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martedì 21 gennaio 2014

Il decreto svuota carceri varato il 24/12/2013 .....Ma avete notato che certe leggi le fanno sotto le festività o ad agosto? ....Un caso? ....ma che caso!



All’orizzonte nessuna notizia positiva.
Lo svuotacarceri non ha aspetti favorevoli per noi cittadini.
Anzi… 6000 detenuti sono pronti a ottenere immediatamente i domiciliari.
Ma per la Cancellieri lo svuotacarceri è una nuova filosofia di vita…
Sei anni o meno di pena, ecco la discriminante per vedersi aprire le porte del carcere .
Ma è un limite che racchiude reati odiosi tipo pornografia minorile, atto di terrorismo con ordigni esplosivi, maltrattamenti in famiglia (o verso fanciulli) e stalking.
Il Governo fa regali ai criminali insomma…
La soluzione al problema delle carceri sovraffollate non è di certo liberare i detenuti.

Libero ha fatto una grafica sui reati sotto i 6 anni

Braccialetti elettronici

Il Decreto carceri ne estende l’uso previsto dalla convenzione Viminale-Telecom che i giudici hanno bocciato due volte.
A firmarla la Cancellieri.
Suo figlio è manager del gruppo.
Prima applicarli era rimesso alla discrezionalità del giudice (“se lo ritiene necessario”): d’ora in poi sarà la normalità, salvo casi eccezionali, da giustificare.
Così prevede il testo (non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale) fortemente voluto dalla Guardasigilli.
E nonostante due sentenze, che hanno bocciato la convenzione da 521 milioni tra Telecom e Viminale su braccialetti e servizi di telefonia fissa e mobile, rimandando però l’ultima parola alla Corte di Giustizia europea.
È in bilico, il maxi appalto assegnato all’azienda nel 2011 proprio dall’allora ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri: senza bando.
E un bel pezzo della torta sono i 9 milioni e mezzo annui per i braccialetti elettronici.
Eppure il ministro insiste, anzi rilancia su quei “mezzi di controllo” che dovrebbero aiutare a svuotare le carceri, ma che finora sono stati solo l’ennesimo affluente al fiume di sprechi dello Stato.
E poi Strasburgo ci chiede di adoperarlo. "insiste la Cancellieri" Attualmente i braccialetti elettronici disponibili sono 2000, in uso circa una cinquantina
Ma mancano i Gps per l'identificazione Tradotto: se il detenuto scappa da casa, non è possibile localizzarlo.

VA RICORDATO CHE:

Nel 2003, la convenzione tra Viminale e Telecom: 81 milioni, tra costo dell’attivazione e canone annuo, per 400 braccialetti e tutti i servizi annessi.
Almeno sulla carta, perché in realtà di dispositivi ne entrano in funzione ..........solo 14.
Un flop rumoroso. Eppure, a fine 2011, il neo ministro Cancellieri rinnova ugualmente la convenzione con Telecom, fino al 2018.
O meglio, inserisce la fornitura di 2000 braccialetti nell’appalto da 521 milioni.
All’azienda viene affidato tutto: dai servizi di telefonia alla trasmissione dati e alla videosorveglianza.
Fino, appunto, ai braccialetti.
Pochi giorni dopo, il vicecapo di Polizia Francesco Cirillo parla così in un’audizione alla Camera: “Se fossimo andati da Bulgari per i braccialetti avremmo speso di meno: (per di più non hanno il Gps,)quindi inutili
Nel frattempo Fastweb fa ricorso contro l’appalto a Telecom, basandosi sulle normative europee: un servizio di quelle dimensioni, sostiene, va assegnato con un bando, e di solito viene diviso in lotti. Nel giugno 2012, il Tar dà ragione a Fastweb e annulla la convenzione, prorogandone però l’efficacia fino al 31 dicembre 2013 “per non interrompere i delicati servizi oggetto di affidamento” e, soprattutto, per “prevedere tempi adeguati per garantire una eventuale migrazione degli stessi ad altro fornitore”. Insomma, il Viminale, cioè la Cancellieri, dovrebbe emanare un bando.
Ma non si muove nulla.
Nel frattempo (settembre 2012) in Telecom viene nominato un nuovo responsabile della Direzione Administratio, Finance and control.
Si chiama Piergiorgio Peluso, ed è figlio di Annamaria Cancellieri. Arriva dalla Fonsai della famiglia Ligresti.
Intanto i braccialetti elettronici rimangono in larghissima parte inutilizzati 

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