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lunedì 16 dicembre 2013

La colonna di Ashoka



In India a Nuova Delhi, nel cortile di un tempio, vi si trova da secoli una colonna di ferro che ha messo a dura prova la competenza degli studiosi.
Il popolo indiano fece uso dei metalli già nell'età del rame come testimoniano numerosi attrezzi rinvenuti, e divennero provetti artigiani e specializzati nella metallurgia.
Fra il 2.500 e il 4.000 a.C. venivano usati comunemente oro, argento rame bronzo e ferro.
Furono i primi a produrre zinco per uso commerciale.
Si racconta che venne forgiato un acciaio leggendario superiore anche a quello prodotto oggi, ma la tecnologia per produrlo sembra andata perduta nel tempo.
Molti avrebbero cercato di riprodurlo senza esito.
La colonna di ferro di Delhi misura sette metri di altezza, 42 centimetri di diametro alla base e 32 alla sua sommità, pesa circa sei tonnellate.
Viene considerata antica di quattromila anni, ma gli ornamenti sul suo apice ne determinano un età di 1500.
Non fu quindi eretta dal Re Ashoka, dal quale prese il nome, ma probabilmente dall'imperatore Candragupta II che regnò dal 380 al 413.
Rimane comunque il mistero che la circonda.
Nonostante il clima umido e i monsoni che caratterizzano il clima dell'India, il ferro del pilastro non presenta tracce di ossidazione.
Le analisi compiute dimostrano che non si tratta di ferro puro; la colonna contiene carbonio, fosforo, silicio, rame, nichel e uno strato esterno costituito dall'80 % di ossidi di ferro.
A tutt'oggi la nostra tecnologia non è capace di produrre ferro inalterabile nel tempo, se non in piccolissime quantità e a costi elevatissimi
Gli esperti dell'Istituto Indiano di Tecnologia (ITT) hanno dichiarato di aver finalmente risolto il mistero che si celava nel pilastro di ferro di Delhi.
La colonna di metallo purissimo risale verosimilmente a circa 1600 anni fa.
I metallurgisti dell'ITT di Kanpur hanno scoperto che un sottile strato di misawite, un composto costituito da ferro, ossigeno ed idrogeno, ha protetto la straordinaria colonna dalla ruggine e dalla corrosione degli agenti atmosferici.
La patina protettiva ha cominciato a formarsi all'incirca tre anni dopo la fusione del pilastro e, da allora, ha continuato ad incrementarsi.
Secondo R. Balasubramanian dell'ITT, dopo ben 1600 anni, ha raggiunto lo spessore di un ventesimo di millimetro.
In un rapporto, pubblicato dalla rivista scientifica ?Current Science', lo studioso sostiene che la misawite si è formata cataliticamente, grazie alla presenza di una grande quantità di fosforo nel ferro, nell'ordine dell'1% contro lo 0,05% del ferro moderno.
L'alto contenuto di fosforo è il risultato del peculiare processo di estrazione del ferro, usato dagli antichi indiani, che trasformava il minerale di ferro in acciaio, attraverso un unico passaggio, ovvero mescolandolo con della carbonella.
Le moderne fornaci, invece, impiegano il calcare al posto della carbonella e, con un processo di separazione, dividono le scorie fuse dalla ghisa, che viene poi trasformata in acciaio.
Nel processo moderno, la maggior parte del fosforo viene eliminata con le scorie.
Il pilastro, fu eretto da Kumara Gupta della dinastia omonima che governò l'India settentrionale nel 320-540 d.C.

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