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sabato 21 settembre 2013

Equinozio d'autunno : tra mitologia e scienza


La parola "equinozio" deriva dal latino e significa " notte uguale" (al dì), anche se nella realtà effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del dì ecceda quella della notte. 
Nell'emisfero settentrionale l'equinozio d'autunno cade generalmente o il 22 o il 23 settembre, ovvero quando il sole incrocia il piano dell'equatore terreste (perpendicolarmente), nel punto detto appunto degli equinozi. 
Il punto dell'equinozio d'autunno è anche chiamato punto della Bilancia. 

 Agli equinozi, inoltre, il Sole sorge quasi esattamente ad est e tramonta quasi esattamente ad ovest. 
Per la precisione all'equatore il Sole sorge in circolo verticale dall'orizzonte est fino allo zenit e poi tramonta in circolo verticale dallo zenit all'orizzonte ovest; al Tropico del Cancro il Sole passa a sud, dove giunge alla sua massima altitudine per quel giorno che è 66°33'; al Tropico del Capricorno il Sole passa a nord, dove giunge alla sua altitudine massima per quel giorno che è 66°33' mentre ai Poli il Sole passa da un dì lungo 6 mesi ad una notte lunga 6 mesi ( o viceversa). 
 Quest'anno l'equinozio d'autunno si verificherà il 22 Settembre alle 22:44.
 Dal punto di vista astrologico, l'entrata del Sole in Bilancia, segno dell'Equilibrio, ci riporta al significato latino del nome. Cardinale ed opposto al suo gemello primaverile, ci ricorda che questi sono gli ultimi giorni in cui le forze si bilanciano e che a seguire l'oscurità vincerà per i successivi sei mesi, sulla luce.


MITI

Questo avvenimento ha sempre rappresentato nell'antichità un momento speciale nel quale le forze di luce e tenebra sono in perfetto equilibrio.
 Per molte culture l'Equinozio d'Autunno è un giorno di celebrazioni. 
Nella tradizione iniziatica questo momento rappresenta un passaggio, un tempo per la meditazione, per rivolgersi all'interno, durante il quale la separazione tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile si assottiglia sin quasi a scomparire. 
 Nel calendario agricolo contadino, purtroppo, poco o nulla è rimasto delle ritualità festive autunnali e bisogna aspettare la fine di ottobre con Ognissanti per trovare ancora gli antichi riti di passaggio rurali e pagani, quel momento che i Celti chiamavano Samhain. Ma nella memoria di queste antiche popolazioni l'Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti. 
Indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato da Culhwch, cugino di Re Artù. A causa del suo soggiorno ad Annwn, Mabon rimase giovane per sempre.


Il suo rapimento è l'equivalente celtico del rapimento greco di Persefone.
 Ricordiamo infatti che nell'antica Grecia si celebravano i Grandi Misteri Eleusini, riti misterici che rievocavano appunto il rapimento di Persefone, figlia della dea Demetra che regolava i cicli vitali della terra, condotta agli inferi dal dio Ade che ne fece la sua sposa.
 La leggenda racconta che Demetra, come segno di lutto e fin quando non riebbe sua figlia, rese impossibile il germogliare delle sementi e delle piante e sterile la terra.
 Riassumendo, in entrambi i miti quello che viene ciclicamente rivissuto ad ogni autunno è il sacrificio del dio / dea che, dopo le gioie e glorie amorose della primavera e dell'estate, dopo aver dato con la massima potenza fecondante i frutti a tutti gli esseri viventi, è costretto/a a morire a se stesso, a declinare nel buio della Terra, intesa come Ventre, Utero, Tomba, Infero. 
 Nella tradizione druidica l’Equinozio d’Autunno veniva chiamato Alban Elfed (Autunno, o «Elued», Luce dell’Acqua). Esso rappresentava la seconda festività del raccolto, segnando per parte sua la fine della mietitura, così come Lughnasad ne aveva segnato l’inizio. 
Ancora una volta, il giorno e la notte sono in perfetto equilibrio, come lo erano all’Equinozio di Primavera, ma ben presto le notti cresceranno fino ad essere più lunghe dei giorni, e l’inverno sarà di nuovo tra di noi.


L'equinozio è anche il Tempo del Seme, delle Radici officinali, delle Potature, del Compost e dell'Acqua. 
 Durante la Rivoluzione francese, dal 1793 al 1805, questo giorno divenne il Primo dell'Anno ed in Giappone ancora oggi è una festività dedicata agli avi ed alla famiglia.

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