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lunedì 24 giugno 2013

Il Principato del Liechtenstein

Il Principato del Liechtenstein (in tedesco: Fürstentum Liechtenstein, in alemanno: Förschtatum Liachtaschta) è uno stato dell'Europa centrale. È racchiuso tra la Svizzera (Canton San Gallo a ovest, Canton Grigioni a sud) e l'Austria (Land Vorarlberg, a est); è doppiamente senza sbocchi sul mare. La capitale è Vaduz.
 Il Liechtenstein è un principato, l'attuale principe è Hans-Adam II del Liechtenstein . La lingua ufficiale è il tedesco.
Anticamente il territorio del Liechtenstein era parte del Sacro Romano Impero. 
Per secoli questo territorio, geograficamente lontano dagli interessi strategici dell'Europa, ebbe poco impatto sulla storia del continente. L'attuale dinastia prende il nome dal territorio che a sua volta deriva dall'omonimo Castello Liechtenstein, di cui la famiglia fu in possesso dal 1140 circa al XIII secolo e dal 1807 in poi.
 Attraverso i secoli, la dinastia acquisì nuovi territori, soprattutto in Moravia, nella Bassa Austria, in Slesia e in Stiria. La famiglia ottenne minuscole Herrschaft ("Signorie") quali Schellenberg e la Contea di Vaduz (nel 1699 e nel 1712 rispettivamente).
 Il 23 gennaio 1719 Carlo VI del Sacro Romano Impero decretò l'unione tra Vaduz e Schellenberg, ed elevò la locale contea a Fürstentum ("Principato") con il nome di "Liechtenstein" in onore di Anton Florian del Liechtenstein.
 È in questa data che il Liechtenstein entrò ufficialmente a far parte degli Stati del Sacro Romano Impero. Nel 1806, gran parte del Sacro Romano Impero venne invasa da Napoleone, l'Imperatore Francesco II abdicò e l'Impero venne sciolto. Come risultato, il Liechtenstein cessò di avere obbligazioni e a questo periodo si fa risalire la "sovranità indipendente" dello Stato. 
Dal 25 luglio 1806, quando venne fondata la Confederazione del Reno, il principe del Liechtenstein ne fu membro, vassallo de facto, come tutti gli altri stati aderenti, dell'Imperatore Napoleone Bonaparte, sino alla dissoluzione della Confederazione il 19 ottobre 1813.
 Due anni dopo il Liechtenstein aderì alla Confederazione tedesca (20 giugno 1815 – 24 agosto 1866), presieduta dall'Imperatore d'Austria. Nel 1818 Johann I garantì una costituzione allo stato.
 Nel 1836 venne aperta la prima fabbrica dello Stato, con l'avviamento della produzione di ceramiche. Allo scoppio della Guerra Austro-Prussiana nel 1866 vennero fatte pressioni sul Liechtenstein e quando la pace venne firmata la Prussia accusò il Liechtenstein di essere stato la causa dello scoppio della guerra con l'Austria.
Sino al termine della prima guerra mondiale, il Liechtenstein fu sempre legato all'Impero Austriaco prima e a quello Austro-Ungarico poi. 
La devastazione economica subita durante il primo conflitto mondiale portò però il piccolo stato a concludere accordi monetari con la confinante Svizzera. 
Al crollo dell'impero Austro-Ungarico, lo stato venne sciolto da ogni obbligo verso l'Austria. Gli anni seguenti la prima guerra mondiale furono importanti per il Liechtenstein: nel 1921 fu varata la nuova Costituzione; nel 1923 il paese entrò in Unione Doganale con la Svizzera; nel 1924 il paese adottò come propria valuta il Franco Svizzero. 
Questo periodo fu marcato da due gravi eventi: nel 1927 una terribile inondazione mise a dura prova l'economia del paese; nel 1928 il fallimento della "Sparkasse" (Cassa di Risparmio) del Liechtenstein, azzerò le riserve del locale Ministero del Tesoro. 
Il Liechtenstein fu finanziariamente rovinato e pesantemente indebitato con la Svizzera. Subito dopo fu varata una legislazione che permise il segreto sui clienti e sui conti bancari. In Liechtenstein sorsero aziende private che cavalcando il periodo d'incertezza che caratterizzò il periodo del dopoguerra, diedero spazio a una moltitudine di avventurieri finanziari. Nel corso della seconda guerra mondiale, il Liechtenstein rimase neutrale e i suoi tesori e quelli della famiglia principesca vennero tratti in salvo a Londra. I principi del Liechtenstein vissero a Vienna sino all'Anschluss del 1938.
Dopo la seconda guerra mondiale, la Cecoslovacchia, predecessore della Repubblica Ceca e della Slovacchia, agendo per sequestrare quelli che considerava possedimenti tedeschi, espropriò la totalità dei territori e dei possedimenti ereditari della dinastia dei Liechtenstein in Boemia, Moravia e Slesia. Queste espropriazioni a cui fu soggetta la famiglia sono ancora oggi discusse presso la Corte Internazionale di Giustizia, e includevano oltre 1.600 chilometri quadrati (dieci volte la dimensione del Liechtenstein) di terreno agricolo e foreste, oltre a svariati castelli e palazzi. Durante la Guerra fredda ai cittadini del Liechtenstein fu proibito di entrare nella Cecoslovacchia. Il conflitto diplomatico riguardo ai contestati decreti Beneš del dopoguerra, sono risultati nella non condivisione delle relazioni internazionali da parte del Liechtenstein con la Repubblica Ceca e la Slovacchia, stabilite tra Liechtenstein e la Repubblica Ceca solo il 13 luglio 2009, e con la Slovacchia il 9 dicembre 2009. Al termine del conflitto, per risanare le casse dello Stato, i principi del Liechtenstein furono costretti a vendere alcune delle loro preziose opere d'arte.
In seguito a oculate iniziative di natura economica fu favorito l'insediamento nel territorio di imprese finanziarie, commerciali e industriali. Le iniziative, favorite da tutela legislativa e da tassazioni favorevoli, ebbero grande successo, con l'insediamento nel principato di molte aziende, soprattutto finanziarie. Oggi, il Principe del Liechtenstein è uno degli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio stimato in circa 4 miliardi di dollari. Il popolo del principato detiene il più alto reddito procapite del mondo.
Il Liechtenstein è una monarchia costituzionale, guidata dal Principe (in tedesco Fürst). L'attuale Principe è Hans-Adam II del Liechtenstein, che succedette al padre, morto nel 1989. 
Il parlamento del Liechtenstein, il Landtag, è composto da 25 rappresentanti, eletti dal popolo. Un gabinetto di cinque persone è responsabile delle questioni politiche quotidiane. Diversamente da molte altre monarchie costituzionali, la Costituzione del Liechtenstein dà forti poteri al Principe, il quale ne fa uso. Questo fatto ha sollevato qualche controversia. Nonostante ciò, con un recente referendum, la grande maggioranza della popolazione ha accordato un ulteriore aumento di poteri al Principe (nomina dei giudici, possibilità di veto contro qualunque legge del Parlamento, possibilità in casi particolari di nominare personalmente un governo).
 A norma di Costituzione, tuttavia, in qualunque momento il popolo può indire un referendum col quale destituire il Principe, ovvero instaurare una Repubblica.


Fonte  Wikipedia
Foto dal web

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