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sabato 9 febbraio 2013

Nelle vicinanze di Tucson, in Arizona, sono comparse migliaia di palline color fucsia


In una normale domenica di gennaio, Geraldine Vargas e il marito non si aspettavano certo di imbattersi in qualcosa di tanto fuori dell'ordinario. "Stavamo facendo delle foto al panorama quando abbiamo visto quella roba. Insomma, come avremmo potuto non notarla? Luccicava al sole...", ha detto la donna sorridendo ai microfoni dell'emittente KGUN9. 

Lì, distese tra la sabbia e i cactus, in quello scenario da film del Far West, c'erano migliaia di palline fucsia arrivate da chissà dove. "È quel genere di cose mai viste prima", ha dichiarato la testimone. Le sferette sembravano rigonfie d'acqua, quasi gelatinose e alcune apparivano translucide. Il mucchietto era isolato, tutto concentrato in un punto ben definito. La signora, incredula, ha iniziato a mandare e mail a tutti i conoscenti nella speranza di avere qualche risposta. "Abbiamo scritto ad un'amica zoologa, ma non ne sapeva niente: non riusciva a riconoscere in quelle sfere nulla di noto." Ecco perché ha deciso di spedire qualche foto anche alla tv, per rendere pubblico il mistero nel quale si era imbattuta. E in effetti, la troupe televisiva è arrivata in tempo per riprendere - e confermare- lo strano fenomeno. Le piccole biglie mollicce erano ancora là, nonostante il sole, anche se stavano iniziando a perdere acqua. Ma erano ancora perfettamente tonde, brillanti ed assolutamente assurde. Fuori dal mondo. Per soddisfare la curiosità della testimone, la redazione si è messa in moto. Con scarsi risultati, a dire il vero. I giornalisti hanno interpellato Darlene Buhrow, direttrice del marketing presso il Giardino Botanico di Tucson, e suo marito: i due esperti hanno solo potuto ipotizzare che se si fosse trattato di un elemento naturale doveva essere una sorta di muffa gelatinosa. Di che origine? Non si sa.

Dopo la messa in onda del servizio, l'emittente ha ricevuto dozzine di telefonate. Molti hanno notato una somiglianza con le sferette intrise d'acqua, prodotte dalla ditta Deco Beads, e usate per mantenere le piante idratate. Ma cosa ci facevano in mezzo al deserto? Chi le avrebbe dovute gettare lì a migliaia e perché? Per ora, il mistero delle biglie rosa resiste, in attesa di spiegazioni più convincenti. Nella speranza, soprattutto, che qualcuno abbia avuto la brillante idea di prelevare qualche campione dal mucchietto per portarlo in laboratorio. Solo così, forse, si potrà chiarire quanto meno la provenienza di quell' anomalo materiale. 

Anomalo, ma con un precedente. Un anno fa, a fare scalpore furono infatti delle sfere blu, altrettanto gelatinose e mollicce, precipitate nel giardino di un signore inglese, nel Dorset, dopo un temporale. Guscio spesso, interno appiccicoso, diametro di 3 centimetri, inodori e di natura sconosciuta: questo l'identikit diramato sul web. Gli esperti meteo hanno escluso che quei chicchi potessero essere prodotti da una sostanza normalmente presente negli strati atmosferici. Una zoologa ha supposto che potessero trattarsi di non ben identificate uova di pesce finite tra le zampe di uno stormo di gabbiani... Insomma, finora non si è scoperto un gran che su queste palline bluastre.
 Magari con quelle rosa saremo più fortunati.
 www.extremamente.it

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