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mercoledì 4 dicembre 2013

Quando Pirelli illuminò la Scala

" Sono del 1879 i primi tentativi di fabbricare fili telegrafici isolati per il Genio Militare -scrive nel 1946 Alberto Pirelli nel libro sulla vita dell'azienda fondata da suo padre All'ing. Pirelli era apparsa l'importanza che i conduttori elettrici dovevano assumere con lo sviluppo dell'elettrotecnica, per la quale quegli anni si dimostravano decisivi. 
 Fu quella dei conduttori elettrici una delle prime produzioni che l'ing.Pirelli osò impiantare in Italia quando ancora nessun altro Paese al mondo, all'infuori dell'Inghilterra, l'aveva iniziata…" 
 Quelli che oggi chiamiamo 'cavi energia' nascono dunque tra il 1879 e il 1880 -in seguito all'invenzione della lampadina elettrica da parte di Edison- da quei 'conduttori isolati' stessi che da oltre quarant'anni erano utilizzati dagli inglesi come linee telegrafiche. Erano costituiti da un filo di rame infilato in un tubetto di gomma a sua volta rivestito da una treccia di cotone catramata: la Pirelli & C. si gettò immediatamente nel business. 
 L'intuizione di Giovanni Battista Pirelli, che i conduttori elettrici dovessero cioè diventare decisivi per le sorti della Società, era ben supportata dai fatti: nel 1876 era stata costituita la prima società telefonica americana, nel 1879 la ferrovia elettrica Siemens & Halske veniva esposta a Berlino. 
 La lampadina elettrica è del 1879, mentre a New York nel 1882 entra in funzione la prima centrale di produzione e distribuzione di energia. 
 Già nel 1881 si è intanto costituito in Italia, ad opera di Giuseppe Colombo, il primo Comitato per l'Applicazione dell'Energia Elettrica: ancora un paio d'anni ed entrerà in funzione, nel vecchio teatro di Santa Radegonda a Milano, la prima centrale Edison per la produzione di elettricità.


È sempre Alberto Pirelli a ricordarci quest'ultimo fatto: 
" A Milano, per iniziativa del senatore Colombo, cui si associava anche l'ing.Pirelli, si fondava nel 1883 la Edison e fa piacere ricordare che essa fu la prima Società creatasi in Europa a tale scopo. La distribuzione era fatta a 125 Volt. I cavi erano posati in cunicoli di legno o di mattoni e cemento, o in tubi di ferro." Per il giovane produttore di conduttori isolati si presentava una nuova sfida: realizzare cavi che supportassero le tensioni elevate generate da una centrale elettrica.
 La scintilla di Edison nei cavi Pirelli 
La "sfida" resta ormai nella storia di Milano -alla fine di quello stesso anno 1883- come la prima grande applicazione dell'energia elettrica: l'illuminazione della Scala. " Al Teatro alla Scala si era fatto un primo impianto di illuminazione, e alla Edison fu concesso un palco in proscenio perché gli Ingegneri della Società fossero sul posto ad osservare da vicino, durante opere e balletti…il funzionamento del nuovo sistema di illuminazione".


Raccontò il Corriere della Sera: 
" Coloro che si propongono di applicare l'illuminazione elettrica su grande scala nella nostra città hanno ottenuto iersera il più grande, il più serio, il più clamoroso successo".
 Iersera era l'1 gennaio 1884, perché a quei tempi la Prima avveniva nella notte di Capodanno. 
 Quella sera, la Scala fu illuminata da 2880 lampade a incandescenza alimentate da una conduttura sotterranea a corrente continua costituita da tubi di ferro lunghi sei metri nei quali erano infilate sbarre di rame fasciate con tessili catramati, riuniti tra loro mediante giunti. Un impianto, dalla centrale Edison di Santa Radegonda alla Scala, che Pirelli realizzò a tempo di record: quattro mesi a partire dalla delibera di fine agosto del Consiglio Comunale. " Cominciarono le esportazioni sia dei vari tipi di conduttori isolati -prosegue A.Pirelli- sia anche di cavi sotterranei, e di questi si fece tra l'altro fin dal 1886 una fornitura a Montevideo in concorrenza con le fabbriche di tutto il mondo.
 In questo fine secolo, la Dea dell'Elettricità si sta imponendo su tutto il continente. Il Primo gennaio 1897 viene fondata l' Associazione Elettrotecnica Italiana, con lo scopo " d'incoraggiare e divulgare in Italia lo studio dell'elettrotecnica e di contribuire al suo sviluppo; di stabilire e mantenere fra tutti gli elettrotecnici italiani relazioni amichevoli e continue; di facilitare loro la conoscenza dei lavori di ogni genere, invenzioni, scoperte, esperienze ecc. che si facessero anche all'estero". Tra gli associati c'è la Pirelli & C., ed il Commendator Pirelli è il presidente della sezione A.E.I. di Milano. Nell'ottobre dello stesso anno, l'Associazione organizza un'esposizione dedicata agli " ultimi ritrovati dell'elettrotecnica": accumulatori e trasformatori di corrente, freni elettrici, contatori, apparecchi telefonici della Società Telefonica Alta italia, isolatori Richard-Ginori, caldaie Babcok e Wilcox. E soprattutto " un campionario completo di fili isolati,cavi per distribuzione di energia, cavi sottomarini e istrumenti per misurare alte tensioni fabbricati dalla ditta Pirelli & C."


Tra le attività promosse dall'Associazione Elettrotecnica Italiana, c'è anche un'accurata visita agli stabilimenti. 
" La visita allo stabilimento Pirelli & C. e le esperienze del capo elettricista di detto stabilimento egregio Ing. Jona con apparecchi sino a 70.000 volt facendo archi a 3.000 Volt, ci hanno sempre più persuasi che lo stabilimento Pirelli per la fabbricazione dei cavi per distribuzione di energia, per cavi sottomarini, per fili isolati ecc., e per l'industria della gomma può ben a ragione essere considerato come uno dei migliori del mondo, e come anche in Italia vi sono uomini capaci di creare delle industrie, di organizzarle perfettamente, di tenerle costantemente all'altezza del progresso, ed anzi di farle progredire." 
 In questo scorcio di XIX Secolo, nel gabinetto elettrico dello stabilimento di via Ponte Seveso, Emanuele Jona -il primo dei tanti 'genii dell'elettricità' che si occuperanno di far grande Pirelli- sta dunque dando vita ad una nuova Era Elettrica...


Fonte : http://www.pirelli.com/

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