolo-

 Il XVI secolo è sicuramente uno dei più produttivi per la gioielleria. Il Rinascimento aveva già posto le basi per una valutazione positiva del bello nelle arti,gli studi umanistici avevano affinato gli animi e li avevano volti alla contemplazione dei valori etici ed estetici che inducevano ad apprezzare l'eleganza nella vita, nel costume,nell'ornamento. 
 Già alla fine del XV secolo si era delineata la creazione di un particolare equilibrio tra l'abito e il gioiello, e ne era stata testimone la pittura, che aveva registrato fedelmente la presenza delle perle tra gli elementi ornamentali che rifinivano gli abiti oltre ad ornare la persona.
 Durante il XVI secolo, parallelamente all'accrescimento delle capacità lavorative degli artigiani orafi,si assiste ad una evoluzione sempre più rapida verso la complessità e il virtuosismo.


Ai pendenti semplici, costituiti da un'unica perla,si cominciano a preferire oggetti dal disegno sempre più composito,costruiti su una base d'oro e smalti,il cui corpo centrale è però costituito sempre da una o più perle, e da perle imperfette, grandi e dalle forme strane, che suggeriscono la definizione finale dell'oggetto: animali esotici, fauni, sirene,esseri mitologici metà uomini e metà animali,esseri marini fantastici con caratteristiche zoomorfiche o antropomorfiche . 
 D'altro canto, le perle imperfette, che furono poi dette "barocche" per il grande uso fattone nell'epoca storico - artistica che porta questo nome,rappresentavano altresì quell'unione straordinaria di eccezionale in natura - 'naturalia' - e di capacità creativa dell'uomo - 'artificialia' - che era resa evidente dall'abilità degli orafi e che era il compendio di presupposti filosofici medievali e rinascimentali.
 In ogni modo, oggetti strani e meravigliosi,da appendere all'abito mediante una spilla o una catena, da posare su un tavolo per ammirarli, da riporre nelle Wunderkammern per collezionarli. 

 A tal proposito, le collezioni più famose di oggetti strani furono quelle di Rodolfo II di Asburgo,di Ferdinando del Tirolo e di Francesco I de'Medici- Ma quella che è arrivata sino a noi pressocchè intatta è la straordinaria,seppur tardiva, collezione di Anna Maria Luisa de' Medici (1667/1743) ,che porta il nome di "Galanterie preziose", conservata oggi presso il Museo dell'Argenteria a Firenze, certamente il più completo rispetto alle raccolte di gioielli e cammei dal XVI al XIX secolo.

 Le "Galanterie preziose" di Anna Maria Luisa de' Medici ,pur essendo di varia provenienza, hanno in comune una particolare affinità di stile. Draghi,leoni,cervi,sirene,tritoni,struzzi,pecore,agnelli, elefanti: un vero e proprio bestiario,e,per ciascuno degli animali, una o più perle barocche suggeriscono la forma che viene poi definita dall'oro e completata da smalti e pietre preziose.
 Tra i pezzi più originali, una culla in filigrana con una perla mostruosa che riproduce un neonato dormiente.


Ma gli oggetti preziosi realizzati con perle barocche non sono solo a Firenze: l'Inghilterra, ad esempio,conserva un pendente di manifattura fiamminga, il famoso"Bijou Canning",oggi presso il Victoria and Albert Museum, che mostra una creatura fantastica, una sorta di tritone, dal busto virile, costituito da una perla barocca,con una coda di drago in oro e smalti.
Bei rubini ornano inoltre l'oggetto in cui il busto umano brandisce una spada tempestata di diamanti.


Un'altra collezione di oggetti in perle barocche particolarmente interessante è quella della Casa d'Aste Christie's di Ginevra, che di tanto in tanto si separa,sempre con rammarico, di qualche pezzo famoso. 

