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giovedì 6 giugno 2013

Il mondo riflesso

La riflessione è un preciso fenomeno fisico che si verifica quando un'onda luminosa, meccanica o elettromagnetica colpisce una superficie che separa elementi con proprietà diverse. Tradotto in natura e nel caso della luce, il tutto si trasforma in laghi e pozzanghere che diventano specchi, vetri di futuristici palazzi che riflettono antiche costruzioni e finestre che diventano quadri impressionisti... E tanto altro ancora...  

 Il pavimento in questo caso si trasforma in un vero e proprio specchio e rimanda l'immagine di una ballerina che si esibisce al Chaillot Theatre di Parigi. Se il raggio di luce incontra una superficie a specchio, la riflessione è massima. Se invece la superficie è soltanto trasparente, parte del raggio l'attraversa e si crea la cosiddetta rifrazione.

Basta una scheggia di vetro per cogliere un riflesso e un'immagine lontana. Composto da una miscela fusa di ossidi, fatta raffreddare rapidamente fino allo stato solido, il vetro è noto per il suo basso coefficiente di assorbimento della luce. Pur essendo trasparente, insomma, ha un elevato potere riflettente, che varia in base agli strati di vetro che vengono sovrapposti su una lastra. L'uso del vetro è molto antico e già gli Egizi lo utilizzavano a partire dal 2500 a.C. per monili, gioielli e amuleti.

Ecco come appare sull'occhiale a specchio di uno spettatore uno snowboarder che si esibisce in un salto acrobatico nel corso delle finali del campionato del 2004, svoltesi a Bardonecchia. Lo specchio inverte il davanti con il dietro dell'immagine o, meglio, il dentro con il fuori. Per capire questo concetto, immaginate di tenere sul viso una maschera di Carnevale in gomma, di allontanarla dal viso e rivoltarla su se stessa, schiacciando in dentro naso e mento e tirando in fuori le orecchie. La maschera apparirà rivolta verso di noi, identica a prima, ma con tutto invertito. Insomma, il neo che prima era sulla guancia destra è finito sulla sinistra, il brufolo che era sulla sinistra della fronte, ora è sulla destra. Nello stesso modo lo specchio "modifica" le immagini.

Esiste lo specchio perfetto? Scientificamente no, perché non esiste una superficie che sia in grado di riflettere tutta la luce che la colpisce. Nel 1998, John D. Joannopoulos, un ricercatore del Massachussetts Institute of Technology di Boston (USA), è riuscito a produrre lo specchio perfetto usando lamine alternate di polistirene e tellurio. Oggi insieme ha fondato una società per le telecomunicazioni: lo specchio da lui inventato, infatti, è servito a progettare un rivoluzionario sistema di trasmissione ottica per telecomunicazioni. I messaggi, trasformati in segnali luminosi, sono trasmessi molto meglio e più velocemente che attraverso le fibre ottiche. Nella foto, un'antica chiesa si riflette su un moderno grattacielo a Boston.

L'effetto specchio a volte è talmente reale da ingannare l'occhio umano. Quanti di voi si sono accorti infatti che questa foto… è stata capovolta (vedila nel giusto verso, nel link sottostante)? Basterebbe solo qualche increspatura dell'acqua per far scomparire l'effetto. Quando una montagna si riflette nell'acqua si verifica il fenomeno della riflessione totale. I raggi solari visti da una certa angolazione colpiscono la superficie di striscio e rimbalzano senza penetrare nell'acqua: per questo motivo l'acqua sembra un vero specchio. 

In quest'immagine l'acqua in cui cammina un airone in cerca di cibo si colora dell'arancione del tramonto in corso. L'acqua pura è quasi incolore, ma tende al blu perché assorbe la luce rossa. Il colore di mari e laghi è comunque dovuto anche, come in questo caso, al colore del cielo.

In questa immagine, sembrano raddoppiati i denti di un cucciolo di coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus), uno dei più diffusi e conosciuti rettili africani, che può arrivare a 6 (o addirittura 10) metri di lunghezza. I denti gli servono di sera, durante le sue scorribande notturne in cerca di cibo, per afferrare le prede. Queste, dopo essere trascinate in acqua, vengono ingoiate a pezzi, senza però essere masticate.

Ecco come una finestra riflette il Teton Range, segmento settentrionale delle Montagne Roccose americane, facendolo sembrare parte di uno splendido quadro impressionista. La catena del Teton, formata da una serie spettacolare di guglie granitiche si trova nel Wyoming (USA) e la punta massima, il Grand Teton, 

è alta 4196 metri.

 I migliori specchi sono formati da sottili strati d'argento deposti su lastre di vetro, ma talvolta, per ridurre il costo, al posto dell'argento si usa stagno ben levigato. Il vetro dello specchio è composto da un miscuglio di sabbia silicea, calcare, solfato sodico e carbone. Ma da dove deriva l'espressione "specchietto per le allodole" per indicare un espediente usato per attirare e ingannare gli ingenui? Nelle battute di caccia, i cacciatori, nascosti nella boscaglia, agitano pezzetti di legno in cui sono incastrati frammenti di specchio per attirare questi uccelli. Da qui l'espressione.

 Riflessa su una pozzanghera è l'intera opera dell'artista tedesco Sergej Dott, installata su un muro della città di Berlino. Intitolata "Wild Nature" (in italiano, "Natura selvaggia"), questa scultura di luce è una delle tante opere pubbliche di questo artista che si possono osservare semplicemente passeggiando per Berlino e alzando il naso da terra…



Fonte : Focus.it

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