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venerdì 3 maggio 2013

Antilla, l'isola delle sette città



Nel 507 i Visigoti si spostarono in Spagna e lì vi rimasero fino alla conquista musulmana del 711. Non fu difficile sconfiggerli, dato che già da tempo i re Goti erano più preoccupati di vivere una bella vita, piuttosto che pensare alla situazione politica del loro paese. 
Per sfuggire agli Arabi, alcuni Visigoti, accompagnati dai loro vescovi cristiani, fuggirono via mare. Si imbarcarono in Portogallo e presero a navigare verso ovest, fino a giungere su un'isola nell'Atlantico che essi chiamarono Antilla (da "Ante" + "Ihla", cioè "isola opposta al continente Europeo).
 Qui, fondarono sette città, una per ogni vescovo, e continuarono a vivere in pace.
 Questi vescovi distrussero ogni carta nautica, ogni strumento di navigazione e bruciarono le navi sulle quali erano lì giunti, per evitare che qualcuno di loro potesse ritornare in Europa, in quanto l'isola così poteva rimanere segreta e loro sarebbero potuti vivere a lungo in pace, senza il pericolo di ulteriori conquiste.

 Nel corso dei secoli, furono diverse le persone che affermarono di aver visto l'isola da lontano o addirittura di esserci stati. Ancora all'inizio del '400, marinai spagnoli dichiararono di essere approdati sull'isola per caso e di aver assistito ad una cerimonia religiosa. Essi avevano portato con loro un po' di sabbia di quell'isola che si scoprì essere mista a polvere d'oro. 
Così, la corona spagnola si interessò alla cosa (ovviamente quando si sentiva parlare di oro, i governi erano i primi a muoversi), ma i marinai che avrebbero potuto ricordarsi l'ubicazione dell'isola, scomparvero misteriosamente, o per paura di ritornarvi, o perché avevano raccontato solo menzogne.
 Ferdinando Colombo, figlio del celebre navigatore che scoprì l'America nel 1492, aggiunge alcuni dettagli a questa leggenda, affermando che l'isola si trova a circa 200 leghe a ovest delle Canarie e delle Azzorre (686 miglia marine)

 Nel 1452, il nobile portoghese Diego de Teive partì, assecondato dalla corona portoghese, alla ricerca dell'Isola delle Sette Città, ma non vi giunse mai. Girò per l'Atlantico arrivando nel Mar dei Sargassi, poi, fu costretto per vari motivi a ritornare in patria, ma la sua spedizione non fu un fallimento totale, in quanto durante il ritorno scoprì le isole Flores e Corvo, le due più occidentali delle Azzorre. 
Tra il 1462 e il 1487 i Portoghesi organizzarono almeno otto viaggi con lo scopo di trovare quest'isola misteriosa, nonché nuove isole nell'Atlantico, ma tutte le missioni fallirono. Anche Cristoforo Colombo si aspettava di trovare molte isole nell'Oceano Atlantico, compresa quella di Antilla, di cui aveva sentito molto parlare, ma con sua sorpresa, dovette ricredersi. Egli sbagliò di molto i suoi calcoli, così come molti altri studiosi del passato, pensando che l'Oceano Atlantico dovesse essere esteso verso ovest non più di mille miglia.
 Interessante da notare è il fatto che l'isola di Antilla dovesse trovarsi pressappoco nella stessa posizione in cui Platone collocò la mitica isola di Atlantide. Entrambe sono un mito, di entrambe non v'è più alcuna traccia! Dopo le scoperte di Colombo, Antilla venne situata dai cartografi nel Nuovo Mondo, nella loro collocazione attuale, nel Centro America, divenendo più che altro un arcipelago di piccole isole (delle Antille) e non una sola isola. Ma il mistero dell'Isola delle sette Città rimane velato.

Giorgio Pastore

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