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martedì 5 marzo 2013

La danza nel mondo

Giganti ballerini I ballerini di danza classica sono sottoposti a un rigidissimo regime fisico e alimentare per mantenere il corpo allenato e pronto per le evoluzioni più complicate.
I lottatori di sumo, nonostante la stazza, mostrano leggiadria e agilità nelle danze che aprono i combattimenti.
Prima sollevano una gamba piegata verso l'alto e la riportano a terra battendo il piede sul pavimento, in modo da scacciare simbolicamente il malvagio dal luogo del combattimento.
A conclusione della giornata di combattimenti si esegue, invece, la Danza dell'arco: anticamente il vincitore del torneo riceveva in premio un arco ed esprimeva la sua gioia e la sua soddisfazione eseguendo con esso una serie di rotazioni. Sempre più in alto I salti degli Highlands, ballerini scozzesi, sembrano sfidare la forza di gravità: in questa danza tradizionale viene messa in risalto la grande elevazione e i rapidi movimenti di piedi, in contrasto con la rigidità del busto.
In molte società il salto nella danza è un modo per ostentare agilità, prestanza fisica e abilità tecnica, come nel caso dei salti dei cosacchi, che rivaleggiano tra di loro esibendosi in prodezze acrobatiche.
Ballare può essere paragonato a un'attività sportiva: si calcola che un'ora sulla pista da ballo permetta di consumare 250-260 chilocalorie, e fino a 450 se ci si scatena in un rock acrobatico. In guerra sulle punte L'addestramento militare in molte civiltà antiche non era affidato a un guerriero esperto, ma a un coreografo.
La danza infatti è stata vista per secoli come il modo migliore per rafforzare la muscolatura, aumentare agilità e riflessi, coordinare i movimenti del corpo; doti, queste, fondamentali per un bravo ballerino, ma anche per un buon lottatore.
I Maori della Nuova Zelanda, per esempio, ballano con grida e movenze minacciose una danza chiamata haka, eseguita prima della battaglia o dopo, se vittoriosa.
Alla versione moderna di questo ballo si può assistere in occasione delle partite internazionali di rugby, quando i giocatori neozelandesi danzano l'haka per promettere dura battaglia agli avversari. Terapia di gruppo La danza terapia è ormai riconosciuta in campo medico per la riabilitazione e il recupero di funzionalità psichiche o motorie.
È nata attorno al 1940 negli Stati Uniti come tentativo di comunicare con gli psicotici attraverso il movimento.
Ballare può rappresentare infatti un modo alternativo di esprimersi e può aiutare persone che hanno subito un trauma o che hanno un handicap grave a trovare uno sbocco di comunicazione alternativo.
Si può ballare alla "fiaba danzata", in cui ognuno sceglie il ruolo da assumere, oppure alla "tribù", dove due squadre si fronteggiano al ritmo di musiche polinesiane.
Lo scopo è quello di accompagnare il paziente alla scoperta di paure e angosce. Scusi vuol ballare con me?
Apotropaica contro i malefici, terapeutica contro i malanni del corpo, iniziatica, erotica, nuziale, funebre, propiziatoria, espiatoria, guerresca. La danza ha assunto nei secoli e nelle civiltà i significati più diversi.
Un'attività per niente frivola, dunque, e antichissima come testimoniano pitture preistoriche di oltre 20.000 anni fa che rappresentano figure mascherate da animali che sembrano danzare riti propiziatori della fertilità o della caccia.
In molte società africane permangono danze che scandiscono i grandi accadimenti nella vita dell'individuo e della società.
Qui donne Himba che vivono nella Namibia nordoccidentale (Africa) iniziano la loro danza di corteggiamento.

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