Dal XVI al XVII secolo le perle barocche, oltre a servire come ornamento per i pendenti e le spille,furono adoperate, specialmente se erano di grandi proporzioni, per l'oggettistica e per il collezionismo.
 Uno dei più noti orefici europei del tempo,Melchior Dinglinger (1664/1731),trasferitosi a Dresda, capitale della Sassonia,lavorò poi qui tutta la vita per Augusto il Forte, Principe elettore e Re di Polonia. 
 Costui, avendo riconosciuto le straordinarie doti creative ed artistiche dell'orefice, lo volle con sé , e per questo motivo, fortunatamente, le opere di Dinglinger sono giunte sino a noi, perché furono conservate scrupolosamente nella Grunes Gewolbe, la "Cripta Verde", di Dresda.
 Negli splendidi oggetti da lui realizzati risplendono la capacità tecnica e la fantasia,che si esercita non solo nei pezzi di maggior volume,come le coppe,le conchiglie,i trionfi da tavolo,ma anche in quelli piccoli , tra cui molti sono realizzati con perle barocche o mostruose, tra cui il Putto con perla scaramazza rosea, che mostra il dorso infantile costituito appunto dalla perla, o la Collina del Calvario, costituita da perle barocche , assemblate perfettamente ad imitare la roccia.



Le manifatture tedesche ebbero una parte notevole nella creazione di tali oggetti, per lo più commissionati da nobili o da ricchi mercanti, che poi venivano rivenduti cambiando mano e finendo spesso nelle più grandi collezioni. 
 La manifattura tedesca inoltre mise in luce una tendenza che avrebbe manifestato anche in seguito, nei secoli successivi, attraverso altre arti figurative, come il disegno e la pittura: il compiacimento per il grottesco,che certo l'uso delle perle scaramazze incoraggiava, per la loro deformità.
 A questo proposito,sono caratteristiche le statuette del Calzolaio in oro,smalto e perle, che brandisce una piccola scarpa, di perla anch'essa, e del Soldato svizzero,costruito con gli stessi materiali preziosi,la cui figuretta goffa è soverchiata da un enorme naso,un paio di baffi marziali, e un cappello a corno rovesciato su cui svettano due piume sventolanti.


Più complessa risulta la composizione che rappresenta Bacco in veste di oste,appoggiato con la pancia su una botte, in una mano un fiasco-che non esisteva certo ai tempi dei Greci…- nell'altra una coppa.
 La figura del dio è costituita per la maggior parte da una grossa perla scaramazza,testa,braccia e gambe sono in oro,smalto e pietre preziose, al disotto una base in oro,smalto e perle barocche nere,mentre un arco di tralci e pampini di vite circonda tutta la scena lasciando in un angolo lo spazio per una piccola scimmia d'oro.
 In questa creazione vi sono molti elementi nuovi, che si svilupperanno in seguito nell'oreficeria del secolo XVIII, tra cui la predilezione per il realismo e quella per la rappresentazione di elementi naturalistici. In più, fanno capolino le perle nere, una rarità per l'epoca, che però le considerava di secondaria importanza.


Col passar del tempo il gusto mutò, le perle barocche furono scelte per realizzare gioielli personali o devozionali, e a tale scopo si scelsero quelle di caratura minore. 
Per tutto il secolo XVII, particolarmente in Sicilia, la committenza, costituita sempre dalla nobiltà e dalla Chiesa,fece realizzare gioielli,ostensori,calici,reliquiari,statue di santi e della Madonna tempestati di perle barocche.

 Anche gli uomini portarono, nei secoli XIX e XX delle spille da cravatta con perle barocche. 
 Memorabile, a tal proposito, quella con la figura mitica di Omfale in oro, smalti e una straordinaria perla scaramazza.


Nel XX secolo le perle barocche,bianche,rosa, gialle conobbero l'onore di rientrare ufficialmente nell'oreficeria più importante: fu l'Art Nouveau a riportarle in auge, seppure per poco, con artisti come Lalique o Fouquet. 

 Poi giunsero le perle coltivate: per un certo tempo le donne scelsero solo le perle perfettamente tonde, perché l'oggetto più desiderato era la collana di perle, che doveva essere realizzata in perle tutte uguali per sfericità anche se non per grandezza- 
 Solo da qualche decennio anche l'industria delle perle coltivate ha riscoperto le perle scaramazze, che ora sono apprezzate nuovamente anche perché fanno pensare ad un prodotto più genuino e spontaneo della natura: ma è solo un'illusione, perché il processo per ottenerle è identico a quello per le perle rotonde di piccola caratura.

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