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martedì 15 ottobre 2013

Atlantide è davvero esistita?



Chi non conosce la leggenda della città perduta di Atlantide?
Ma quando nasce esattamente questo mito?
Ebbene il primo a nominare Atlantide e a parlarci di questo leggendaria città fu Platone, nei dialoghi “Timeo” e “Crizia”.
Egli ce la descrive come un città prospera, ricca e abitata da popoli saggi e assennati, devoti agli dei.
In un certo senso dalla descrizione di Platone Atlantide appare quasi come una città ideale, perfetta.
Secondo quegli scritti il nome dell’isola deriva da Atlantico, figlio di Poseidone e primo re di Atlantide.
Ma il filosofo non si limita all’astratto ma anzi ci regala una dettagliatissima descrizione fisica dell’isola su cui sorgeva Atlantide e la disegna come un’isola circondata da due cerchi concentrici di terra e tre d’acqua, come se attorno all’isola si sviluppassero due anelli di terra intervallati dall’acqua del mare.
Ecco come dovrebbe essere Atlantide secondo la descrizione di Platone:

Ma la sventura si abbatte improvvisamente sulla prospera Atlantide quando il troppo potere e le eccessive ricchezze cominciano a dare alla testa ai suoi abitanti che diventano avidi, ingordi e malvagi.
Fu allora, secondo Platone, che gli dei decisero di punire Atlantide e la fecero sommergere dalle acque marine distruggendo per sempre quella fiorente civiltà.
Naturalmente lo scritto di Platone aveva la funzione di monito per l’Atene di allora, il messaggio che il filosofo voleva dare ai suoi concittadini è chiaro: troppa ingordigia e troppa ricchezza non faranno altro che gettare sventura sulla città.
Però la descrizione che troviamo nei suoi scritti appare troppo ricca di dettagli per poter essere solo il frutto della fantasia, quindi gli studiosi si sono chiesti se Atlantide fosse esistita davvero.
Le scoperte furono straordinarie.
Circa 1200 anni prima di Platone, nell’età minoica, pare che dove ora c’è Santorini sorgesse una prospera isola chiamata Thera. Quest’isola e la civiltà che vi viveva furono distrutte da un’eruzione spaventosa, ben 10 volte più potente di quella vesuviana che distrusse Pompei ed Ercolano.
Un’eruzione di quel calibro naturalmente sconvolse drasticamente non solo l’isola, che venne totalmente distrutta e ingoiata dal mare, ma anche tutto ciò che vi stava intorno.
È facile immaginare che un cataclisma di quella portata possa esser stato tramandato anche 1200 anni dopo fino a giungere a Platone magari sotto forma di un canto o una storia narrata da un aedo. Questo è quello che, comunque, hanno ipotizzato gli studiosi e se ciò fosse vero la mitica Atlantide che fu inghiottita dal mare per punizione divina era effettivamente esistita e corrispondeva appunto a Thera, distrutta da un’eruzione.
Ma è stata effettivamente distrutta in toto?
Perché gli studiosi sono così fortemente propensi ad associare Thera ad Atlantide? Una sensazionale scoperta e il lavoro di scavi e archeologi portò alla luce parte della città di Thera, secondo gli architetti più o meno 1/30 di quella che doveva essere la città ai tempi.
Queste epiche rovine ci hanno dato importantissime informazioni sulla civiltà del tempo e hanno sorpreso non pochi studiosi. Quello che le rovine ci hanno rivelato è infatti una società avanzatissima, addirittura più avanzata dell’Atene che sarebbe venuta solo più di 1000 anni dopo.
Le case rivelano una struttura portante costruita quasi interamente in legno in modo da contrastare più efficacemente le scosse sismiche. La città presenta la prima vera rete fognaria della storia, pare infatti che le civiltà minoiche avessero sviluppato un sistema di tubi e canali che dalle varie case confluiva in un'unica canale che scaricava tutto, sistema che sarebbe comparso (o ri-comparso) nella civiltà solo migliaia e migliaia di anni a seguire.
Ma pare che anche la società fosse molto avanzata e ce lo dimostrano i vivaci e coloratissimi affreschi sulle mura delle case. Nell’Atene di Platone il ruolo della donna era così secondario che le era impedito di uscire di casa prima del tramonto e le era vietato parlare in pubblico.
Dai disegni della civiltà minoica vediamo invece un ruolo centrale per la donna, soprattutto in ambito religioso.
Pare infatti che svolgesse ruoli quali sacerdotessa o simili. Ecco alcune immagini di Thera:




Tutti questi elementi hanno permesso di ricostruire Thera come una civiltà avanzatissima, al pari dell’Atlantide che Platone ci descrive nei suoi scritti.
Thera è quindi la mitica Atlantide, la città sommersa?
Ma il mito di Atlantide non si esaurisce con Platone, questo venne ampiamente discusso in epoca classica e dopo un periodo di silenzio lungo tutto il Medioevo torniamo a sentire della mitica città nel Rinascimento e nel periodo degli umanisti.
Bacone scrisse “La nuova Atlantide”, per es. , in cui si descrive una società utopica chiamata Bensalem, una società non dissimile da quella descritta da Platone.
Ma altri nomi illustri, tra i quali figura quello di Newton, tornarono a parlare della città perduta. Ignatius L. Donnelly in particolare prese molto seriamente gli scritti di Platone e nel suo “Atlantis: the Antidiluvian World” ci da addirittura un’ipotetica mappa di quella che doveva essere l’estensione dell’impero atlantideo.

Si discusse ampiamente su quale fosse stata la vera collocazione di Atlantide e se Platone la collocava al di là delle colonne d’Ercole, molti studiosi dell’età moderna sono propensi a collocarla nella zona dei Caraibi. Il mito trova terreno fertile nel nazismo: dal momento che la società atlantidea veniva vista come superiore non fu lungo il passo per cominciare a parlare di una razza “atlantico-ariana”.
Atlantide, da allora a oggi, ricorre in numerosissime opere.
Nei libri (A.C. Doyle , Tolstoj, Verne…), nel cinema, nei fumetti (nell’universo Marvel per es. esiste una società sottomarina comandata da Namor), negli anime e nei manga (Nadia e il mistero della pietra azzurra). E naturalmente neanche Saint Seiya ne è stata immune. Parte della storia del Lost Canvas si svolge infatti ad Atlantide e non escludo che Kurumada possa aver tratto ispirazione da questa città mitica quando ha ideato il tempio sottomarino di Poseidone.
Cos’è per noi Atlantide? Atlantide, che sia esistita davvero o meno o che esista da qualche parte una città sottomarina che vive nei fondali del mare, rappresenta la società ideale, qualcosa di perfetto e al contempo irraggiungibile ma anche la punizione del divino all’uomo che si spinge troppo oltre.

Fonte: un documentario su Focus

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